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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: LUGLIO 2024 | ||||||||
paul constantinescu | ||||||||
IL PERSONAGGIO Nato a Ploiesti il 30 giugno 1909 da una famiglia di lontana origine ebrea, Paul Constantinescu fu indirizzato agli studi musicali fin dall’età di 10 anni. Iscritto al Conservatorio di Bucarest sul finire degli anni Venti, studiò armonia, composizione, contrappunto ed estetica musicale con i migliori maestri rumeni dell’epoca, e dopo un periodo di perfezionamento a Vienna divenne a sua volta insegnante di queste materie prima all’Accademia di Musica Religiosa, poi alla Scuola di Musica Militare e infine al Conservatorio di Bucarest. Interessato alla musica religiosa e alle radici popolari e folcloristiche della musica rumena, si mise presto in luce grazie al successo della sua seconda composizione, la Suite Romena, con la quale si aggiudicò il Premio Enescu. Aveva appena 22 anni, e l’anno successivo entrò a far parte della Società dei Compositori Romeni. A 25 anni la sua prima opera incontrò un notevole successo di critica, ma nel coro di plauso praticamente unanime si levarono anche articoli molto critici, non della qualità artistica dei suoi lavori, quanto delle origini della sua famiglia. Curiosamente, nonostante l’opera di valorizzazione della musica nazionale e di quella religiosa, Constantinescu fu preso di mira dai giornali che facevano capo all’organizzazione detta della Guardia di Ferro, un movimento di estrema destra ultra-nazionalista e fascista che arrivò anche a far parte del governo rumeno, che gli rinfacciavano le sue origini ebree. La polemica nei suoi confronti fu solo parzialmente tacitata dall’assunzione alla Radio Nazionale, assunzione tra l’altro resa possibile da una sorta di inchiesta nel corso della quale Constantinescu dovette dimostrare che sia suo padre che suo nonno erano stati cristiani osservanti, e l’ostilità nei suoi confronti da parte della Guardia di Ferro sembrò attenuarsi. I suoi guai “politici” erano però ben lungi dall’essere finiti, perché quando nel 1941 la Guardia di Ferro fu estromessa dal governo, anche Constantinescu si ritrovò licenziato perché giudicato reo di avere composto, sotto mentite spoglie, alcuni dei canti del movimento, forse per essere lasciato in pace. E questa fama di collaborazionista con la parte più ferocemente antisemita delle milizie fasciste rumene, resasi tra l’altro responsabile dell’efferato pogrom di Jasi, lo seguì anche nel dopoguerra, con l’instaurazione del regime comunista. Benché il suo talento fosse infatti ampiamente riconosciuto, le sue opere fossero regolarmente messe in scena con immutato successo, e continuasse a dirigere il Conservatorio di Bucarest, Constantinescu restò sempre un sorvegliato speciale che subì gli intralci della persecuzione poliziesca in ogni aspetto della vita quotidiana, dalle intercettazioni telefoniche e postali, fino agli ostacoli posti ad un viaggio a Vienna della moglie Maria Ana, che doveva essere curata da una malattia che la stava rendendo cieca. Pur continuando a comporre praticamente fino alla morte, Paul Constantinescu trascorse gli ultimi anni della sua vita nell’isolamento, e morì a Bucarest il 20 dicembre 1963, pochi mesi dopo essere stato insignito del titolo di Accademico di Romania.
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LA MELODIA Nonostante la diffidenza che il regime fascista prima, e quello comunista dopo mostrarono nei suoi confronti, il talento di Constantinescu fu sempre riconosciuto e nella musica trovò rifugio fino alla fine. La sua ultima composizione, il Concerto Triplo per Violino, Violoncello, Piano e Orchestra, fu eseguita per la prima volta una settimana dopo la sua morte. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dalla Romania Yvert 3350
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