Neppure il servizio postale organizzato secondo
l'appalto triennale concluso nel 1874 aveva risolto le difficoltà
create dall'abolizione del corriere Siena-Roma di cui abbiamo parlato.
Il 17 Marzo 1880 la Giunta Comunale di S.Quirico, sentita la relazione
del sindaco cav. Dott. Ottavio Petessi, si oppone al progetto del
sindaco di Radicofani che mirava a mettere in comunicazione il paese
con Chiusi, sopprimendo anche il servizio fra Radicofani e Acquapendente.
La delibera espone "...che una volta attivato il nuovo
progetto di corrispondenza, ne deriverebbero gravissimi danni a
tutti gli abitanti della Val d'Orcia, mentre poco o nulla gioverebbe
a Sarteano e Chiusi, stanteché quest'ultimi hanno rapporti
di ogni specie ed un commercio attivo e costante con S.Quirico per
ragione della sua favorevole posizione topografica e per i suoi
mercati settimanali che attirano i negozianti dalla Val di Chiana,
Siena, Empoli e Poggibonsi, e così per le molte contrattazioni
che vi si fanno in bestiami grossi e minuti, formaggi, vino, grani
ed altri prodotti territoriali che non hanno esito per altra parte.
Che quel progetto mentre paralizzerebbe notabilmente la vita
industriale e commerciale di questa popolazione, peggiorerebbe il
servizio postale e lo renderebbe spesse volte impossibile, e più
dispendioso, perché verrebbe tolto alla via facile e comoda
Provinciale Romana, una volta unica arteria principale fra la bassa
ed alta Italia, percorsa di continuo dagli Eserciti, dai Regnanti
e Pontefici, per trasportarlo in una via erta e difficile, fiancheggiata
da boschi foltissimi, pericolosa per i precipizi che la costeggiano,
e per le aggressioni e spesso del tutto impraticabile in tempo di
notte, e quando quelle incessanti montagne sono coperte di neve,
che è quanto dire per tutta la stagione invernale, dimodoché
la corrispondenza anziché rendersi più celere si ritarderebbe
di molte ore e di qualche giorno ancora.
Che la maggiore spesa deriverebbe necessariamente dal maggior
disagio e fatica degli uomini e dal maggiore attrito dei veicoli,
finimenti e cavalli."
Conclude con la decisione "...di farne immediata comunicazione
alle Direzione Generale delle Poste [...] all'oggetto di
ripristinare da Siena fino al detto Paese, il servizio postale col
mezzo dei Postini, per la Via Provinciale."
Questa proposta non trovò d'accordo il Comune di Buoconvento,
che il 13 Maggio 1880 comunica al Prefetto che "...non
crede opportuno di annuire nel momento alla mozione del Comune di
S.Quirico d'Orcia. Stabilisce per altro e facoltizza il f.f. di
Sindaco a far istanza alla Direzione Provinciale delle RR.Poste
per ottenere possibilmente il piego diretto da Livorno."1
Il Comune di S.Quirico prese la nuova denominazione di S.Quirico
d'Orcia a seguito di R.Decreto del 21 Settembre 1862, ma il
bollo postale a un cerchio piccolo con la dicitura S.QUIRICO
fu sostituito solo nel 1871 (o 1872.) |
Per capire meglio come funzionava il servizio postale nella zona,
riteniamo interessante riportare una dettagliata relazione del sindaco
di Pienza, conte Piccolomini, inviata alla Camera di Commercio di
Siena il 7 Novembre 1884, la quale conferma che anche dopo l'apertura
della stazione ferroviaria di Torrenieri si continuava a rimpiangere
il vecchio servizio per la strada regia romana, ora diventata "Via
Provinciale":
"In vista del nuovo orario che verrà attuato per
la Ferrovia Asciano-Grosseto [...] si rende necessario
che l'Amministrazione Postale migliori il servizio delle corrispondenze
e dei pacchi postali fra Grosseto e Monte Amiata da un lato e S.Quirico,
Pienza, Montepulciano, Radicofani, Castiglion d'Orcia dall'altro.
Attualmente il servizio vien disimpegnato a mezzo di un Procaccia
il quale recasi a Torrenieri alle ore 7.20 all'arrivo del treno
da Siena per Grosseto e consegna la corrispondenza ed i pacchi che
ha portato, ricevendo quelli portati dal treno predetto e senza
attendere l'arrivo del treno da Grosseto che giunge a Torrenieri
alle ore 9, ritorna a S.Quirico dove si distribuiscono corrispondenze
e pacchi postali ai procacci di Montepulciano, Radicofani e Castiglione
d'Orcia.
Conseguenza di questo sistema si è che la popolazione
degli indicati luoghi debbano rimpiangere l'apertura di una prossima
ferrovia, per un servizio a causa dei ritardi peggiore di quello
prima si otteneva eseguendolo tutti a mezzo dei Postini. Di fatto
le lettere ed i pacchi che sono in partenza da Grosseto alle 6.30
a.m. ed al Monte Amiata alle 8.30 si ricevono soltanto il giorno
appresso [...] Con il prossimo cambiamento di orario
[...] i treni da Siena per Grosseto e viceversa incroceranno
al Monte Amiata alle 7.17 a.m. e giungerà il primo alle 6.39
ed il secondo alle 7.50 a Torrenieri.
L'amministrazione delle Poste sarà perciò obbligata
a ordinare che il procaccia da S.Quirico giunga a Torrenieri alle
6.39 anziché alle 7.20 come attualmente, e non procurerà
ritardo sensibile per la corrispondenza da Siena se ordinerà
che il procaccia suddetto attenda l'arrivo del treno da Grosseto
e che le corrispondenze e pacchi provenienti dal Monte Amiata siano
ricevuti dal treno proveniente da Grosseto e consegnate a Torrenieri
al procaccia per quelle dirette a S.Quirico, Pienza, Montepulciano,
Castiglione d'Orcia e Radicofani [...] Il servizio verrebbe
ancora più semplice se la Direzione di Grosseto ordinerà
agli Uffizi Postali di Castel del Piano, Arcidosso, Roccalbegna,
S.Fiora e Pian Castagnaio di fare pieghi separati pelle corrispondenze
che debbono essere consegnate a Torrenieri."
Il 10 Novembre 1884 il Direttore della Posta di Siena, Silvestri,
assicura la Camera di Commercio che "...trovo attuabile
la proposta fatta dall'Ill.mo Sig. Conte Piccolomini e mi occuperò
volentieri dell'affare, allorquando potrò conoscere il nuovo
orario della Ferrovia Siena-Grosseto."2
e il 6 Febbraio 1885 comunica che "...dietro l'attuazione
di nuovi dispacci e modificazione dell'orario del procaccia tra
S.Quirico e Torrenieri, le corrispondenze da e per Montepulciano,
Pienza e S.Quirico avranno giornaliero e regolare corso ai paesi
della linea Monteamiata-Piancastagnaio ed a quelli della Maremma."3
1) A.S.S. - Prefettura
n. 1667, cat. 8
2) A.S.S. - Camera di Commercio, n. 46
3) A.S.S. - Camera di Commercio, n. 50 |