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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: GIUGNO 2013 | ||||||||
giovanni da palestrina | ||||||||
IL PERSONAGGIO Giovanni Pierluigi (noto anche sotto il nome latino di Johannes Petraloysio) nacque con tutta probabilità a Palestrina (l'antica Praeneste nei pressi di Roma). L'anno di nascita del compositore non è certo, e comunque si situa tra il 1525 e il 1528. Lo stesso scarto di tre anni lo ritroviamo anche sulla data della morte, che secondo il suo giovane contemporaneo Melchiorre Major avvenne all'età di 68 anni, mentre lo storico Leonardo Cecconi, nel suo Storia di Palestrina, sostiene che il compositore sarebbe morto il 2 febbraio 1593 all'età di 65 anni. L'attività musicale di Giovanni Pierluigi svolse quasi esclusivamente a Roma, dove già nel 1537 un certo "Joannem da Palestrina" figura tra i putti cantori della basilica di Santa Maria Maggiore. Qui, molto probabilmente, studiò con i maestri allora in carica, tra i quali i francesi Robin Mallapert e Firmin Lebel. Pochi anni dopo, nel 1544, ebbe il suo primo incarico come organista della cattedrale di S. Agapito a Palestrina, e tra gli obblighi derivanti da questo contratto c'erano anche quelli di insegnare il canto ai canonici e ai bambini cantori. Sposato il 12 giugno 1547 con Lucrezia Gori, ebbe da lei tre figli, cosa che non gli impedì di essere nominato da Giulio III, nel 1551, magister cantorum in Cappella Giulia, succedendo proprio al suo maestro Robin Mallapert. Nel 1553 fu nominato magister cappellae, e l'anno successivo pubblicò il suo primo libro di messe, dedicato al papa Giulio III, che di lì a poco, nel gennaio 1555 lo ammise tra i cantori della cappella papale, senza chiedere il consenso ai cantori stessi, che al contrario erano particolarmente gelosi del loro privilegio. Due anni dopo infatti, morto papa Giulio III e concluso il brevissimo regno di Marcello II, il nuovo papa Paolo IV costrinse alle dimissioni tutti i cantori sposati, tra cui Palestrina, concedendo però loro una pensione. Il mese successivo Palestrina fu assunto come maestro di cappella a San Giovanni in Laterano; lascerà quel posto nel 1560, trovando dal marzo successivo un nuovo impiego presso la basilica di Santa Maria Maggiore. Protetto dal cardinale Ippolito II d'Este, Palestrina divenne in seguito maestro del neonato Seminario Romano. Intanto la sua fama di compositore gli procurò offerte di lavoro dall'aristocrazia sia italiana che straniera: tra i più grandi ammiratori e finanziatori, figurava il duca Guglielmo Gonzaga. Tornato nel 1571 a dirigere il coro della Cappella Giulia, mantenne quel posto fino alla morte e, dopo la scomparsa (avvenuta nel 1580) della moglie Lucrezia, chiese e ottenne di prendere i voti. Tuttavia, da uomo dotato di un grande senso pratico, e che grazie a una serie di scelte oculate e opportune operate in momenti difficili della sua vita aveva sempre condotto un'esistenza agiata, pochi mesi dopo cambiò idea, sposando la ricca vedova romana Virginia Dormoli. Giovanni Pierluigi da Palestrina morì (secondo alcuni) il 2 febbraio 1594 e venne inumato nella basilica di San Pietro; ai suoi funerali solenni parteciparono molti tra i più famosi musicisti del suo tempo. |
LA MELODIA Dotato di straordinario talento e fecondità di scrittura, Palestrina scrisse anche composizioni profane, come canzonette e madrigali, ma fu prevalentemente autore di musica sacra di ogni genere. In onore di papa Marcello II, che regnò nel 1555 per sole tre settimane, compose una messa polifonica a 6 voci nota sotto il nome di Missa Papae Marcelli, spesso eseguita durante la cerimonia di incoronazione dei ponetifici. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dall'Italia Dentellato 13¼×14 |