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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: FEBBRAIO 2020 | ||||||||
fernando sor | ||||||||
IL PERSONAGGIO José Fernando Macario Sors fu registrato all’anagrafe di Barcellona il 13 febbraio 1778 col cognome Sors, ma firmò tutte le sue opere come Fernando Sor, che del resto è il cognome registrato anche nei documenti di matrimonio del nonno paterno. La famiglia era per tradizione dedita alla carriera militare, e tutto lascia pensare che anche lui fosse destinato alla stessa carriera. Fu tuttavia proprio il padre, nei suoi primi anni di vita, a fargli conoscere l’opera lirica e ad incoraggiarlo allo studio della chitarra, che all’epoca era considerata uno strumento di secondo piano, privo di una vera tradizione musicale, e il cui uso era relegato principalmente alla musica popolare suonata per strada o nelle taverne. Quando suo padre morì nel 1789, la madre si trovò in grosse difficoltà finanziarie e fu costretta ad affidarlo all’abate di Montserrat, che lo accolse gratuitamente all'Escolanía del Monasterio de Montserrat , vicino a Barcellona. Nella scuola l’insegnamento della musica era tenuto in grossa considerazione, a all’abate non erano sfuggite le potenzialità musicali di Fernando, che all’Escolanìa poté dare sfogo alla sua inclinazione, iniziando anche a comporre alcune opere, anche se la chitarra non era molto apprezzata dai suoi insegnanti. Al raggiungimento della maggiore età tornò a Barcellona, dove iniziò la sua carriera militare come luogotenente di un generale di una milizia catalana: questa posizione gli consentì di proseguire anche la sua attività musicale, tenere concerti di chitarra e pianoforte, e persino di comporre la sua prima opera, Telemaco sull'isola di Calipso, che debuttò al Teatro de la Santa Cruz di Barcellona. Nel 1801 si trasferì a Madrid con l’intenzione di avvicinarsi ai circoli musicali di corte ed entrare nella Cappella Reale o nella Camera Reale, ma il suo tentativo fu frustato e ben presto tornò a Barcellona, dove si trovava nel 1808, quando Napoleone invase la Spagna. In quel periodo compose diversi inni patriottici, come la Cancion de los defensores de la patria, ma quando l’esercito spagnolo fu sconfitto non esitò ad accettare una posizione amministrativa nella polizia del governo di occupazione, sotto la monarchia di José Bonaparte. Dopo l'espulsione dei francesi nel 1813, Sor e molti altri dei più importanti artisti, aristocratici e intellettuali catalani dell'epoca, i cosiddetti afrancesados che avevano collaborato con i francesi, lasciarono la Spagna per paura di rappresaglie; Sor, in particolare, era attratto anche dal fascino che, per un musicista, poteva rappresentare la possibilità di vivere ed operare a Parigi. Da Parigi Fernando Sor non tornò più, e ben presto si guadagno una notevole popolarità nella comunità artistica parigina per le sue abilità nella composizione e nel suonare la chitarra. Negli anni tra il 1815 e il 1825, sempre basato a Parigi, viaggiò spesso in tutta Europa riscuotendo notevoli successi e consacrando definitivamente la chitarra come uno strumento da concerto. In Russia, addirittura, scrisse e rappresentò un balletto in occasione dell’incoronazione solenne dello zar Nicola I, e nel 1825 fu un altro suo balletto, Cenerentola, a inaugurare il teatro Bolshoi: prima ballerina era la sua compagna di vita Felicité Hullin. Nel 1827 si stabilì definitivamente a Parigi, ed è a questo periodo che risalgono le sue migliori opere per chitarra. Concertista stimato, non riuscì però a raggiungere l’agiatezza economica, anche perché le sue composizioni e i suoi spartiti per chitarra, benché il pubblico dei teatri mostrasse il suo apprezzamento per le esecuzioni delle stesso Sor, erano da molti esecutori giudicate troppo difficili. Erano quindi poco rappresentate, e i loro spartiti scarsamente venduti alle masse dei suonatori dilettanti, e questo tipo di entrate era forse il più importante per i musicisti che all’epoca operavano a Parigi. La morte della figlia Carolina, già apprezzata arpista nonostante la giovane età, avvenuta nel 1837 fu l’occasione per la sua ultima composizione, una messa funebre. All’epoca Fernando Sor soffriva già di un tumore all’esofago, e la morte della figlia lo spinse in una depressione dalla quale non si risollevò più: morì il 10 luglio del 1839, e fu sepolto anonimamente nel cimitero di Montmarte. Curiosamente, per un personaggio che ai suoi tempi aveva dovuto abbandonare la Spagna, quando nel 1938 la sua sepoltura fu riscoperta e restaurata grazie al lavoro di alcuni appassionati, le cerimonie ufficiali di inaugurazione furono due: una voluta dal governo della Repubblica Spagnola e l’altra da quello del generale Franco. |
LA MELODIA Dotato di un carattere sanguigno e polemico, Fernando Sor non nascose mai la sua irritazione nei confronti dei musicisti che trovavano troppo complesse e di difficile esecuzione le sue composizioni, e nell’ultima parte della sua carriera si dedicò anche alla stesura di metodi per chitarra e alla scrittura di alcune opere destinate all’insegnamento.Nella prefazione all'Opus 45, di cui vi proponiamo il primo movimento Andantino, non risparmia il suo sarcasmo nei confronti dei suoi detrattori: "Vediamo se così va bene. Sei brevi e facili brani in più livelli, che mirano a far superare quelle che generalmente vengono chiamate difficoltà. Composti per le persone con poca pazienza, e a costoro dedicati.") |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dalla Spagna |