Bagno Vignoni |
Integrazione della scheda di Bagno Vignoni
(pag. 111) |
Il piccolo borgo della Val d'Orcia
è da sempre una conosciuta ed apprezzata stazione termale,
frequentata fin dai tempi antichi sia da personaggi illustri (fra
i tanti, spiccano i nomi di Santa Caterina da Siena e Lorenzo il Magnifico)
sia, com'è ovvio, da gente meno nota; per questo motivo molte
famiglie svolgevano una rudimentale attività ricettiva (affitto
di una stanza e poco più) durante tutta la stagione termale
ed era sorto, intorno al 1840, un primo albergo.
Questo albergo era la "Pensione Marcucci" (che col tempo
ha cambiato via via il nome fino a giungere all'odierno "Hotel
Posta Marcucci") gestita dall'omonima famiglia nella Piazza del
Moretto proprio di fronte agli stabilimenti termali, tuttora esistenti,
della nobile famiglia Chigi.
Grazie all'intraprendenza del proprietario, Agostino Marcucci, nel
1894 venne aperta in una stanza della pensione una Collettoria Postale,
dipendente dall'ufficio del capoluogo comunale di San Quirico d'Orcia,
di cui fu nominato titolare lo stesso Agostino, con la supplenza della
moglie Stella Battisti.
In questa cartolina del 1900, sulla facciata della pensione
si legge l'insegna "Albergo e Trattoria di Agostino Marcucci"
e a destra si vede lo stemma delle Regie Poste, con sotto la
buca per le lettere. |
Fino ad allora, e forse anche negli anni immediatamente successivi,
alla consegna della posta a Bagno Vignoni provvedeva l'Ufficio di
San Quirico, tramite il c.d. "postino delle adiacenze"
Vittorio Geli.
L'istituzione della Collettoria fu concessa in funzione dei numerosi
frequentatori che affollavano la località durante la stagione
termale, al di fuori della quale il traffico postale era scarso poiché
i residenti erano appena un centinaio.
La Collettoria fu elevata ad Ufficio di 3a
Classe nel 1901, per tornare nuovamente Collettoria il 10 Settembre
1923. Nel frattempo, il 1° Settembre 1913, alla morte di Agostino,
divenne titolare la sua vedova Stella Battisti, che vi rimase fino
al 17 Maggio 1932 (negli anni venti aveva come Supplente la nuora
Gemma Casini, moglie del primogenito Guido), quando, deceduta anch'essa,
passò al secondo figlio Francesco Marcucci.
Un'altra immagine della pensione Marcucci in una cartolina del
1930:
si vedono meglio le insegne della Posta e la buca delle lettere
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Anche lui, com'era già
successo col padre, era un titolare più di nome che di
fatto perché alla posta ci pensava in realtà sua
moglie Cornelia Brizzi, che figurava come supplente. Francesco
e Cornelia reggono l'incarico fino al 20 Giugno 1963, quando
vanno entrambi in pensione, sostituiti dal figlio Agostino (come
il nonno) che il 1° Settembre 1963, col cambio di categoria
dell'ufficio, diviene Agente di 3° classe.
Negli anni successivi cambia anche la sede dell'ufficio, che
lascia quella originaria (l'albergo era già stato trasferito
da qualche anno nell'attuale fabbricato) per passare in un piccolo
edificio nel piazzale detto del "belvedere" (oggi
sede del locale "Il Barrino") dove resta fino alla
sua soppressione, decretata il 30 Giugno 1970. |
Nel 1970, abolita l'agenzia postale, Agostino Marcucci diviene uno
dei portalettere dell'ufficio postale di San Quirico, fino all'età
della pensione, concludendo così la storia di questo piccolo
ufficio legato indissolubilmente alla sua famiglia, che ha voluto
tramandarne il ricordo nel nome dell'attuale hotel.
Nei suoi settantasei anni di vita ha avuto tre soli bolli (senza contare
quelli di servizio): il tondo riquadrato dal 1894 al 1910 (già
illustrato nel libro), il guller dal 1910 al 1969 e l'ultimo fino
al 1970, anno della chiusura.
Nei bolli postali il nome dell'ufficio è BAGNI VIGNONI, mentre
nell'Indicatore Postale-Telegrafico del Regno d'Italia, pubblicazione
ufficiale del Ministero delle Poste e Telegrafi, è BAGNO VIGNONI
ed così che la località è stata sempre chiamata
da tutti.
Ringraziamo il sig. Leonardo Marcucci, figlio di Agostino, che ci
ha dato gentilmente alcune notizie per integrare quelle reperite nei
registri dell' Archivio Postale di Siena. |
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