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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: MAGGIO 2014 | ||||||||
hans pfitzner | ||||||||
IL PERSONAGGIO Benché fosse nato a Mosca, dove il padre era maestro di violino, il 5 maggio del 1869, Hans Erich Pfitzner considerò sempre come sua città natale Francoforte sul Meno, dove del resto la sua famiglia tornò a stabilirsi quando lui aveva da poco compiuto i due anni. A Francoforte ricevette la prima istruzione musicale direttamente dal padre, e sempre a Francoforte frequentò il Conservatorio Hoch, dove tra il 1886 e il 1890 studiò pianoforte con James Kwast e composizione con Iwan Knorr. Negli anni successivi, nonostante avesse già al suo attivo alcune composizioni e si fosse già messo in luce come autore di lieder, dovette accontentarsi di incarichi di secondo piano, come la direzione dello StadtTheater di Magonza, alcuni corsi al Conservatorio di Coblenza, e la carica di Maestro di Cappella al Teatro dell'Ovest di Berlino. Anche il posto di maestro d'opera e di direttore del Conservatorio di Strasburgo, ottenuti all'età di quasi quarant'anni nel 1908, erano tutto sommato poco importanti, ma permisero a Pfitzner, che nel frattempo aveva sposato Mimi Kwast (figlia del suo maestro di pianoforte) di raggiungere una stabilità economica che gli consentì di dedicarsi con più tranquillità alla composizione e alla direzione delle sue opere. Risale a questi anni la composizione di quello che è considerato il suo capolavoro, l'opera lirica Palestrina, ispirata alla vita del celebre compositore italiano del 1500, celebrata tra gli altri anche da Thomas Mann. Ma la tranquillità era destinata a durare poco più di un decennio, visto che la Prima Guerra Mondiale, e la successiva annessione dell'Alsazia (e quindi di Strasburgo) da parte della Francia, lo lasciarono di nuovo senza lavoro. In questi anni, Pfitzner, colpito duramente anche dalla morte della moglie, nel 1926, e dalla malattia del figlio Paul cercò rifugio nell'alcol. L'affermazione del nazismo in Germania aprì un nuovo capitolo controverso della sua vita, e le sue posizioni contrastanti e spesso illogiche sull'antisemitismo sono ancor oggi oggetto di dibattito tra gli studiosi. Senza contare il fatto che Hitler, che conosceva personalmente fin dal 1923, lo considerava "mezzo ebreo" e quindi inaffidabile. Nonostante i suoi sforzi di dimostrare tutto il suo attaccamento alla cultura germanica e il suo sostegno incondizionato all'idea della supremazia della cultura romantica tedesca, finì quindi con l'essere totalmente emarginato. Espulso dall'Accademia Musicale di Germania e rimasto senza casa, Pfitzner piombò in uno stato di disordine mentale che non lo abbandonò mai. Benché riabilitato dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, la sua attività musicale andò sempre più diradandosi, fino a che si ritirò in un ospizio per vecchi di Salisburgo, dove morì il 22 maggio del 1949. Oltre alla già citata Palestrina, la produzione di Hans Pfitzner comprende numerosissime cantate (era considerato un autentico maestro di lieder), diverse composizioni cameristiche, per pianoforte e per orchestra, altre quattro opere liriche e le musiche di scena di tre opere teatrali, tra le quali particolarmente apprezzata Das Käthchen von Heilbronn. |
LA MELODIA Palestrina - Una leggenda musicale, della quale vi proponiamo il preludio sinfonico al secondo atto, è la più importante realizzazione di Pfitzner, che ne scrisse anche il libretto, e si inserisce nel filone neoromantico di ispirazione wagneriana che ebbe un buon successo negli ambienti tedeschi conservatori. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dalla Germania |