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il musicalista
il personaggio del mese: LUGLIO 2019
sveinbjörn sveinbjörnsson

IL PERSONAGGIO

Sveinbjörn nacque a Seltjarnarnes, sobborgo residenziale della capitale islandese Reykjavik, il 28 giugno 1847. Secondo quella che una volta era l’usanza di tutti i popoli scandinavi e che oggi è rimasta in uso nella sola Islanda, quello che a noi appare come un cognome è in realtà un patronimico, e nell’uso locale è normale riferirsi ad un personaggio, tanto più se famoso, con il solo nome di battesimo.

L’Islanda all’epoca faceva parte del regno di Danimarca, ma nel corso dei secoli aveva sempre mantenuto una sua forma di autogoverno, l’Althing, la cui prima riunione risale al 930, data che ne fa il più antico parlamento ancora funzionante al mondo. Di questo parlamento aveva fatto parte il padre di Sveinbjörn, che era un magistrato molto influente. Sua madre Eleanor, di origini norvegesi, era una concertista abbastanza nota, e fu da lei che apprese i primi rudimenti della musica.

Gli interessi del giovane Sveinbjörn, al quale il padre volle impartire un’educazione completa, si concentravano principalmente sulla teologia e la filosofia, ma l’incontro con il violinista e compositore Johan Svendsen, norvegese come sua madre, impresse un cambiamento definitivo alla sua vita. Svendsen era reduce da un periodo di studio a Lipsia, ed il suo entusiasmo per l’esperienza appena vissuta contagiò il ventenne Sveinbjörn, spingendolo a trasferirsi prima a Copenhagen e poi a Lipsia, dove fu allievo di Carl Reinecke.

La formazione ricevuta in Germania gli consentì di raggiungere un livello di educazione musicale molto più alto rispetto a tutti gli altri musicisti islandesi suoi contemporanei. L’ambiente musicale islandese non era però abbastanza stimolante per lui, che pur continuando a provare un forte attaccamento per la sua patria e manifestando apertamente le sue simpatie per l’indipendentismo, iniziò a trascorrere periodi sempre più lunghi all’estero, in particolare a Edimburgo, dove la sua attività di insegnante, compositore e concertista gli consentiva tra l’altro un tenore di vita impensabile in Islanda.

A Edimburgo compose, tra altre cose, quello che era destinato a diventare il suo pezzo più famoso: Ó, guð vors lands (O Dio del nostro paese), che venne eseguito per la prima volta il 2 agosto 1874 nella cattedrale di Reykjavik in occasione delle celebrazioni del millenario dell’arrivo dei norvegesi sull’isola. Alla cerimonia partecipò anche il re di Danimarca, ma dato il particolare momento storico fu da subito evidente una certa valenza politica dell’avvenimento: si celebrava infatti l’arrivo dei norvegesi, che solo pochi anni prima erano passati dal regno di Danimarca a quello di Svezia e che di lì a qualche decennio avrebbero ottenuto la completa indipendenza.

Anche in Islanda le spinte indipendentiste si facevano sempre più forti, e quell’inno (Lofsöngur, come viene definito in lingua islandese), grazie anche al contenuto fortemente patriottico del testo scritto dall’amico Matthìas Jochumsson, prete e poeta che con Sveinbjörn aveva a lungo soggiornato a Edimburgo, divenne presto una sorta di inno non ufficiale dell’Islanda, tanto che nel 1922 l’Althing riconobbe ai due i titoli, rispettivamente, di musicista e di poeta della nazione islandese, nomina che fu accompagnata dal conferimento di un sostanzioso vitalizio.

Fu questa pensione a consentire a Sveinbjörn di tornare definitivamente nella sua Islanda anche se, per ironia del destino, la morte lo colse il 23 febbraio 1927 mentre si trovava in Danimarca per rendere visita ad un amico.

 

LA MELODIA

Il Lofsöngur, celebre per la grande estensione vocale richiesta per cantarlo, fu ufficialmente adottato come inno nazionale dell'Islanda solo nel 1944, dopo il plebiscito che decretò la separazione dalla Danimarca e l'istituzione della repubblica.
Il suo testo, composto da un sacerdote, presenta fortissimi connotati religiosi che hanno suscitato negli ultimi anni molte critiche. Alla luce della crescente laicizzazione della società islandese sono in molti, da più parti, a chiedere un cambiamento dell'inno nazionale, o quanto meno del suo testo.
Noi intanto ve ne proponiamo l'ascolto in una versione strumentale.

IL FRANCOBOLLO

Emesso dall'Islanda
l'11 dicembre 1979

Yvert 502
Dentellatura 13