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STORIA POSTALE - DOCUMENTI .E .ALTRI VAGLIA

Il servizio vaglia ordinario ebbe come corollario una serie di altri documenti per la corretta gestione: per esempio ricevute, richieste di rinnovo o di rimborso, attestazione di emissione vaglia ecc .
In più nel corso degli anni furono creati altri tipi di vaglia; sul finire dell'Ottocento per semplificare le procedure di trasferimento di cifre modeste, vennero create per piccoli importi le cartoline vaglia e le lettere vaglia a taglio fisso. Si acquistavano al prezzo del valore impresso sulla cartolina più il prezzo (fisso) dell'affrancatura, per una eventuale integrazione della cifra da inviare era prevista l'aggiunta di francobolli su apposito spazio in basso, questi valori avevano valenza di denaro e andavano annullati dall'ufficio postale mittente.

A differenza dei consueti vaglia, questi interi postali erano compilati dai mittenti e spediti come normali cartoline di corrispondenza, ad esse erano applicabili anche i servizi espresso, raccomandata e ricevuta di ritorno. Mentre sulle cartoline era possibile inviare solo un breve scritto di accompagnamento e la cifra era palese, sulle lettere-vaglia la cifra inviata era celata e lo scritto poteva essere più esteso. Il destinatario recandosi in qualsiasi ufficio postale del Regno poteva incassare la somma inviata, attestando le proprie generalità con un documento.

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Fronte e retro di cartolina-vaglia da lire VENTI, era divisa in tre parti, portava un numero di serie sulla parte centrale e sulla ricevuta trattenuta dal mittente. I bolli da applicare erano tre: sul fronte e sull'impronta di valore quello dell'ufficio di partenza, al retro sulla destra e sulla ricevuta quello dell'ufficio che aveva venduto la cartolina e al centro in basso quello dell'ufficio pagatore con la firma del destinatario come quietanza.

 

Dal 1865 venne introdotto il vaglia telegrafico utilizzabile anche nei rapporti con l'estero, in questo caso la compilazione del vaglia come documento era ordinata telegraficamente all'ufficio vaglia di destinazione che compilava il documento cartaceo che immediatamente era consegnato a destino con i fattorini del telegrafo. La valuta per l'estero non era trasferita in lire ma con un valore in uso nelle transazioni internazionali, cioè in franchi oro; dopo qualche anno (?) vennero introdotte delle unità di cambio (concordate internazionalmente in ambito U.P.U.). Il mittente versava la somma in lire che automaticamente erano convertite dal servizio postale in unità di cambio, queste una volta trasferite telegraficamente erano trasformate a destino in moneta locale.

Ricevuta di rinnovazione vaglia con presentazione dell'originale scaduto

 

Il servizio dei vaglia internazionali venne istituito nel 1878 (data della costituzione dell'U.P.U). Prima di questa opportunità, il trasferimento di valuta era prerogativa delle banche con le loro filiali all'estero o a seguito di accordi con parteners internazionali. Per le somme modeste dei nostri emigranti i costi erano sproporzionati. Dal 1867 l'Amministrazione postale italiana supplì alla bisogna con i vaglia consolari.
Questo servizio che l'Amministrazione Postale di concerto con i consolati sparsi in tutto il mondo organizzò per facilitare il flusso di denaro dei nostri emigranti, si rivelò essenziale per la nostra economia. Quando prese piede il sistema di trasferimenti della convenzione internazionale U.P.U., i vaglia consolari vennero abbandonati.

Nei periodi di guerra era utilizzato dai combattenti il servizio del vaglia militare che godeva di riduzione delle tariffe; era usato dai militari per la spedizione alle famiglie del denaro risparmiato sulla paga (il soldo). Altro importantissimo servizio fu il vaglia di servizio istituito nel 1902; serviva esclusivamente per il trasferimento di fondi fra gli uffici dell'amministrazione postale; godeva naturalmente della franchigia in quanto serviva per l'espletamento del servizio.

Queste categorie del servizio vaglia a loro volta ebbero delle sotto categorie ad uso speciale, per esempio il vaglia per tasse e concessioni.

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Ricevute di vaglia di servizio ad uso di cassieri postali. Ricevute di vaglia telegrafico nazionale e ordinario internazionale

 

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Polizzini di vaglia telegrafico, a sinistra e a destra quello per tasse e concessioni.
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1894 - Fronte e retro di due cartolina-vaglia diverse da otto e quattro lire.
I bolli a data applicati erano tre, sul fronte quello dell'ufficio di partenza, al retro sulla destra quello che aveva venduto la cartolina (che poteva essere diverso dal primo) e al centro in basso quello dell'ufficio pagatore (con la firma del destinatario come quietanza).
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Attestazione di emissione vaglia. Il modulo è affrancato con la tassazione per il rilascio.
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1940 - Busta per spedizione vaglia ad uso civile utilizzata (con correzione) per uso in Posta Militare.
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Busta per telegrammi utilizzata per la consegna di vaglia telegrafico. L'inoltro è ovviamente fatto con i fattorini del servizio.
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1928 - Modulo per richiesta "rinnovazione" vaglia modificato per richiesta rimborso; dopo controlli l'ufficio postale destinatario risponde che il beneficiario ha incassato il vaglia e restituisce la ricevuta (che il richiedente aveva allegato) ed il modulo di richiesta.