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il musicalista
il personaggio del mese: FEBBRAIO 2013
luigi boccherini

IL PERSONAGGIO

Luigi Boccherini, figlio del contrabbassista Leopoldo e di Maria Santa Prosperi nacque, il 19 febbraio 1742 a Lucca, in una famiglia di musicisti. Imparò la tecnica del violoncello da suo padre e dall'abate D.F. Vannucci, maestro di cappella nel Seminario di Lucca.

Ebbe un fratello e due sorelle ballerini: Giovanni Gastone (affermatosi anche come librettista per Salieri, con La secchia rapita, e per Haydn, con Il ritorno di Tobia), Anna Matilda e Maria Ester (moglie del coreografo Onorato Viganò e madre di Salvatore).

Fin da giovane rivelò doti eccezionali iniziando la carriera concertistica, non solo a Lucca ma anche in altre città. Quando aveva 14 anni seguì il padre a Vienna, dove suonarono nell'orchestra del Teatro Imperiale, iniziando a diventare famoso e assimilando la nuova forma musicale nascente: il quartetto e il quintetto. Tra il 1761 ed il 1766 compose i primi sei quartetti, gli oratori Il Giuseppe riconosciuto e Gioas, re di Giudea, la cantata profana La confederazione dei Sabini a Roma.

Nel 1764, tornato alla città natia, divenne primo violoncello alla cappella palatina e qualche anno dopo fondò, con Filippo Giovanni Tomaso Manfredi, Pietro Nardini e Giuseppe Cambini il primo quartetto stabile di cui si abbia notizia.

Col solo Manfredi tenne molti concerti, soprattutto in Italia, Francia, e Spagna. Nel 1767 si recò a Parigi dove pubblicò la sua prima raccolta di quartetti con l'amico Filippo. La coppia di musicisti raggiunse il successo, e nel 1768, l'ambasciatore di Spagna, accortosi del talento dei due, propone a loro di trasferirsi a Madrid, dove il re Carlo III avrebbe riservato una calorosa accoglienza. Tuttavia, il titolo di Compositori Virtuosi al Servizio di Sua Altezza Reale Don Luigi Infante di Spagna, valeva poco perché don Luigi era il fratello del re e non poteva avere aspirazioni al trono.

Dopo la morte di quest'ultimo (1785), Boccherini lavorò per Federico Guglielmo II, re di Prussia inviandogli regolarmente quartetti e quintetti. L'ultimo suo mecenate spagnolo fu il marchese di Benavente, appassionato di chitarra (strumento che cominciava allora a godere di una rinata fortuna in Spagna), per cui scrisse la Sinfonia concertante n. 30 G 523 e numerosi quintetti per chitarra e archi.

Nel 1799 giunse a Madrid Luciano Bonaparte, ambasciatore di Francia, per il quale Boccherini scrisse lo Stabat Mater, ma sono i suoi ultimi lavori, tra cui si annoverano gli ultimi 12 quintetti per archi e gli ultimi 2 quartetti (di cui il secondo rimase incompiuto), mentre «alla Nazione francese» dedicò gli ultimi 6 quintetti per archi e pianoforte.

Spazzata via la monarchia spagnola dalle truppe francesi, dopo la partenza di Bonaparte non trovò più un'occupazione stabile: si sostenne a malapena grazie a una pensione che gli era stata concessa dal re di Spagna e con gli irregolari proventi corrispostigli dal suo editore Pleyel.

Trascorse gli ultimi anni nella miseria più nera, colpito anche da una grave malattia circolatoria e afflitto dalla perdita di tre figlie e della seconda moglie. Morì il 28 maggio 1805. Dal 1927 le sue spoglie sono deposte nella Chiesa di San Francesco, in Lucca.

LA MELODIA

Le opere di Boccherini attendono ancora una classificazione completa, e poiché molti dei suoi manoscritti andarono dispersi ci sono grossi problemi di attribuzione e di cronologia. Si tratta in ogni caso di una produzione vastissima: 30 sinfonie, 11 concerti per violoncello, un concerto per violino; sestetti e ottetti per archi e fiati; 113 quintetti con 2 violoncelli e 66 quintetti con pianoforte, con chitarra, ecc.; 91 quartetti per archi; 42 trii per archi e 6 con pianoforte; 30 sonate per violoncello e basso; varie sonate per violino e per clavicembalo, oratori, messe cantate e varia altra musica vocale.

Come spesso accade ai musicisti molto prolifici, la sua fama resta curiosamente legata a un composizione specifica: il celebre Minuetto, facente parte del Quintetto op.13 n.5 G.275.


IL FRANCOBOLLO

Nessuno, nemmeno la sua città natale, che pure gli ha dedicato una delle più antiche scuole musicali d'Italia, ha mai pensato di onorare Luigi Boccherini con un francobollo.

A questa parziale dimenricanza, pone rimedio un annullo speciale delle Poste rumene in occasione del 250° anniversario della sua nascita.