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Utilizzo della numerazione dei Cataloghi

 

risponde l’Avv. Alessandro Papanti

Ho intenzione di pubblicare un sito nel quale è presente uno studio su alcuni tipi di francobolli. Per identificare i singoli francobolli posso utilizzare liberamente la numerazione dei più autorevoli cataloghi mondiali (indicando naturalmente il catalogo di provenienza), o non è possibile questa operazione? (domanda formulata da Fabrizio A.)

Risponde l'Avv. