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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: APRILE 2011 | ||||||||
ruggero leoncavallo | ||||||||
IL PERSONAGGIO Ruggero nacque a Napoli il 23 aprile 1857 da Vincenzo Leoncavallo, magistrato e giudice a Sala Consilina. La famiglia, che aveva blasone ducale e possedeva terreni presso Pomarico (Puglia), alla fine del 1700 decise di trasferirsi in Campania. La madre, Virginia D'Auria, era una pittrice, figlia di Raffaele, pittore e professore al Reale Istituto di Belle Arti di Napoli. La registrazione della nascita fu fatta dalla levatrice Carolina Artiano alle ore 18 del giorno 25. Il giovane ebbe una vita travagliata. Soggiornò in Egitto, chiamato dallo zio Giuseppe che all'epoca era addetto stampa al Ministero degli Esteri egiziano e che per i suoi meriti di carriera fu insignito del titolo di Bey. In Egitto, Ruggero fu ricevuto a corte come maestro di musica di Mahmud Hamid, fratello del Khedivè. Ma la guerra anglo-egiziana lo costrinse a lasciare il paese e a trasferirsi in Francia ove, grazie al baritono Victor Maurel, conobbe l'editore Ricordi, da cui ottiene la commissione per una trilogia: il Crepusculum, che, nelle intenzioni del compositore, doveva comprendere I Medici, Savonarola e Cesare Borgia. A Parigi suonò, insegnò canto, compose romanze e frequentò i salotti buoni dell'alta società. Conobbe il grande musicista Massenet, lo scrittore Dumas figlio, Hugo ed altri importanti personaggi. Sempre nella capitale francese insegnò canto a Berta Rambaud, una giovane allieva che divenne sua moglie nel 1888, abbandonando la carriera artistica. L'opera I Pagliacci lo fece conoscere e stimare in tutto il mondo. Leoncavallo scrisse personalmente il libretto trovando ispirazione da una storia realmente accaduta che gli fu raccontata dal padre. Questi aveva presieduto la giuria in un caso giudiziario in cui un attore aveva ucciso la moglie per gelosia. Il soggetto era perfetto per un'opera realistica e Ruggero parla di questo ricordo nel prologo, Il nido della memoria. Dopo quel successo il nome del compositore si diffuse anche all'estero. Specialmente con Zazà, del 1900, un'opera che racconta dall'interno l'ambiente teatrale e che venne portata su tutti i palcoscenici del mondo dalla sua affezionata sostenitrice Emma Carelli. Sarà l'ultima opera in cui Leoncavallo provvederà in prima persona alla stesura del libretto: subito dopo decise di conquistare i palcoscenici dell'Europa portando, sempre con successo, Maja in scena a Parigi. Dopo essersi dedicato per un periodo allo studio dell'operetta, nel 1916 tornò all'opera con Goffredo Mameli, un lavoro di intento patriottico. Negli ultimi anni si dedicò ad altre opere minori come Prometeo, mai rappresentato. La morte lo colse a Montecatini Terme il 9 agosto 1919 mentre era al lavoro di Tormenta un libretto ispirato dalla cronaca nera sarda. Le sue spoglie e quelle della moglie Berta riposano presso l'antico portico della Chiesa Madonna del Ponte a Brissago (Svizzera). |
LA MELODIA Vesti la giubba, conosciuta soprattutto come Ridi, pagliaccio, viene intonata alla fine del primo atto da Canio, che si prepara a interpretare il suo ruolo di Pagliaccio, nonostante abbia appena scoperto il tradimento della moglie Nedda. Ve la proponiamo nell'incisione realizzata nel 1904 da Enrico Caruso, primo disco a superare il milione di copie vendute. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dall'Italia il 10 luglio 1958 Yvert 761 Dentellatura 14 1/4 x 14 |