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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: MARZO 2013 | ||||||||
BÉla bartÓk | ||||||||
IL PERSONAGGIO Béla Viktor János Bartók nacque il 25 marzo 1881 nella cittadina transilvana di Sânnicolau Mare, oggi rumena, ma all'epoca appartenente all'impero austro-ungarico col nome ungherese di Nagyszentmiklós. Secondo la madre Paula Voit, che gli insegnò i primi rudimenti del pianoforte, già a quattro anni sapeva suonare 40 pezzi. Dopo aver perso, nel 1888, il padre Bela Sr, si trasferì con la madre e la sorella Elisabetta prima in Ucraina, e poi a Bratislava, dove a dodici anni divenne allievo di Lázslo Erkel, che lo iniziò alla composizione. Nel 1899 fu ammesso alla Reale Accademia Ungherese di Musica, a Budapest, dove studiò per quattro anni. Risale a quel periodo la fraterna amicizia che lo legò per tutta la vita a Zoltán Kodály, il quale esercitò su di lui una grandissima influenza e lo mise in contatto col mondo musicale francese, e Debussy in particolare. Alla fine del suo periodo di studi, compose il Kossuth, poema sinfonico in onore dell'eroe della rivoluzione ungherese del 1848. Inizialmente influenzato da Brahms e Strauss, il giovane Béla manifestò ben presto un notevole interesse per i temi musicali popolari bulgari, rumeni, ungheresi e slovacchi. Divenuto nel 1907 insegnante di piano all'Accademia Reale, ebbe modo di viaggiare in lungo e in largo, in compagnia dell'amico Zoltán Kodály, per tutti questi paesi, all'epoca appartenenti all'impero austro-ungarico. La raccolta di opere, gli studi e le scoperte fatte in questo periodo lasceranno un segno duraturo in tutta l'opera successiva di Bartók, e faranno di lui uno dei padri fondatori dell'etnomusicologia. Nel 1909 Bartók sposò Márta Ziegler dalla quale ebbe un anno dopo un figlio, Béla III. In quel periodo stava lavorando alla sua unica opera lirica, Il castello del Duca Barbablù con la quale partecipò senza successo a un concorso indetto dalla Commissione Ungherese per le Belle Arti. Qualche anno più tardi, nel 1918, fu proprio questa opera a causare una sorta di rottura col nuovo governo ungherese, che pretendeva la cancellazione del nome del librettista Béla Balázs per ragioni poitiche. Da allora, benché sempre appassionato di musica popolare, i rapporti di Bartók col proprio paese si raffreddarono, fino alla sua definitiva emigrazione in America. Nei primi anni '20 intraprese una serie di concerti in giro per l'Europa che gli procurarono simpatie ma pochi compensi. Attraversò quindi un periodo di crisi familiare che culminò nel 1923 col divorzio da Márta e il secondo matrimonio, solo due mesi dopo, con Ditta Pásztory, una sua allieva di quindici anni più giovane di lui, dalla quale ebbe il figlio Peter. Anche dal punto di vista creativo, questi furono anni di crisi, e Bartók abbandonò la composizione pianistica da concerto per dedicarsi a brani didattici, in particolare i 153 pezzi che compongono i 6 libri del Mikrokosmos, in cui il compositore parte da brani semplicissimi fino ad arrivare a notevoli virtuosismi. L'interesse pedagogico di Bartók fu sempre molto vivo ed è testimoniato dai numerosi pezzi per bambini composti nell'arco della vita. Solo nel 1926 ricominciò a scrivere alcune composizioni, per arrivare poi negli anni '30 alla piena maturità compositiva. Il quadro politico generale si andava intanto degradando e Bartók, le cui idee liberali erano note e che dopo l'avvento del nazismo si era rifiutato di suonare in Germania tagliando perfino i contatti col suo editore tedesco, divenne ben presto inviso al governo ungherese di destra. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale lo convinse, seppure a malincuore, all'emigrazione negli Stati Uniti, dove però Bartók non riuscì mai veramente ad ambientarsi e dove la sua musica era poco conosciuta ed apprezzata. Mentre il figlio Peter si arruolava nei Marines, Béla e Ditta si arrangiarono come potevano, con qualche concerto e una borsa di studio ottenuta dal governo USA, ma le loro condizioni economiche erano precarie. E precario era anche lo stato di salute di Bartók, che cominciava a manifestare i primi sintomi della leucemia, malattia della quale morì a New York, il 26 settembre del 1945. Fu sepolto al cimitero Ferncliff ad Hartsdale, New York, ma dopo la caduta del comunismo, i suoi resti furono traslati nel 1988 a Budapest, dove gli furono tributati funerali di stato. |
LA MELODIA Dedicata alla pianista inglese Harriet Cohen, vi proponiamo la quinta delle sei Danze in Ritmo Bulgaro, penultimo dei 153 pezzi che compongono la raccolta Mikrokosmos, nella quale gli interessi etnologici e pedagogici di Béla Bartók sono particolarmente evidenti. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dall'Ungheria Yvert 4129 |