Il 30 Dicembre 1908 il consiglio comunale (sindaco
Giovanni Melani) delibera un compenso straordinario di £ 50
al portalettere Licurgo Garosi "per il servizio eseguito
spontaneamente nell'anno 1908 [...] considerato che, come
è disposto attualmente il servizio postale (tre sono le distribuzioni
all'Ufficio Postale, cioè alle 9, alle 12 ed alle 20 ½)
gli interessati con grave scapito delle loro aziende sono costretti
a perdere per la strada un tempo prezioso onde ricevere la propria
corrispondenza."1
Così apprendiamo che a quel momento l'ufficio postale distribuiva
la corrispondenza tre volte al giorno, probabilmente all'arrivo
del procaccia da Torrenieri due volte e di quello da Montepulciano,
ma non provvedeva al recapito a domicilio, che il portalettere faceva
"spontaneamente", quindi senza essere pagato,
anche se poteva contare sulla mancia dei destinatari.
Il servizio a domicilio esisteva però in precedenza, infatti
nella delibera del 18 Marzo 1909 il Comune richiede che esso venga
ripristinato considerato "...il grave scapito di tempo
per coloro che debbono recarsi all'Ufficio di Posta e con parecchio
disagio nella stagione invernale specialmente per la distribuzione
della sera [...] Ritenuto esser dovere dell'Amministrazione
del Comune procurare il miglioramento delle condizioni economico-sociali
del Paese, oggi che il progresso, facendosi strada per ogni dove,
reclama tutte quelle comodità che nei limiti del possibile
debbono concedersi alla popolazione [...] delibera di ripristinare
il servizio di portalettere nel capoluogo del Comune con la remunerazione
già goduta antecedentemente di £ 120 annue da
iscriversi nel bilancio della gestione 1910 e di confermare in detto
servizio il sig. Licurgo Garosi con l'obbligo di distribuire la
corrispondenza immediatamente dopo l'arrivo della carrozza postale
in qualunque ora esso avvenga." Si vede che l'amministrazione
postale da quell'orecchio non ci sentiva, quindi il Comune decide
di accollarselo e lo mette a verbale per poter inserire nel bilancio
annuale la relativa spesa.
Nello stesso anno fu istituito un secondo corso di posta fra Montepulciano,
Pienza e S.Quirico: lo si apprende da una delibera della giunta
comunale di Pienza del 31 Agosto 1909 di "...accettare
la proposta del sig. Sindaco di Montepulciano concorrendo per un
terzo, cioè con £ 66,66, nella maggior somma occorrente
per l'appalto del servizio della seconda corsa di procacciato da
Montepulciano per Pienza e S.Quirico d'Orcia.1
L'ufficio postale di S.Quirico d'Orcia usò il bollo TQ
fino al 1910, nel 1911 ebbe il Guller. |
Dato che all'epoca anche il servizio telefonico dipendeva dal Ministero
P.T., riteniamo opportuno documentare la sua istituzione a S.Quirico
d'Orcia.
Il 14 Settembre 1912 il consiglio comunale considerato che "...le
pratiche preliminari per il Consorzio per l'impianto del telefono
tra Provincia di Siena e la Società Telefonica di Zurigo
siano ormai, con soddisfazione di tutti, totalmente espletate
[...] delibera che in S.Quirico d'Orcia sia impiantato il telefono
secondo il progetto della Società medesima, obbligandosi
per tale oggetto al versamento della somma di £ 1.968
in cinque annualità consecutive, senza interessi, a partire
dall'anno 1913. Si obbliga altresì alla concessione gratuita
dell'uso delle strade e proprietà comunali per l'appoggio
della linea telefonica, all'esonero delle tasse comunali per l'esercizio
delle cabine pubbliche e alla provvista di un locale per le cabine
stesse".2
Il sindaco era Leonardo Simonelli, figlio di quel consigliere Ernesto
Simonelli che 25 anni prima si era opposto all'istituzione del telegrafo.
Il servizio telefonico fu affidato alla posta, come risulta dalla
delibera consiliare del 22 Luglio 1913: rifacendosi a precedenti
deliberazioni, il sindaco "...espone che il locale ricevitore
postale Signor Carlo Garosi tenitore della cabina telefonica provvederebbe
in una stanza di sua proprietà all'adattamento di essa cabina
con ingresso separato da quello dell'ufficio postale, ove s'intende
l'Amministrazione Postale corrispondesse a lui il fitto annuo, fitto
che egli domanda in £ 50." E il consiglio delibera
"1° di accettare per l'impianto suindicato la stanza
proposta dal Sig. Garosi Carlo di proprietà del medesimo,
per ivi porre l'apparecchio telefonico pubblico. 2° di corrispondere
al predetto sig. Garosi la quota d'affitto in £ 50 per
l'anno 1913."2
1) A.S.S. - Prefettura anno 1909 - affari generali, serie I, cat.
8,
2) A.S.S. - Prefettura anno 1913 - id.
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