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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: GIUGNO 2015 | ||||||||
ignace pleyel | ||||||||
IL PERSONAGGIO Nato il 18 giugno del 1757 a Ruppensthal, nei dintorni di Vienna, colui che sarebbe divenuto famoso con il nome di Ignace Pleyel fu in realtà iscritto nei registri con il suo nome austriaco di Ignaz Pleyl. Era uno dei 37 tra figli e figlie che il padre Martin, maestro elementare, ebbe dai suoi due matrimoni, e fu con tutta probabilità proprio il padre a impartirgli le prime lezioni di musica e ad incoraggiarlo, verso i dodici anni di età, a trasferirsi nella vicina Vienna, dove divenne allievo di Jean-Baptiste Vanhal. Ma l'incontro destinato a cambiare la sua vita è quello con il conte Ladislao Erdődi, membro di una potente famiglia ungherese, che intuendo le possibilità del giovane Ignaz gli fornì i mezzi economici per trasferirsi a Eisenstadt per studiare con Joseph Haydin. A vent'anni Pleyel ebbe l'incarico di coordinare gli eventi musicali alla corte del suo mecenate conte Ladislao, e questo gli consentì di pubblicare le sue prime di composizioni ma, cosa ben più importante, costituì il trampolino di lancio per un ben più prestigioso incarico: quello di direttore prima, e maestro di cappella poi, della cattedrale di Strasburgo. Pochi anni più tardi, nel 1791, il suo percorso musicale incrociò ancora una volta quello del suo maestro Haydin, che di lui aveva grandissima stima. Fu infatti chiamato a Londra, dove Haydin stava ottenendo un enorme successo con i suoi concerti organizzati da Johann Salomon, da un impresario concorrente. Questa sorta di duello artistico portò molti a dire che l'allievo aveva superato il maestro, e in ogni caso impose Pleyel all'attenzione del pubblico non solo londinese, ma di tutta Europa. Le fortune dei cicli di concerti tenuti in Inghilterra gli assicurarono inoltre una notevole agiatezza economica, tanto che al suo ritorno a Strasburgo poté permettersi di acquistare un castello nel Basso Reno. La cosa non dovette piacere (si era nel periodo storico del Terrore, susseguente alla Rivoluzione Francese) ai Comitati di Salute Pubblica, che lo misero sotto processo per sette volte. Per uscire da questa spiacevole situazione, Ignaz accettò di comporre diversi pezzi rivoluzionari e decise di diventare cittadino francese. Cambiato il suo nome in quello di Ignace Pleyel, si traferì a Parigi, dove la sua musica relativamente semplice e poco "tecnica" incontrò subito un enorme successo, e dove aprì una casa di edizioni musicale, la Maison Pleyel, che in 40 anni di attività pubblicò quasi 5000 opere di autori come Haydin, Beethoven, Boccherini e Hummel. Intanto la sua attività di compositore e concertista si andava sempre più rarefacendo, fino ad arrestarsi quasi del tutto quando, nei primi anni del 1800, si diede alla progettazione e alla costruzione di pianoforti, continuando l'opera iniziata alcuni decenni prima in Germania da Gottfied Silbermann, e ponendosi in concorrenza con un altro francese, Sébastien Érard. Ancora una volta, una sorta di "duello musicale" destinato ad aumentare la sua notorietà e a rimpinguare le sue casse, visto il successo commerciale raggiunto rapidamente dagli strumenti usciti dalla fabbrica aperta nel 1809 a Saint-Dénis, alle porte di Parigi. E molti furono i grandi musicisti, in primo luogo Chopin, a pretendere di avere sempre un pianoforte Pleyel per le loro esibizioni pubbliche. Trasformatosi ormai in imprenditore, Pleyel abbandonò la vita pubblica nel 1824, ritirandosi in campagna. A Parigi tornò solo dopo la sua morte, avvenuta il 14 novembre del 1831, per essere sepolto nel cimitero di Père-Lachaise. La fama del nome Pleyel sarà dopo la sua morte rinverdita dal figlio Camille, fondatore di una sala di concerti parigina, la Salle Pleyel, che è ancor oggi considerata uno dei massimi palcoscenici musicali mondiali. |
LA MELODIA L'opera di Pleyel comprende 41 sinfonie, 6 sinfonie concertanti (forma musicale nata in epoca classica che si situa all'incrocio tra le due forme della sinfonia e del concerto) e 9 concerti.A questo si aggiungono due opere liriche, numerosissimi lieder e quasi 200 pezzi di musica da camera: per voi abbiamo scelto il Rondò (op. 48.1). |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dall'Austria |