Viaggio all’Isola d’Elba
di Giuseppe Pallini
Andare oggi all’Isola d’Elba è come bere un bicchiere d’acqua, le uniche difficoltà, specialmente d’estate, sono l’eccessivo traffico delle vie d’accesso a Piombino e l’affollamento negli innumerevoli traghetti, sia di persone che di automezzi; da alcuni anni è attivo anche un regolare servizio aereo.
Quasi duecento anni fa la situazione era ovviamente molto diversa e a tale proposito ritengo interessante riferire di una corrispondenza rintracciata nel corso delle mie ricerche di storia postale (1) . Un’ impiegato nella “Contabilità Generale delle Poste di Milano”, certo Antonio Bianchi, scrive direttamente al Direttore della Posta di Siena per avere informazioni, avendo necessità di andare a Portoferraio e non avendo evidentemente a disposizione né Agenzie di Viaggio né depliant turistici.
Siamo nel 1816, e il 20 agosto così gli risponde Giuseppe Spannocchi., il Direttore di allora:
“”Diverse sono le direzioni che si tengono in Toscana per andare a Porto Ferraio, ma tutte devono portare a Piombino, e da questa Città non può andarsi a Porto Ferraio, se non che per Mare con una velata di quindici miglia, che si fanno per mezzo di Feluca, che due volte la settimana porta la corrispondenza fra Piombino, e l’Isola d’Elba per la quale continui sono i passaggi di persone che desiderano andarvi. La direzione da Siena per Piombino, volendo la Strada più breve è per la parte di Massa di Maremma, ma che non può farsi se non a cavallo; la sua distanza è di circa sessantasei miglia, e vi s’impiegano due giornate, la prima a Massa, la seconda a Piombino, per le quali il carico d’un cavallo può valutarsi senza le spese Lire Tre il giorno oltre a quelle del ritorno del cavallo nel caso che dovesse rimandarsi.
L’altra direzione da Siena può farsi, se si vuole, in Vettura, ma non a Stazioni Postali perché non vi sono Poste; questa direzione è per la parte di Grosseto, Capitale della Maremma, sempre facendo un Viaggio di cinquantadue miglia. Da questa Città si va a Castiglioni della Pescaja porto di Mare con una Gita di miglia quindici, e da questo al Puntone di Scarlino, indi a Piombino ma per l’ultima Stazione la strada è cattiva, e tutta questa Gita può farsi in tre Giornate.
La spesa da Siena a Grosseto in Carrozza può valutarsi Lire Ottanta Toscane, da diminuirsi se si trovano dei compagni; altrettanto può giudicarsi quella da Grosseto a Piombino. Se poi il viaggiatore si trova in Firenze, non gli conviene venire a Siena, ma può prendere la direzione di Pisa, di dove la Strada, ma giudicata sempre fino a Piombino, è la migliore, buona, carreggiabile, e vi è una distanza di sessantaquattro miglia, e nel Lunedì, e Venerdì sera d’ogni settimana parte di là il Corriere, che porta ancora le Lettere per l’Isola dell’Elba””.
(1) - Archivio di Stato di Siena, R. R. Poste n. 32