Introduzione agli Uffici Postali |
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La Posta di un Comune che non c’è più: |
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di Enrico DALLARA | ||||||||||||||||||||
“Sulla dirupata pendice dell’elevatissimo Monte Lama vedesi un gruppetto di circa venti rustici tugurj, con chiesa parrocchiale, denominato Boccolo dei Tassi. La sua posizione, in un lembo estremo del territorio parmense, fece riconoscere la convenienza di stabilire a capoluogo un villaggio più centrale, e fu quindi providamente scelto nel 1828 Pione: ciò nondimento restò a Boccolo il privilegio di dar nome al comune.” |
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Così viene descritto dal Buffagni Orlandini, nel 1839, il Comune di Boccolo dei Tassi, località appenninica nei pressi di Bardi, a ridosso del confine con la provincia di Piacenza. Sotto la dominazione francese, venne dichiarato Comune indipendente nel 1805 e, Napoleone, lo elevò a capoluogo rilevante del Dipartimento degli Appennini.
Boccolo dei Tassi, località allora di soli 80 abitanti (!) rimase sede del Comune fino al 1828, anno in cui il Ducato di Parma riconobbe che la sua collocazione nella parte estrema a Nord Est del territorio Comunale non si addiceva a rappresentare un centro amministrativo. Si decise, pertanto. di spostare il Municipio nella più centrale Pione, senza per questo modificare il nome del Comune: Sede Municipale di Pione, comune di “Boccolo dei Tassi”. Con il plebiscito del Regno d’Italia e la formazione delle Provincie, Boccolo, assieme a Bardi entrarono a far parte del Circondario di Fiorenzuola in Provincia di Piacenza.
A Pione venne costruito il Municipio di “Boccolo”, un imponente palazzo a 4 piani posto in prossimità di Paese, ancora molto ben visibile, sebbene non agibile, situato sulla strada che congiunge l’abitato del paese con Bardi.
Il primo servizio postale, l’Ufficio di “Boccolo dei Tassi” fu inaugurato a Pione il 1 Giugno 1881, era un Ufficio Postale di 2^ classe, sotto il controllo del Circondario di Fiorenzuola d’Arda, in Provincia di Piacenza. Nell’annullo con il numerale a sbarre 3413, il datario, con mese in lettere, è circondato dalla denominazione del Comune (“BOCCOLO DEI TASSI”) e da una piccola stella a sei punte. L’ufficio servì tutte le frazioni del Comune, anche se, diverse di esse, si trovarono molto più vicine ai comuni limitrofi che al comune capoluogo. Non sono rare lettere preparate da cittadini di Pione o di Boccolo stesso, imbucate a Bardi, come lettere di Ponteceno spedite da Bedonia. Ragione dello scarso utilizzo di Pione, fu anche il tempo necessario per giungere alla sede del Circondario. La posta raccolta a “Boccolo” veniva inviata verso Bardi da pedoni locali (10 chilometri di distanza, percorsi in un periodo medio di 3 ore) e da qui spedita verso Fiorenzuola da procacci che impiegavano altre 9 ore per giungere a destinazione!! In totale 12 ore per soli 60 chilometri.
Dal 1911 viene distribuito un timbro “Guller” a 8 sbarre che rimarrà “in servizio” fino al 1923. Le corrispondenze da questa località rimangono non particolarmente frequenti e le testimonianze sull’utilizzo dei vari annulli sono abbastanza ricercate. Nel 1913 la rivoluzione che riclassifica le poste coinvolge anche questo piccolo presidio. Riclassificato come ricevitoria, la Posta di “Boccolo” viene univocamente identificata con il numero frazionario 48/6, 48 identificativo di Piacenza e 6 come 6° ufficio in ordine alfabetico presente nel territorio provinciale.. In figura sotto una cartolina del 6 Gennaio 1915 da Boccolo dei Tassi a Boulogne Seine con il timbro “Guller” a 8 sbarre.
Nel 1923, precisamente il 24 Settembre, il comune passa, assieme a quello di Bardi, dalla Provincia di Piacenza a quello di Parma . Il frazionario 48/6 viene sostituito dal 44/205 (44 per Parma e 205 per il numero progressivo di ufficio assegnato a questa provincia).
Tutto sembra sistemato quindi. Ma ancora pochi mesi e il 23 dicembre 1926, in periodo in cui il Regìme cambia nomi a molti Comuni Italiani, anche queste località non ne rimangono indenni. Il 23 Dicembre 1926 Boccolo dei Tassi viene rinominato Comune di “Pione”. Nulla cambia per l’Ufficio postale però situato a Pione, che riporterà ancora la vecchia indicazione di “Boccolo dei Tassi”. Passano ancora pochi mesi e Mussolini, nell’Aprile del 1927, decide di incorporare l’appena costituito Comune di Pione con quello di Bardi, mentre l’amministrazione delle Poste e Telegrafi continuerà a identificare l’Ufficio di Pione, come Boccolo dei Tassi. Qui sotto una lettera con la nuova denominazione alle dipendenze della Direzione Provinciale PT di Parma, spedita da Boccolo dei Tassi a Bologna il 15 Gennaio 1928.
Enrico Dallara | ||||||||||||||||||||
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