Storia postale parmense

Introduzione agli Uffici Postali
1861-1946

Gli Uffici Postali 1861-1946

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GLI UFFICI POSTALI PARMENSI
durante il Regno d’Italia 1861 – 1946

di Enrico DALLARA

UFFICI POSTALI
UFFICI, DISTRIBUZIONI, SERVIZI RURALI, COLLETTORIE, RICEVITORIE

SUNTO DELL’ORGANIZZAZIONE POSTALE A PARMA

Al tramonto del Ducato di Parma, i servizi postali nel territorio parmense sono molto ridotti e rispecchiano mediamente la distribuzione della rete postale stabilita nel 1849. È presente la Direzione Postale di Parma, gli Uffici postali di Borgo San Donnino (attuale Fidenza), Borgotaro, Colorno e Pontremoli nella Lunigiana ex Parmense, a cui si aggiungono le distribuzioni di Berceto e Bagnone (quest’ultima sempre nella Lunigiana ex Parmense).

Con la Legge Postale Sarda del 15 dicembre 1860 a Parma avviene la prima rivoluzione, si definiscono compiti e competenze di Direzioni, Uffici Postali e Distribuzioni. Per ciascuno di essi si individuano categorie o classi in funzione dell’importanza. Questa la struttura:

- Una Direzione Postale [Parma]
- Tre Uffici Postali di 1^ Classe, cioè Capoluoghi di Circondario Postale [Borgo San Donnino, Borgotaro e Pontremoli
- Dieci Uffici di 2^ Classe (dalla 1^ alla 6^ Categoria) così ripartiti:

o Colorno, Busseto, Fornovo e San Secondo nel Circondario di Parma
o Salsomaggiore e Soragna nel Circondario di Borgo San Donnino
o Bedonia, Bardi e Compiano nel Circondario di Borgotaro
o Bagnone nel Circondario di Pontremoli


- Sedici Distribuzioni ( di 1^ e 2^ classe) così ripartite:

o Calestano, Corniglio, Langhirano, Montechiarugolo, Noceto, Pellegrino, Sala, Sorbolo, Tizzano, Traversetolo, Zibello nel Circondario di Parma
o Fontanellato e Roccabianca nel Circondario di Borgo Sand Donnino
o Berceto nel Circondario di Borgotaro
o Mulazzo e Zeri nel Circondario di Pontremoli

Gli Uffici di 1^ Classe non devono produrre alcun reddito ma sono supportati finanziariamente dall’Amministrazione centrale qualora fossero in deficit. Vengono infatti stanziate somme per l’affitto e le spese d’Ufficio.

Quelli di 2^ Classe con la vendita di francobolli, dei vaglia, le corrispondenze e con il risparmio postale devono garantire oltre al proprio sostentamento anche un reddito fisso all’Amministrazione Centrale, da 300 Lire a 850 Lire all’anno in funzione della categoria di appartenenza.

Le distribuzioni sono gli Uffici più periferici, hanno servizi ridotti, molte volte sono supportate dalle Amministrazioni Comunali e devono garantire un introito da 180 a 220 Lire annue all’Amministrazione, pena la soppressione, il tutto con la semplice vendita dei francobolli e con la gestione della corrispondenza.

La seconda Legge postale Sabauda che coinvolge Parma, la prima del Regno d’Italia è del 1^ Maggio 1862. Parma viene “declassata” a Direzione locale, gli stipendi dei commessi e distributori viene proporzionalmente ripartita in Italia in funzione del traffico Postale.

Gli Uffici Postali, si stabilisce, devono essere collocati al Piano terra, in zona facilmente accessibile, dotato di una “buca” per le lettere e con all’entrata una indicazione di Ufizio della Posta. Iniziano a comparire Uffici postali Stagionali, come, in Provincia di Parma, quello di Tabiano, aperto nel periodo “delle Terme”. Spariscono i timbri del periodo Ducale e vengono completamente sostituiti con quelli “sardo italiani”, con rosetta o rombi.

La struttura degli Uffici Postali rimane pressoché identica a quella del 1860, anche se alcuni uffici vengono soppressi, e contemporaneamente altri vengono aperti per servire lo stesso territorio.

