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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: OTTOBRE 2023 | ||||||||
miloje milojevic | ||||||||
IL PERSONAGGIO Miloje Milojevic nacque il 27 ottobre 1884 a Belgrado da Dimitrije, un commerciante di abbigliamento originario del sud del paese, e Angelina Matic, un’impiegata che aveva ricevuto in gioventù lezioni di piano e occasionalmente arrotondava il bilancio familiare impartendo lezioni private di musica. Anche il padre aveva un’inclinazione per la musica, e sebbene autodidatta era un discreto suonatore di flauto. A cinque anni il piccolo Miloje ricevette dalla madre le prime lezioni di piano, e il padre volle mandarlo anche a lezione di violino da un amico di famiglia, Karlo Mertl, membro dell'orchestra del Teatro Nazionale di Belgrado. La morte improvvisa del padre cambiò drasticamente la vita della famiglia, che fu costretta a trasferirsi a Novi Sad, dove la vita era meno cara. Qui Miloje fu iscritto al Liceo Serbo Ortodosso, una scuola famosa per la qualità degli insegnamenti musicali che vi venivano impartiti, dove ebbe per insegnante il compositore Isidor Bajic. Tornò a Belgrado nel 1904 per iscriversi alla facoltà di Lettere e Filosofia, seguendo contemporaneamente le lezioni della Scuola di Musica Serba dove, oltre a perfezionarsi nel violino e nel pianoforte, studiò teoria musicale e composizione. Nel 1907 si trasferì a Monaco, dove proseguì gli studi universitari di lettere e filosofia e concluse la sua formazione musicale laureandosi presso la prestigiosa Accademia Musicale di Monaco. Tornato in patria sul finire del 1910, Milojevic prestò servizio militare per il Regno di Serbia, nel reggimento studentesco, ma già durante il servizio militare iniziò ad insegnare musica al Liceo di Belgrado. Ottenne anche una cattedra alla Scuola di Musica Serba, dove nel 1912 fu il fondatore dell’Associazione degli Insegnanti di Musica da Camera. Arruolato in cavalleria nell'autunno del 1912, all'inizio del Prima Guerra dei Balcani, Milojevic fu prima chiamato a far parte del quartier generale del comando supremo, per poi essere trasferito al Ministero della Pubblica Istruzione, con l’incarico di seguire i lavori della Commissione per gli Affari Culturali. In questa veste viaggiò, nonostante fosse nel frattempo scoppiata la Prima Guerra Mondiale, in diversi paesi, e in particolare in Francia, a Parigi, dove rimase fino a guerra finita: è in questo periodo che, oltre all’attività di concertista, iniziò a comporre la sua propria musica. Nel 1919, Milojevic tornò a Belgrado e sviluppò una straordinaria carriera come compositore, musicologo, critico musicale folclorista, pedagogo musicale, direttore e organizzatore di eventi musicali. Nell'autunno del 1922 fu nominato assistente professore di Storia della Musica presso il Facoltà di Filosofia dell'Università di Belgrado. Poco dopo si dedicò al completamento dei suoi studi di musicologia e conseguì il dottorato presso l’Università Carolina di Praga (1925). Dopo il dottorato gli fu assegnata la cattedra di Storia della Musica all’Università di Belgrado, incarico che tenne fino al 1939; continuò inoltre a tenere i suoi corsi anche alla Scuola di Musica Serba e fu insegnante di composizione e teoria musicale all'Accademia di Musica di Belgrado. Arrestato dalle autorità nazi-fasciste durante la Seconda Guerra Mondiale, Milojevic fu costretto a interrompere la sua frenetica attività. Attività che non riprese più perché, gravemente ferito nel corso di un bombardamento che nel giorno di Pasqua del 1944 distrusse la sua abitazione di Belgrado, non si rimise più in salute. Dopo la Liberazione gli fu conferito, a titolo di onorificenza, l’incarico di direttore dell'Istituto di Musicologia dell'Accademia della Musica, ma di lì a poco, il 16 giugno 1946, Miloje Milojevic morì nella sua non ancora restaurata casa di Belgrado. |
LA MELODIA Buona parte delle opere di Miloje Milojevic traggono ispirazione della musica popolare serba. Oltre a numerose rivisitazioni di canzoni popolari in stile lied, rielaborò anche altri generi di musica, come canti di lavoro e danze. Vi proponiamo l’ascolto della Danza Serba n.2 contenuta nei Quattro Piccoli Pezzi per Piano Op. 23, dove si esalta anche la vena pianistica del compositore. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dalla Serbia Yvert 302 |