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il musicalista
il personaggio del mese: AGOSTO 2015
girolamo frescobaldi

IL PERSONAGGIO

Per dare un'idea di come il nome di Girolamo Frescobaldi sia legato all'idea di innovazione musicale, occorre fare una breve escursione nel campo dell'informatica, e precisamente nella nicchia rappresentata dal cosiddetto software open source, programmi non proprietari, ma viceversa liberamente (e creativamente) modificabili da chiunque. Ebbene, esiste un programma per la scrittura e la modifica di spartiti musicali, sviluppato all'origine in ambiente Linux, che è stato inserito tra le "100 gemme open source", e il cui nome, appunto, è Frescobaldi.

In effetti, quando il giovane Girolamo, rampollo di un ramo cadetto della celebre e potente famiglia fiorentina dei Frescobaldi, nacque a Ferrara il 13 settembre del 1583, si era formato presso la corte estense di Alfonso II quello che ad oggi definiremmo come un "laboratorio multidisciplinare di avanguardia". Richiamati dall'infaticabile mecenatismo di Alfonso, affluirono in quegli anni a Ferrara pittori letterati e musicisti del calibro di Torquato Tasso, Adrian Willaert e Claudio Monteverdi. E ai grossi nomi venuti da fuori si affiancò ben presto una leva di artisti nativi di Ferrara, tra i quali Luzzasco Luzzaschi, del quale il giovane Girolamo fu allievo; un allievo virtuoso, a giudicare dal soprannome di "mostro degli organisti"che si guadagnò, e precoce al punto di essere nominato organista dell'Accademia della Morte prima ancora di aver compiuto 14 anni.

Questa felice situazione artistica non era tuttavia destinata a durare molto: pochi mesi dopo avergli conferito quel primo, importante incarico, Alfonso II morì senza lasciare eredi, e il ducato di Ferrara, antico feudo papale, ritornò sotto il controllo dello stato pontificio. Per Frescobaldi, come per tanti altri artisti, questo significò il venir meno di una brillante prospettiva di lavoro, e nel corso degli anni successivi furono in molti a cambiare città.

Il giovane Girolamo, che già era in ottimi rapporti con il marchese Enzo Bentivoglio, appartenente ad un altra potente famiglia di Ferrara e destinato a diventare uno dei più grandi impresari teatrali del secolo nascente, si mise così sotto la protezione del cardinale Guido, fratello di Enzo, ed al suo seguito si trasferì a Roma, dove le sue qualità di esecutore furono immediatamente notate, procurandogli amicizie e incarichi.

Per avere un primo assaggio delle sue qualità di teorico e compositore bisogna però aspettare l'estate del 1607, quando seguì il cardinale Bentivoglio, nominato nunzio apostolico, nelle Fiandre. Il contatto con una corte celebre per la ricchezza e la varietà della sua vita musicale, oltre a fargli conoscere grandi musicisti di tutte le nazionalità, gli fu di stimolo alla stesura della sua prima opera, una raccolta di Madrigali a cinque voci, che fu pubblicata appunto ad Anversa nel 1608.

Mise in cantiere anche Il primo libro delle fantasie a quattro, che tuttavia fu stampato l'anno successivo a Milano, in occasione della lunga sosta in quella città che Frescobaldi si concesse durante il viaggio di ritorno a Roma. Furono in molti a insistere perché restasse a Milano, ma il Bentivoglio, deciso a riaverlo a Roma, si interessò fattivamente per fargli avere il posto di organista della Basilica di San Pietro.

Difficile resistere ad un simile richiamo, ancorché poco retribuito, e alla vigilia di Ognissanti del 1608, Girolamo fece il suo debutto nel nuovo incarico; da quel momento la sua vita artistica, tranne una breve parentesi fiorentina durata cinque anni intorno al 1630, si svolse tutta nella Città Eterna.

A Roma morì, dopo una breve malattia, il 1° marzo del 1643, ed a Roma è sepolto, nella Basilica dei Santi Apostoli.

LA MELODIA

Quando nel 1628 il granduca Ferdinando II de'Medici visitò Roma e prese contatto con Frescobaldi, questi gli dedicò Il primo libro delle canzoni a una, due, tre, e quattro voci. per sonare con ogni sorte di stromenti, unica sua raccolta di musiche per gruppi strumentali. Fu probabilmente questa dedica a convincere il granduca a corrispondergli un cospicuo stipendio pur di averlo a corte a Firenze.

Da questa raccolta, vi proponiamo l'ascolto della Toccata per spinettina e violino, che chiude l'opera.

IL FRANCOBOLLO

Emesso dall'Italia
il 15 settembre 1983
per il 4º centenario della nascita

Yvert 1587
Dentellato 13¼ x 14