la leggenda del “santo” mai
esistito
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il
francobollo fu emesso
dalla Spagna nel 1983
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Nato nel Ponto (Asia minore) da genitori nobili e ricchi, Zeno (in greco
Ζηνών) era un possidente con ampie proprietà in Cappadocia, assai vicine
ai territori orientali dell'impero romano.
Nonostante questa condizione agiata, venne arruolato nell'esercito come
corriere speciale di Flavio Valente, imperatore romano delle province
orientali.
La comunicazione costante con il governatore, rendeva necessaria una
continua trasmissione di messaggi imperiali a mezzo di esperti corrieri
attraverso itinerari pericolosi - dal Bosforo dove Flavio Valente aveva la
sua corte - alle frontiere della Mesopotamia, dell'Arabia, dell'Egitto,
dell'Armenia, ecc.
Zeno, aveva una responsabilità enorme, non invidiabile e incomprensibile,
per quei tempi, anche per gli scarsi mezzi a sua disposizione.
Tuttavia, considerandolo da una prospettiva diversa, tranne la devozione
cieca al “suo direttore”, è possibile visualizzare Zeno che segue una sua
determinazione religiosa, provocata forse dal fatto che Flavio Valente
l’aveva convertito alla cristianità ed ha poi cercato il battesimo
nell'anno 386.
Un fatto testimonia questa devozione ed amicizia: poco tempo dopo la morte
di Valente sul campo di battaglia il 9 agosto 378, Zeno dismette le sue
funzioni postali e militari (cursus publicus) votandosi interamente al Dio
cristiano.
Si ritirò nella preghiera in una caverna delle colline dell’Antiochia
vivendo, di solo pane, portato a lui da un amico, e dell'acqua di una
fonte che egli stesso aveva scoperto. Secondo la tradizione il “corriere”
morì nell’A.D. 417.
Da un anonimo volantino portoghese di metà ottocento tradotto da
Gianni V. Settimo,
(da non confondere con il Santo omonimo di Verona)
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