Anche a S.Quirico cominciava a sentirsi il bisogno
del servizio telegrafico, che si andava rapidamente estendendo ai
comuni della provincia di Siena, dove nel 1876 gli uffici telegrafici
erano quindici, compresi quelli delle stazioni ferroviarie, mentre
alla fine del 1890 erano arrivati complessivamente a quarantadue.
A questo argomento fu dedicata la seduta del consiglio comunale
del 16 Maggio 1889. Dalla relazione del sindaco Arnaldo Verdiani
Bandi risulta che le relative pratiche erano iniziate nel 1888,
in seguito a una "...domanda popolare presentata al Consiglio
e da questo accolta in Adunanza del 19 Settembre 1887",
come ricorda il consigliere Antonio Zamperini, mentre il consigliere
Costantino Turchi "...ponendo in evidenza la necessità
di tale Ufficio in un Paese ove il commercio è florido e
per le sue fiere e per i suoi mercati, osserva come i più
piccoli e meno importanti paesi della Montagna e della Maremma ne
sieno forniti e come ovunque si studi e si facciano sacrifizi per
ottenere un Ufficio telegrafico".
Tuttavia vi furono dei contrasti: infatti il consigliere Ernesto
Simonelli dichiarò "...di non potere uniformarsi
alle opinioni dei colleghi non vedendo nel telegrafo quella utilità
generale per il Paese che vuolsi dimostrare. Crede che di fronte
a questa spesa ve ne siano altre più urgenti sia per la pubblica
istruzione come per la pulizia e per l'igiene. Conclude che il vantaggio
del telegrafo è molto particolare ed è anche poi più
problematico se si considera che a cinque chilometri vi è
l'Ufficio Telegrafico della Stazione ferroviaria di Torrenieri distante
tre quarti d'ora di cammino e ritiene che questa spesa di fronte
all'Amministrazione Comunale non possa considerarsi che una spesa
di lusso."
Evidentemente per il Simonelli era roba da niente farsi dieci
chilometri a piedi fra andata e ritorno per spedire un telegramma,
magari con pioggia o neve, ed è molto probabile che lui fosse
nella condizione, in caso di bisogno, di poter comandare qualcuno;
o forse aveva un cavallo con calesse, cosa allora non da tutti.
La proposta del consigliere Turchi per la richiesta dell'Ufficio
telegrafico venne approvata con sei voti favorevoli e due contrari.1
Le relative pratiche furono piuttosto rapide: il 13 Febbraio 1890
la Direzione Compartimentale dei Telegrafi di Firenze comunica al
Prefetto che "...il 12 c. m. è stato aperto un Ufficio
telegrafico di 2a classe in S.Quirico
d'Orcia per comodo del pubblico e del Governo, con orario dal 1°
Aprile a tutto Settembre dalle ore 8 a.m. alle 12 merid. E dalle
3 alle 7 pom. Dal 1° Ottobre a tutto Marzo dalle ore 9 alle
12 merid. E dalle 2 alle 7 pom."2
Come sappiamo, il Comune era tenuto a contribuire alle spese d'impianto
e di manutenzione, impegnandosi a versare ratealmente una certa
cifra all'Amministrazione Postale. A questo proposito segnaliamo
una lettera del 25 Giugno 1898 con la quale il Comune informa la
Prefettura di avere versato £ 180 in data 18 Giugno 1898
alla Direzione P.T. di Firenze, per estinguere il suo debito per
il canone telegrafico.3
Non siamo riusciti finora a rintracciare telegrammi o ricevute
dell'ufficio postelegrafico di S.Quirico con i relativi bolli usati
per il telegrafo, che dovevano esserci.
Possiamo invece mostrare la fotocopia di un documento su carta
intestata del 26 Gennaio 1896, relativo a una lettera consegnata
per disguido al Comune di S.Quirico anziché a quello di Grosseto
cui era diretta, e aperta per disattenzione: "Per svista
è stata questa mattina consegnata al Sindaco di questo paese
la qui unita lettera diretta al Sindaco di cotesta città,
il quale inopinatamente la (sic!) aperta. Conosciuto l'equivoco
la (sic!) subito consegnata al sottoscritto, che previa
chiusura fatta d'ufficio si ritorna alla S.V. Ill.ma pregando la
di lei bontà e gentilezza della S.V. Ill.ma a farne eseguire
la consegna avvertendo del disguido accaduto. Nell'anticipare i
più vivi ringraziamenti, il sottoscritto le chiede umilmente
scusa del disturbo che le arreca."
La firma del titolare è purtroppo illeggibile, ma potrebbe
essere Notari.
Nella quarta pagina c'è un'annotazione del direttore della
Posta di Grosseto, col timbro dell'ufficio, per il sindaco di Grosseto:
"trasmetto una lettera alla S.V.diretta ed aperta per errore
dal Sindaco di S.Quirico d'Orcia ove, pare, fu disguidata dall'Uf.
di Montepulciano. Siccome trattasi d'equivoco, trasmetto la lettera
dell'Uf. di S.Quirico, lettera che porta le scuse e che dal canto
mio prego di voler accettare."
Il Direttore Garattini.
1) A.S.S. - Prefettura n. 1961, cat. 8
2) A.S.S. - Prefettura n. 1997, cat. 8
3) A.S.S. - Prefettura anno 1898 - Affari generali, serie I, cat.
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