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DILIGENZE TOSCANE
Ancora sulle Diligenze Marignoli (pag. 37)

Torniamo sul tema "Diligenze Marignoli", già trattato nell'aggiornamento n° 153 dell' 8 Gennaio 2008, per segnalare due lettere che nel frattempo sono capitate alla nostra osservazione, recanti ambedue sulla facciata un bollo ovalesimile a quello impresso sul biglietto di viaggio da noi precedentemente illustrato.

Nelle due lettere che seguono, la dicitura del bollo è "IMPRESA PRIVATARIA DELLE DILIGENZE DI LIBORIO MARIGNOLI", mentre nel bollo sul biglietto al posto di PRIVATARIA c'è SOCIALE.

Il biglietto e la lettera con bollo nero sono firmati Gio. Magherini, che era l'incaricato della Direzione di Siena, quella con bollo in azzurro manca purtroppo del testo.

La lettera completa, del 2 Aprile 1857, è su carta intestata colla stessa dicitura del bollo ovale, il quale bollo evidentemente è impresso come indicazione del mittente sulla facciata della lettera, che è stata trasportata regolarmente dal corriere Siena-Roma, come dimostrano i bolli e i segni di tassa. Il contenuto è di carattere commerciale e ci dice che l'impresa Marignoli, oltre che al trasporto di persone, provvedeva al noleggio di vetture, ma non c'è niente che faccia pensare al trasporto della posta. Anche nella seconda lettera, del 7 Giugno 1862, è chiaro che il bollo ovale serve solo a indicare il mittente.

Ambedue sono indirizzate a soggetti che si occupavano del servizio delle diligenze, da Roma per varie destinazioni.

L'impresa Marignoli era molto importante e copriva buona parte della rete stradale fra Bologna e Napoli, come è chiaramente indicato nel biglietto di viaggio, con sedi, indicate come "Direzioni", nelle principali città. Il titolare era il marchese Liborio Marignoli, di Spoleto, dove aveva sede la direzione generale. *

Il volume "Le strade ferrate - Le diligenze - I telegrafi in Toscana" di Filippo Bargagli Petrucci e Pierluigi Ciucci riporta un bollo delle diligenze Marignoli della sede di Pistoia, attribuendo erroneamente all'impresa questa sede in quanto gli autori, allora, conoscevano solo quel bollo. Crediamo che nello Stato Pontificio l'impresa Marignoli abbia fatto anche il trasporto della corrispondenza, ma nelle strade della Toscana questo non ci risulta; sicuramente non per Siena, perché sappiamo che il trasporto della posta da e per Grosseto e da e per Massa Marittima era appaltato a privati del luogo, che però non ci risulta usassero alcun tipo di bollo, mentre quello per Firenze e Roma era eseguito dai corrieri governativi che percorrevano la Strada Regia Postale Romana.

Quindi riteniamo che, almeno per la Toscana, i suoi bolli possano rientrare solo marginalmente nella storia della posta, pur essendo giustamente censiti fra quelli delle tante imprese di diligenze allora esistenti.

P.S. Ringraziamo il socio ASPOT Giovanni Guerri per la gentile collaborazione.


 * Nel libro "Strade, Corrieri e Poste dei Papi dal medioevo al 1870" di Clemente Fedele e Mario Gallenga (Quaderno di storia postale n:10 dell'ISSP di Prato), è citato a pag. 490 un documento dell'anno 1860, dove risulta che "...l'Intraprendente, Liborio Marignoli di Spoleto, il 21 settembre scrisse al Soprintendente denunciando il mancato arrivo delle diligenze sia dalla Toscana e sia da Napoli, e che era sua intenzione di sospendere tutte le partenze finché la situazione non cambiava."

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