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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: MARZO 2022 | ||||||||
mykhailo verbytsky | ||||||||
IL PERSONAGGIO Due sono i villaggi che si disputano la nascita di Mykhailo Verbytsky, il 4 marzo del 1815: Niadsannia e Jawornik Ruski, mentre un terzo, Ulucz, situato a pochi chilometri dai primi due, è quello dove fu battezzato. Qui il padre di Mykhailo, che era un sacerdote della chiesa greco-cattolica di Ucraina, reggeva una parrocchia. Tutti e tre questi villaggi, oggi in territorio polacco, sorgono in una zona retta amministrativamente dalla vicina città di Przemysl, situata a pochissima distanza dall’odierno confine tra Polonia e Ucraina, e fin dalla fine del primo millennio importante centro della regione storica della Galizia, oggi divisa tra i due stati confinanti. Rimasto orfano all’età di 10 anni, Mykhailo fu affidato allo zio Ivan Snihurskiy, che di Przemysl era vescovo, e che lo condusse a vivere in città. Qui Verbytsky condusse i primi studi, vivendo in un ambiente culturalmente molto stimolante, dato che lo zio, oltre ai suoi compiti religiosi, era molto attivo anche in altri campi. Dirigeva infatti una delle prime case editrici in lingua ucraina, particolarmente impegnata nella stampa di testi divulgativi a carattere storico e folkloristico. Oltre a ciò aveva fondato una piccola scuola di amministrazione, dove per un periodo Mykhailo studiò, ed era animatore del coro della cattedrale, dove proprio in quegli anni volle aprire anche una scuola di musica. Qui, in quello che lui stesso ebbe a definire in seguito “un piccolo conservatorio”, il giovane Verbytsky apprese i primi rudimenti della musica, una conoscenza che approfondì negli anni successivi quando, studente del Seminario Teologico di Leopoli, si dedicò in particolar modo allo studio della chitarra, destinata a restare per sempre il suo strumento preferito, tanto che tra le sue opere figura anche un “metodo” per l’apprendimento della chitarra. Distratto da qualche saltuario problema finanziario e dalla passione per la musica, Verbytsky impiegò diversi anni per essere ordinato sacerdote. Intanto i suoi interessi musicali si andavano espandendo dall’iniziale campo delle melodie popolari e dei cori liturgici anche in altre direzioni, come la musica da camera, quella sinfonica, e addirittura l’operetta. Quando, nel 1852, gli fu affidata la parrocchia di Mlyny (anche questa città è oggi situata al confine tra Polonia e Ucraina) il suo interesse andò naturalmente concentrandosi sulla musica sacra, che costituisce la parte più corposa della sua produzione musicale, ma anche i cori e le cantate profane incontrarono il suo interesse, ed ebbe modo di musicare i testi di alcune delle figure letterarie più significative dell’Ucraina, tra cui spicca in particolar modo quella del poeta Taras Shevchenko. Rientra in questo campo di attività anche la sua collaborazione con Pavlo Chubynsky, collaborazione dalla quale è nato l’inno nazionale ucraino. Mykhailo Verbytsky non lasciò più la sua parrocchia di Mlyny, dove morì il 7 dicembre del 1870. |
LA MELODIA Shche ne vmerla Ukrainy i slava, i volia, ovvero: "Non è ancora morta la gloria dell'Ucraina, né la sua libertà". Sulle parole di un poema patriottico scritto nel 1862 da Pavlo Cubynsky, che per la sua attività politica fu costretto all'esilio, Mykhailo Verbytsky compose nel 1863 la musica che, eseguita per la prima volta nel 1864 al Teatro Ucraino di Leopoli, venne adottata nel 1917 come inno nazionale della Repubblica Ucraina. Messo al bando nel 1922 con la creazione dell'URSS, è tornato ad essere inno nazionale nel 1992, dopo la dichiarazione di indipendenza seguita alla dissoluzione dell'Unione Sovietica. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dall'Ucraina |