Vaccari Magazine |
a cura di Bruno Crevato - Selvaggi (Maggio
2004) |
I CORRIERI DEL MANGIA
Chi non conosce Piazza del Campo, a Siena, dove si tiene il Palio?
Lì si erge la celeberrima Torre del Mangia; al suo fianco Palazzo
Piccolomini, dove aveva sede la posta senese, e da qui il titolo di
questo volume
La storia medievale di Siena, comune e signoria, è caratterizzata
dalle lotte con Firenze per il predominio in Toscana, che ebbe alterne
vicende sino a che, nel 1557, l'imperatore la diede a Cosimo I de'
Medici. Da allora la storia di Siena si identifica con quella del
granducato di Toscana, pur avendo la città un governo autonomo.
Nel 1737 si estinse la casata dei Medici, ed il granducato passò
alla famiglia imperiale dei Lorena, che governarono la regione sino
al 1859, salvo la parentesi francese. Nel periodo lorenese le comunicazioni
ebbero un repido sviluppo, con il miglioramento della rete stradale
e l'introduzione, al suo momento, della ferrovia. Ciò, naturalmente,
ebbe i suoi benefici influssi sulla posta, che in epoca medicea era
poco sviluppata e di cui si hanno scarse notizie.
Il nucleo centrale di quest'opera è quindi il periodo lorenese,
ma la partenza è dall'età medievale, con un rapido excursus
sulle vie postali del territorio (vi passava la via Francigena); la
posta cavalli, i cui primi bandi in Toscana compaiono nel 1574, sino
al servizio della posta lettere, con ampia presentazione di fonti
a stampa, immagini, documenti. L'ufficio delle regie poste di Siena
fu istituito nel 1746 e potenziato sotto i francesi; continuò
dopo la Restaurazione fino al 1859.
Per quanto riguarda i documenti e le fonti di archivio, l'Archivio
di Stato di Siena -al contrario di molti altri- conserva fondi organici
sulle poste sin dall'età moderna, e se ciò può
essere di molto aiuto per i ricercatori, va a merito degli autori
aver consultato con attenzione queste fonti primarie, dalle quali
non si può prescindere. Il fondo dell'ufficio delle regie poste
di Siena inizia nel 1746 e termina nel 1814, comprendendo cioè
anche il periodo francese; consta di 42 buste. Vi è poi un
altro fondo con lo stesso nome, che inizia nel 1814 e termina nel
1859, che consta di 67 buste.
Vi è la storia del servizio, con le leggi, i regolamenti, le
tariffe e le vie di comunicazione, e vi è (ed è la parte
principale dell'opera) la catalogazione completa di tutti gli uffici
postali (collettorie comprese) del territorio dell'attuale provincia
di Siena. Prima dell'Unità ne faceva parte anche il Grossetano,
che qui non è considerato perché Pallini e Monaci ne
hanno fatto oggetto di un volume specifico edito nel 1998.
La schedatura degli uffici si chiude nel 1930. La motivazione della
scelta di questa data è marcofila, cioè la fine dell'uso
dei bolli tondo-riquadrati. Infatti la schedatura riguarda sia gli
uffici, sia i rispettivi bolli. Non tutti sono riprodotti, ma di ognuno
è descritto il tipo, ed il collezionista potrà comunque
raccapezzarvisi.
La schedatura è divisa in due sezioni: prima e dopo il '900.
Peccato che gli autori perseverano nell'errore (più volte loro
segnalato) di considerare "uffici ambulanti ferroviari"
tre corse di messaggeri (e la differenza è profonda): Grosseto-Siena,
Siena-Empoli, Empoli-Siena-Chiusi.
A parte ciò, per ogni ufficio vi sono molte notizie sul luogo,
il servizio, le rotte, il personale postale ed altro ancora con documentazione
sempre abbastanza ampia. Ne esce un quadro molto completo, omogeneo,
di piacevole lettura ed utile per i collezionisti del settore.
Il volume è di grande formato; la stampa su carta di pregio
e l'accuratezza e l'eleganza della composizione fa dimenticare la
qualità spesso non ottimale delle immagini in bianco e nero.
Vi è anche un inserto di 15 tavole a colori, con le riproduzioni
di alcune delle lettere più interessanti, queste sì
di ottima qualità. |
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