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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: FEBBRAIO 2018 | ||||||||
ALEKSANDR DARGOMYŽSKIJ | ||||||||
IL PERSONAGGIO Secondo il calendario giuliano, che nella Russia zarista del 19° secolo era ancora in uso, Aleksandr Sergeevič Dargomyžskij nacque il 2 febbraio del 1813 nelle vicinanze di Belyov, nell'oblast di Tula, duecento chilometri a sud di Mosca, dove il padre era funzionario statale. Pochi anni dopo, nel 1817, il padre fu trasferito a San Pietroburgo, e qui il piccolo Alexandr iniziò gli studi, con l'obbiettivo di intraprendere a sua volta una carriera di amministratore statale. Come era comune tra i giovani della sua estrazione sociale, ricevette fin dai primi anni di vita un'educazione musicale, che gli fu impartita prima dalla governante tedesca e poi, visto che il giovane dimostrava un certo talento, anche da alcuni insegnanti di musica. La musica tuttavia era per lui solo un passatempo, coltivato in compagnia di alcuni amici come lui appassionati nel tempo che il suo primo lavoro di impiegato del demanio statale gli lasciava. Aleksandr Sergeevič e i suoi amici avevano messo in piedi una associazione musicale, della quale lui era il direttore. Avevano anche rappresentato alcune delle loro composizioni, che erano quasi tutte frutto della creatività di Dargomyžskij, anche se all'epoca non aveva nessuna formazione teorica. La loro attività suscitò però l'attenzione di Mikhail Glinka, considerato il padre della tradizione operistica russa, che prese Dargomyžskij sotto la sua protezione, adoperandosi per dargli le conoscenze teoriche e pratiche necessarie ad entrare nel campo della composizione musicale. Non raggiunse mai una vera notorietà internazionale, anche se viaggiò abbastanza spesso all'estero. Di particolare importanza, il viaggio dal 1844 al 1845 a Parigi, di ritorno dal quale Dargomyžskij iniziò a interessarsi ai temi tradizionali della musica folcloristica del suo paese. Parallelamente, svolse un importante studio sulla lingua russa, soprattutto nell'ottica dell'adattamento della metrica alle opere musicali. Fu proprio questo lavoro, insieme a quello di Glinka, a costituire la base di quella sorta di nazionalismo artistico dal quale trasse in seguito origine la nuova scuola musicale russa del Gruppo dei Cinque che, a partire dal 1860 circa, crearono un filone musicale tipicamente russo, sganciato dalla tradizione dell'Occidente europeo e dalle sue convenzioni accademiche. Non è un caso se, quando nel gennaio del 1869 Dargomyžskij morì a San Pietroburgo, la sua ultima (e la più celebre) opera, Il convitato di Pietra (dall'omonimo microdramma di Puškin), fu terminata da Cezar' Kjui e orchestrata da Nikolaj Rimskij-Korsakov, membri appunto del Gruppo dei Cinque, insieme a Balakirev, Mussorgskij e Borodin. Secondo il calendario gregoriano Aleksandr Sergeevič Dargomyžskij nacque il 14 febbraio del 1813 e morì il 17 gennaio del 1869. |
LA MELODIA Il brano che vi proponiamo è tratto da Rusalka. Basata sul dramma incompiuto di Puškin, è una delle principali opere di Aleksandr Sergeevič Dargomyžskij, che nel corso dell'adattamento dei testi alle esigenze musicali ne curò tra le altre cose il completamento, aggiungendo la scena finale mancante. Andata in scena nel maggio del 1856, fu accolta freddamente dall'aristocrazia di San Pietroburgo, raccogliendo viceversa l'apprezzamento degli spettatori di tendenze più progressiste. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dall'U.R.S.S. Yvert 2711 |