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altro che mare! |
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di Alessandro Papanti |
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L’amico Lazzerini esamina, nell’articolo “Tutti al mare con il treno D”, cinque lettere della Strada Ferrata Leopolda - tra il 1855 ed il 1857 - in partenza da Firenze che portano, sul bollo a doppio cerchio di quella stazione, la lettera “D”, indicante il treno sul quale la corrispondenza ha viaggiato. Il fatto che le missive contrassegnate con quella lettera siano viaggiate nei mesi estivi - tra giugno ed agosto – lo induce a ritenere che quei treni avessero carattere speciale, con la precipua funzione di portare i fiorentini al mare. La documentazione esposta induce alle seguenti considerazioni: 1. La lettera “D” riportata sull’orario in vigore dal 23 giugno 1856 indica chiaramente un treno “diretto”, in quanto quello è l’unico che – in base all’orario medesimo - non ferma in tutte le stazioni della linea, al contrario degli altri – all’epoca detti “omnibus” – contrassegnati dai numeri I, II, III. 2. La lettera “D” dei bolli contraddistingue proprio quel treno diretto: ne costituisce conferma l’indicazione manoscritta sulla missiva del 27 giugno 1856 ove il mittente indica “ Col treno delle 4 p.m....”; è infatti proprio il treno “D” a partire da Firenze a quell’ora. 3. Si tratta di un treno “giornaliero” perchè è riportato - senza alcuna particolare indicazione - sull’orario quotidiano; non quindi di un convoglio settimanale domenicale. 4. La partenza del treno da Firenze alle ore 4 pomeridiane e l’arrivo a Livorno alle 6,30 di sera, unitamente al fatto che la corsa di ritorno fosse effettuata da Livorno alle 8,15 del mattino, esclude -senza ombra di dubbio- che possa trattarsi di un treno destinato a trasportare turisti. Se questo fosse stato lo scopo del convoglio, la partenza da Firenze sarebbe stata prevista la mattina in modo che i passeggeri giungessero nella città labronica sempre in mattinata, mentre la corsa di ritorno sarebbe stata effettuata la sera, per consentire ai presunti turisti di sfruttare la giornata. A queste osservazioni, può aggiungersi che l’idea di un treno avente la funzione di servire il turismo estivo doveva essere ben lungi dalla mentalità e dal costume dell’epoca. Il concetto di vacanza e di turismo era pressoché assente a metà ‘800; cominciò a diffondersi – peraltro solo a livello elitario – verso la fine del secolo. Il fenomeno non poteva quindi assumere un rilievo tale da giustificare una corsa speciale del treno. Allora per pensare alle vacanze ad al soggiorno balneare c’erano ben poco tempo e possibilità; si doveva lavorare per oltre dieci ore almeno sei giorni la settimana solo per assicurarsi una modesta esistenza. Si aggiunga che le stereotipate stampe dell’epoca che illustrano il trenino sbuffante che attraversa la campagna con passeggeri ben vestiti, signore sorridenti agghindate con vivaci cappellini e personale impeccabile, ed i contadini che salutano al passaggio del treno, sono immagini di maniera che falsano la realtà del tempo in cui: i passeggeri erano stipati in vagoni talvolta scoperti, con il rischio di essere raggiunti - oltre che dal fumo - dalle faville della vaporiera che poteva bruciare i vestiti e provocare scottature; il personale non sempre indossava la divisa, che nel migliore dei casi si presentava annerita, sporca e rattoppata; il treno non viaggiava mai in orario. Un mezzo quindi che – tutto considerato - non era l’ideale per il pur sempre rarefatto trasporto turistico. Se dunque il treno contraddistinto dalla lettera “D” prestava servizio solo nei mesi estivi, ciò è spiegabile considerando che la maggior parte delle comunicazioni e dei trasferimenti avveniva prevalentemente nel periodo estivo per ragioni climatiche - cui era legata l’agricoltura, principale attività economica del tempo – che allora condizionavano in modo determinante abitudini e vita. E’ quindi logico che durante l’estate si rendessse opportuna l’entrata in servizio di un treno in più, per fare fronte allo stagionale aumento della domanda di trasporto, legata all’incremento delle attività economiche ed alla maggiore disponibilità a mettersi in viaggio. | ||||||||||||||
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