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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: LUGLIO 2014 | ||||||||
buhurizade mustafa | ||||||||
IL PERSONAGGIO Della vita di Buhurizade Mustafa Itri Efendi si sa poco: nato nell'estate del 1640, probabilmente a Istanbul, qui morì nel 1712, e sempre qui fu sepolto, nel cimitero di Edirnekapi. Il nome Itri, con il quale è spesso indicato, pare fosse solo un soprannome, derivato dal termine itir (geranio) che gli fu attribuito in virtù della sua smodata passione per il giardinaggio. Appartenne quasi sicuramente all'ordine religioso dei Mawlawi, meglio conosciuti in Occidente col nome di Sufi, o Dervisci Rotanti, in riferimento alla più conosciuta delle loro manifestazioni di culto, la Sema. E' nell'ambito di queste cerimonie musicali che si situano le prime composizioni di Buhurizade. La sua vita artistica giunse a una svolta dopo l'incontro col giovanissimo sultano Memhet IV, salito al trono nel 1648, all'età di appena sei anni, e destinato a reggere le sorti dell'Impero Ottomano per quattro decenni, durante i quali la sua potenza si espanse a tal punto da arrivare a porre sotto assedio Vienna. Si dice che il sultano, intervenuto in incognito a un suo concerto, abbia a tal punto apprezzato l'esecuzione di un fasıl (l'equivalente ottomano di quella che in Occidente è definita una suite musicale) da prendere Buhurizade sotto la sua personale protezione, ammettendolo nel palazzo imperiale di Topkapi. Sotto l'ala protettrice del potente sultano, Buhurizade divenne ben presto un personaggio di rilievo, tanto che spesso ci si riferisce a lui col nome di Mustafa Efendi. In realtà il termine efendi non è un nome, ma un titolo di rispetto e cortesia in uso nel mondo ottomano per indicare un funzionario di rango medio-alto o una persona che si distingue particolarmente nella sua professione. E in effetti Buhurizade Mustafa, entrato come abbiamo detto nelle grazie di Mehmet IV, resse per molti anni il prestigioso incarico di insegnante di musica nella Enderûn Mektebi, all'interno stesso del palazzo imperiale di Topkapi, sede della Sublime Porta. Enderûn, più che una singola scuola era in realtà un sistema scolastico, voluto dal sultano Mehmet I, mediante il quale venivano formati soldati (nelle scuole di base disseminate soprattutto in Anatolia), giannizzeri (nelle scuole di Istanbul) e, nel padiglione situato a palazzo, scienziati, artisti, insegnanti e amministratori dell'Impero. Sempre nella scuola di palazzo si provvedeva alla formazione di base dei Vizir. Un incarico dunque di grande importanza, quello di Mustafa, che giustifica pienamente il titolo di efendi. Al pari di molti altri compositori ottomani dell'epoca Buhurizade, oltre a essere un ottimo musicista, era anche cantante e poeta, capace di comporre sia secondo i dettami della scuola ottomana classica che secondo quelli, maggiormente usati per i testi da mettere in musica, della metrica popolare. Fu anche apprezzato calligrafo, e ne sono testimonianza i quaranta spartiti originali che sono arrivati fino a noi. Pochi, rispetto a una mole di composizioni che è stata stimata in oltre 1000 opere, in prevalenza a carattere religioso, e che gli è valsa il riconoscimento di padre della musica classica turca. |
LA MELODIA Tra le tante composizioni a carattere religioso di Buhurizade Mustafa, ci sono anche numerose ṣalawāt. Con questo termine ci si riferisce a una forma di saluto, equivalente grosso modo alla nostra locuzione "la pace sia con lui", che nella cultura islamica è usata come formula di rispetto dopo aver pronunciato (o sentito pronunciare) il nome di un profeta. Vi proponiamo l'ascolto di un frammento di una delle più conosciute, anche fuori dalla Turchia: Ṣalawāt-i Sherif. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dalla Repubblica Turca |