PREMESSA
Fig. 1 - Gino Bartali in età avanzata per immortalarne il viso (da Ansa).
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Nato a Ponte a Ema (FI) il 18-7-1914 e morto a Firenze il 5 maggio 2000. Grande campione del ciclismo.
Di lui ovviamente si erano interessati i giornali sportivi per le sue vittorie in gare, ma anche le cronache nazionali quando era riuscito a 34 anni a vincere il Tour de France. Questa vittoria, festeggiata in tutta Italia, servì a distogliere l’opinione pubblica dall’attentato subito in quelle ore da Palmiro Togliatti ad opera di Antonio Pallante. Curioso, e mai chiarito, anche l’episodio della borraccia ricevuta da Coppi (o passata da lui a Coppi) e della quale non conosceremo mai la risposta. È come uno di quei film di cui si lascia allo spettatore, ossia al suo giudizio ed alla sua coscienza, l’esito finale della trama. Ed ognuno si crea la risposta che sente intimamente più consona. Detto ciò, ricordiamo che nei venti anni di gare (1934-1954) vinse tutto ciò che si poteva vincere su strada e velodromi, e non erano tempi facili perché la concorrenza (Fausto Coppi, Fiorenzo Magni, ecc.) era molto forte. Il suo Palmares occuperebbe pagine e pagine di questo articolo. Non è però il “ ciclista “ Bartali che qui ci interessa, ma la sua recente proclamazione in Israele (Gerusalemme 23 settembre 2013) a GIUSTO FRA LE NAZIONI, infatti durante il 2° conflitto mondiale salvò migliaia di ebrei italiani.
GIUSTO FRA LE NAZIONI
Tale dichiarazione viene fatta dalla Yad Washem, il memoriale ufficiale israeliano creato nel 1953 a memoria delle vittime dell’Olocausto. Esso vuol ricordare i non ebrei che rischiarono la vita per salvare anche un solo giudeo. La motivazione, breve e concisa, dice: “Cattolico devoto, nel corso dell’occupazione tedesca in Italia, ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l’arcivescovo Elia Angelo Dalla Costa. Egli salvò, secondo gli annali, almeno mille ebrei.” Gino è stato anche nominato cittadino onorario di Israele il 2 Maggio 2018. L’Italia ha voluto anch’essa onorare il suo campione e partigiano, conferendogli le seguenti onorificenze: Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica, Cavaliere di Gran Croce dello stesso Ordine e, il 3 maggio 2005 a Roma, la Medaglia d’Oro al merito civile con la seguente motivazione: “Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, con encomiabile spirito cristiano e preclara virtù civica, collaborò con una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici ed a quanti sfuggirono i rastrellamenti nazifascisti dell’alta Toscana, riuscendo a salvare circa ottocento cittadini ebrei. Mirabile esempio di grande spirito di sacrificio e di umana solidarietà. 1943 – Lucca”.
CONCLUSIONE
È bello essere uno sportivo, anzi un asso del ciclismo, ma è ancora più meritevole aver rischiato la vita per il prossimo, in piena attuazione dei precetti evangelici. Onore quindi al grande Gino Bartali la cui memoria sarà sempre tenuta nel cuore degli italiani tutti!
SUPPORTI POSTALI E TEMATICI
La sua popolarità è stata talmente grande che le Poste di centinaia di paesi hanno emesso valori o serie a lui dedicate. Qui appresso ne faremo una breve esposizione unitamente ad alcune immagini del grande ciclista in corsa (figg. 3 - 8) ; in parecchie foto ed in alcuni supporti postali appare la famosa scena del passaggio della borraccia, un vero monumento alla tradizione.
Fig. 2 |
Figg . 3 – 8 ; nell’ultima si vede Gino aviere in servizio a Firenze durante la 2^ G.M. |
Figg. 9 – 16 - Come si può vedere, vi sono i valori stampati in anni vari da Poste italiane, altri pezzi mondiali ed un annullo speciale dedicato proprio a Gino Bartali. |
PROPRIETA’ IMMAGINI
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Alberto Caminiti
06-04-2019
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