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il musicalista
il personaggio del mese: NOVEMBRE 2024
fred buscaglione

IL PERSONAGGIO

L’inclinazione per la musica e per il mondo dello spettacolo, il piccolo Ferdinando Buscaglione l’aveva probabilmente ereditata dalla zia paterna Anna, che con il nome d’arte di Annita di Landa aveva avuto una discreta carriera di sciantosa e canzonettista, arrivando a lavorare anche con il grande Petrolini, prima di morire prematuramente nel 1920.

Ferdinando nacque poco più di un anno dopo la scomparsa della zia, il 23 novembre 1921 a Torino e fin dai primi anni di vita mostrò una grande passione per la musica, assecondato dalla madre che per arrotondare il magro bilancio familiare (il padre era imbianchino) dava qualche lezione di pianoforte. A 11 anni fu ammesso al Conservatorio di Torino, ma la musica classica non lo appassionava, tanto che dopo tre anni, costretto anche dalle precarie condizioni economiche della famiglia a trovarsi un lavoro, abbandonò gli studi.

Continuò tuttavia a dare sfogo alla sua passione per la musica imparando a suonare diversi strumenti e ben presto iniziò a esibirsi nei locali notturni di Torino suonando pianoforte, violino, contrabbasso e tromba con vari gruppi musicali leggeri, attività che gli portò, oltre a qualche guadagno, anche una certa notorietà.

Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale fu arruolato e mandato in Sardegna, dove si fece notare organizzando spettacoli per le truppe; e quando i tedeschi, dopo l’8 settembre, abbandonarono l’isola continuò la sua attività musicale suonando per la radio degli Alleati. Già appassionato di jazz, l’esperienza con gli americani gli consentì di approfondire la conoscenza dei nuovi ritmi che venivano da oltreoceano, e questo segnerà definitivamente la sua carriera.

Finita la guerra Ferdinando, che ormai si faceva chiamare Fred, rientrò a Torino e ricominciò a suonare in balere e locali notturni incontrando un notevole successo, tanto da allargare ben presto il suo giro in altre città. Si era costruito, ispirandosi al periodo trascorso in Sardegna con gli americani, un personaggio surreale di gangster, facendosi crescere un paio di baffetti e indossando vistosi doppiopetto gessati e Borsalino a larghe falde, come gli eroi dei romanzi hard-boiled in voga all’epoca. Le sue canzoni, quasi sempre scritte in coppia con l’amico Leo Chiosso, parlavano di “bulli e pupe”, duri, gangster, belle donne e festini… il tutto al ritmo incalzante del nuovo swing americano.

Il pubblico dimostrò da subito di apprezzare la musica di Fred, l’industria discografica invece titubava di fronte alle sue canzoni trasgressive e inconsuete, tanto che per riuscire ad entrare in sala d’incisione dovette ricorrere all’aiuto decisivo di Gino Latilla, cantante già affermato per il quale Fred e Chiosso avevano scritto un paio di canzoni di successo.

Verso la metà degli anni ‘50 finalmente uscirono i primi dischi, e il successo fu travolgente: negli anni successivi Fred Buscaglione divenne uno degli uomini di spettacolo più richiesti d’Italia, e non solo come cantante: entrato nel giro delle pubblicità radiofoniche e televisive il suo “personaggio” attirò l’attenzione del mondo cinematografico, e girò in poco più di un anno dieci film, nei quali, oltre a cantare, portava in scena la sua caratteristica macchietta di simpatico spaccone.

Con le serate in tutta Italia, i dischi, i film e la notorietà arrivarono anche i soldi, e in accordo con il suo personaggio di “duro”, Fred si comprò una una vistosa macchina sportiva americana, una Ford Thunderbird color lilla che definiva, con il titolo di una delle sue canzoni, “criminalmente bella" e con la quale si spostava dai set cinematografici al mattino, alle sale d’incisione al pomeriggio, ai locali dove si esibiva la notte.

Fu all’alba del 3 febbraio 1960 che, al termine di una di queste frenetiche giornate, mentre rientrava nel suo albergo romano dopo una delle tante esibizioni, la sua Thunderbird andò a schiantarsi contro un camion carico di cubetti di porfido; estratto vivo dai rottami dell'auto, Fred morì sull’autobus che era stato “dirottato” per portarlo in ospedale: aveva da pochi mesi compiuto 38 anni.

 

LA MELODIA

Negli ultimi mesi della sua carriera Fred Buscaglione aveva annunciato un cambio di stile: “Prima che la gente mi volti le spalle- aveva dichiarato in un’intervista- Fred il duro sparirà, e io tornerò a essere solo Ferdinando Buscaglione”. A questo nuovo filone, più melodico e tradizionale, appartiene Guarda che luna, incisa nel 1959, alla quale è intitolato il nostro francobollo e che vi facciamo ascoltare.

IL FRANCOBOLLO

Emesso dall'Italia
il 25 maggio 1996
nella serie
"Storia della canzone italiana"

Yvert 1467
Dentellatura 12½×12