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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: LUGLIO 2015 | ||||||||
eugÉne YsaŸe | ||||||||
IL PERSONAGGIO "Il più eminente e caratteristico violino che ho mai ascoltato nella mia vita". Era Pau Casals, il grande violoncellista catalano ad esprimersi così nei confronti di Eugéne Ysaÿe,. Iniziato allo strumento dal padre a soli quattro anni di età, Eugéne diventò presto primo violino nell'orchestra di Benjamin Bilse, una delle due dalla cui fusione nacque nel 1882 la Filarmonica di Berlino. All'epoca della nascita della Filarmonica, della quale fu da subito primo violino, Ysaÿe aveva da poco compiuto vent'anni e tra i suoi estimatori più entusiasti si annoveravano personaggi del calibro di Joseph Joachim, Franz Liszt, Clara Schumann e Anton Rubinštejn. Fu proprio quest'ultimo, colpito dalla sua maniera di suonare il violino, a chiedere ed ottenere di liberarlo dal contratto che lo legava ai Berliner per farsi accompagnare durante un ciclo di concerti in tutta Europa. Caratteristici del modo di suonare di Ysaÿe erano il vigore interpretativo e l'uso quasi costante del "vibrato", ma quello che probabilmente lo caratterizzava meglio era l'uso magistrale del "rubato", che consiste nel rubare il tempo a una nota assegnandolo ad un'altra, in modo da mantenere inalterato il tempo di esecuzione pur nella libertà interpretativa. Fu il primo esecutore a mettere in pratica con continuità questa tecnica, già teorizzata da Chopin. La tournée con Rubinštejn regalò al giovane Eugéne una solida fama, che lo condusse presto ad essere il protagonista assoluto di eventi musicali di rilevanza continentale, come i Concerts Colonne a Parigi. A trent'anni non ancora compiuti divenne così un concertista al quale molti grandi compositori dell'epoca, come Debussy, Saint-Saëns, Franck e Chausson dedicavano le loro composizioni. Tra i suoi strumenti personali spiccano uno Stradivari (che gli fu rubato durante una tournée in Russia), un Guadagnini, e un Guarneri che divenne in seguito lo strumento preferito di Isaac Stern. Ottenuta anche grazie al suo successo mondiale una cattedra al Conservatorio di Bruxelles, nel suo Belgio, Ysaÿe iniziò con entusiasmo la carriera di insegnante, attività destinata a rimanere una delle sue principali occupazioni quando gravi problemi di salute gli preclusero quella di concertista. Parallelamente riscoprì quello che era stato il suo primo amore, la composizione. La sua produzione, benché non vastissima e orientata in massima parte alle partiture per violino e violoncello, continua ancor oggi a riservare agli studiosi gradite sorprese, come la riscoperta, nel 2014, del manoscritto della Légende norvegienne, composta addirittura nel 1882 durante una delle sue prime tournées (in Norvegia, appunto) ed oggi entrata a far parte della Collezione Musicale della Biblioteca Reale del Belgio. Anche dopo aver lasciato, sul finire del secolo, il conservatorio Ysaÿe continuò a dedicarsi con passione all'insegnamento e, naturalmente, alla composizione. Anche la direzione d'orchestra fu tra i suoi interessi, e negli anni '20 del nuovo secolo diresse con successo l'orchestra sinfonica di Cincinnati. Poco prima della sua morte, avvenuta a Bruxelles il 12 maggio del 1931, durante la trasmissione dell'esecuzione della sua ultima opera in lingua vallone, Pier li Houyeu, ebbe occasione di rivolgersi in diretta agli ascoltatori dal suo letto di ospedale, sfruttando una delle prime dirette radiofoniche voluta ed organizzata direttamente dalla regina Elisabetta del Belgio. L'impronta del suo genio musicale ha segnato anche la sua discendenza: il fratello minore Théo fu a sua volta pianista e compositore, e il figlio Antoine organizzatore di concerti; il nipote Jacques è stato direttore dell'Orchestra della Televisione Belga, e il bisnipote Marc è fondatore e batterista del gruppo rock Machiavel. |
LA MELODIA Quando i problemi di salute, e in particolare quelli riguardanti le mani forse dovuti ad una forma di diabete, frenarono in qualche modo la sua carriera di concertista di risonanza mondiale, fu a sua volta Ysaÿe a dedicare le sue composizioni a musicisti celebri.Nacque così la sua Opera 27: sei sonate per violino senza accompagnamento dedicate ad altrettanti grandi esecutori, tra le quali abbiamo selezionato la terza (quella composta per George Enescu) per proporla al vostro ascolto. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dal Belgio |