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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: DICEMBRE 2018 | ||||||||
nino rota | ||||||||
IL PERSONAGGIO Nato il 3 dicembre 1911 da una famiglia di musicisti milanesi, Giovanni Rota Rinaldi, destinato a diventare celebre col diminutivo di “Nino”, iniziò a suonare il pianoforte prima ancora di cominciare ad andare a scuola. Il talento del resto c’era, tanto che a 11 anni aveva già composto un oratorio, L’infanzia di san Giovanni Battista, che andò in scena a Milano e a Parigi nel 1923. Al 1923 risale anche l’operina per ragazzi, ispirata ad una fiaba di Hans Christian Andersen, Il Principe Porcaro, seconda composizione di rilievo del giovane Nino che proprio in quell’anno entra al Conservatorio di Milano per studiare con il maestro Giulio Bas. Sette anni più tardi, dopo essersi trasferito Roma ed aver seguito i corsi privati di Alfredo Casella, Nino consegue il diploma in composizione musicale al Conservatorio di Santa Cecilia e subito dopo, grazie ad una borsa di studio, parte per Philadelphia dove per due anni frequenta i corsi di perfezionamento del Curtis Institute of Music. Al rientro in Italia, nel 1933, lo attende l’incontro destinato a cambiare la sua vita, quello con il cinema. Compone infatti per il regista Raffaello Matarazzo le musiche di Treno Popolare, un film innovativo per l’epoca, caratterizzato dalla presenza di attori molto giovani e da un ritmo allegro e frizzante. A questa prima, lusinghiera prova cinematografica segue una parentesi destinata all’insegnamento al Conservatorio di Taranto e poi a quello di Bari. Quando però Matarazzo lo chiama, dieci anni dopo, a comporre ancora una volta le musiche di due dei suoi film la strada di Nino Rota e quella del cinema si fondono definitivamente: da quel momento in poi, pur continuando a comporre anche altri generi di musica tra cui cinque balletti, dieci opere liriche, diversi cori e moltissima musica da camera, il suo nome sarà essenzialmente legato alle colonne sonore. Tra i primi registi con i quali collabora nell’immediato dopoguerra ci sono Renato Castellani, Alberto Lattuada, Mario Soldati e Luigi Zampa. All’inizio degli anni ‘50 a questo primo gruppo di “clienti fissi” si aggiungono i nomi prestigiosi di Steno, Monicelli, Camerini e quello del grande Eduardo De Filippo, che gli commissiona le musiche delle trasposizioni cinematografiche dei suoi grandi successi teatrali Napoli Milionaria (1952), Filumena Marturano (1951), e Marito e Moglie (1952). Il 1952 è anche l’anno dell’incontro con Federico Fellini: un sodalizio (umano oltreché artistico) iniziato con lo Sceicco Bianco e destinato a rinnovarsi ben 17 volte, fino all’ultima delle colonne sonore composte da Rota, quella di Prova d’Orchestra (1979). Nel mezzo, i nomi più importanti del cinema italiano e non: Luchino Visconti e King Vidor, Antonio Pietrangeli e Marc Allégret, Mauro Bolognini e Francis Ford Coppola, Sergei Bondarchuk e Franco Zeffirelli... e Lina Wertmüller, per la quale Nino si concede anche una piccola incursione nel mondo della televisione in occasione del Gianburrasca interpretato da Rita Pavone: è sua infatti la celeberrima Viva la Pappa col Pomodoro. Sono in totale 150 le colonne sonore che Giovanni Rota Rinaldi ha al suo attivo quando muore a Roma il 10 aprile 1979, solo pochi giorni dopo aver finito di comporre per l’amico Federico Fellini le musiche di Prova d’Autore.
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LA MELODIA La lunga e proficua collaborazione artistica tra Rota e Fellini diede origine ad un rapporto talmente stretto tra i due che Giulietta Masina, in occasione del funerale di Federico, chiese al grande trombettista Mauro Maur di suonare l’Improvviso dell'Angelo di Nino Rota nella basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma.Il brano, che qui vi proponiamo, è tratto dalla colonna sonora del film La Strada, e sempre su espressa richiesta dell’attrice fu di nuovo eseguito da Mauro Maur pochi mesi dopo, nel marzo del 1994, anche durante il funerale della Masina. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dall'Italia |