La Storia postale

Uno sguardo al servizio pacchi

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Normativa

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Servizio pacchi:
COSE VARIE
di Marino BIGNAMI

Dopo aver passato in rassegna un discreto numero di Bollettino-etichetta che hanno seguito una prassi normale secondo le direttive postali, passiamo ad osservare delle spedizioni che non hanno seguito le direttive nel compilare i bollettini secondo le norme, sia dagli addetti postali ma anche dei mittenti. La normativa più trascurata è stata principalmente l’inesatta applicazione dell’adeguamento del costo dei bollettini e dell’affrancatura, principalmente dovuto alla mancanza di spazio e di valori adatti in ufficio postale, a volte sostituendo molto in anticipo i FB per pacchi doppi con quelli normali ma anche per ignoranza della normativa. Infatti, bisogna ricordare che è iniziato solamente dal 1978 la facoltà di poter usare oltre ai francobolli pacchi doppi anche gli ordinari, per sopperire alle necessità sono stati usati anche i francobolli di trasporto pacchi in concessione e bollettini che riportano un’impronta meccanica fronte e retro per poter arrivare alla tariffa necessaria.

L’uso dei duplicati: il bollettino-etichetta nonostante le ridotte dimensioni e il rinforzo metallico nel trasporto era esposto a strappi e lacerazioni dovuti alla manipolazione e all’accatastamento alla rinfusa sui furgoni postali, vicende che hanno portato a volte al distacco e perdita del documento; in questi casi, era possibile eseguire la necessaria duplicazione dei bollettini con moduli dedicati nelle tre versioni stampati a Roma e denominati:Mod. 258-arancione, Mod. 258-bianco, Mod. 258-verde, per completare la procedura di consegna o di restituzione al mittente. Vedremo anche bollettini che hanno cambiato ruolo per mancanza di quelli richiesti ed anche bollettini con allegato il Mod.ch8 di C/C precompilato necessario per l’accredito in conto corrente dell’assegno riscosso e ritornato al mittente perché “pacco inesitato”. Altri particolari da mettere a fuoco sono le facilitazioni postali per i libri spesso stampate direttamente su bollettini di fattura privata, ma impressi anche a timbro sulla superficie del bollettino ufficiale di per se già scarsa per la procedura normale, che diventava veramente insufficiente se qualche intoppo obbligava a correzioni o necessitasse di timbri per l’adeguamento alle normative fiscali, per l’applicazione (obbligatoria) della voce che il pacco conteneva fatture o bollette di accompagnamento della merce.