Dal 1864, esattamente dal 1^ Gennaio, anche in provincia di Parma vengono aperte agenzie postali “particolari”, la cui gestione è indirettamente affidata alle Poste Italiane, ma gestita da enti pubblici o da esercizi commerciali: Le collettorie. Le prime aperte nel 1864, sono sette:

Albareto
Collecchio
Lesignano di Palmia
Medesano
Palanzano
Polesine
Torrile.

Dal 1° gennaio 1870 il Servizio Postale in Italia viene riorganizzato e Parma assume la nomina a Direzione Provinciale, nomina che rimarrà tale, almeno nelle competenze, anche in seguito all’Istituzione del Ministero delle Poste e Telegrafi (R.D. 10 Marzo 1889).

Qui di seguito gli uffici aperti in Provincia di Parma nel periodo 1870-1889:

11 Uffici Postali
17 Collettorie

Bazzano (1885)
Boccolo dei Tassi (1881)
Castione de Marchesi (1881)
Fontanelle (1888)
Fontevivo (1880)
Monchio (1880)
Neviano degli Arduini (1889)
S. Ilario di Baganza (1885)
Sissa (1879)
Solignano (1887)
Varsi (1887)

1 Ufficio Telegrafico

Gainago (1881)

Basilicanove (1885)
Beduzzo (1883)
Cassio (1884)
Corcagnano (1883)
Felegara (1886)
Ghiare Ferrovia (1889)
Lesignano dei Bagni (1883)
Marzolara (1889)
Medesano (1884)
Ostia Parmense (1885)
Ozzano (1880)
Pieve Otto Ville (1884)
Ronco Campo Canneto (1887)
Santa Maria del Taro (1885)
Tarsogno (1885)
Torrechiara (1881)
Vianino (1885)

Dal 1890 vengono acquistate tutte le succursali e gli Uffici Postali di Parma passano dai precedenti 24 a 111 a fine 1908.

Non solo, tra la fine del secolo XIX ed i primi anni del 1900, iniziano ad aprirsi anche alcuni uffici telegrafici lungo le nascenti Ferrovie Italiane.

L’organizzazione Postale a fine 1800 viene ad esser costituita da 1 Direzione Provinciale, 111 Uffici suddivisi in: 1^, 2^ e 3^ categoria (a seconda della rendita), Collettorie ed Uffici Ambulanti.

Gli uffici di seconda e terza classe sono aboliti nel 1912 e sostituiti dalle ricevitorie (R.D: 30/06/1912 n.789). Così anche a Parma 44 Uffici Postali vengono riaperti come Ricevitorie di 2^ o 3^ classe e, dal 1913, ogni nuovo uffici di seconda o terza classe sarà inquadrato nello stesso regolamento.

Con D.L. 2 ottobre 1919 n. 2100, venne sancito il nuovo assetto delle ricevitorie postali, telegrafiche e telefoniche. Le ricevitorie si suddividono in postali, telegrafiche, telefoniche o fonotelegrafiche. Nel 1921 sono istituite anche le agenzie, piccoli uffici in grado di erogare servizi postelegrafonici; nel 1923 sono istituiti gli Uffici secondari (ubicati in località non sedi di direzioni provinciali, dove avevano invece sede gli uffici principali, ma caratterizzati da un traffico importante), di fatto operativi a partire dal 1925, anno in cui sono rese operative anche le collettorie (uffici che erogavano solo servizi postali) e posti telefonici pubblici.

Dal 1° gennaio 1926 le ricevitorie si distinguono in postali, telegrafiche, e postali-telegrafiche perdendo i servizi telefonici, mentre dal 9 gennaio 1930 gli uffici secondari assumono la nuova denominazione di Uffici di prima classe.

Con il R.D. 5 novembre 1937 n. 2161 venne promulgato il regolamento delle ricevitorie, agenzie e dei servizi rurali dell'Amministrazione Postale e Telegrafica. Con D.L. 12 dicembre 1944 n. 413, il Ministero delle comunicazioni viene soppresso e le sue funzioni trasferite a due nuovi ministeri, il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, sotto la giurisdizione del quale passarono le suddette aziende, ed il Ministero dei trasporti, poi trasporti e aviazione civile. L'amministrazione delle poste e telecomunicazioni venne articolata in organi centrali (Ministro, Consiglio di amministrazione, Direzione generale all'interno della quale vennero istituite 18 Direzioni centrali) e periferici (Direzioni provinciali con sede in ogni capoluogo di provincia, Circoli di costruzione e manutenzione).

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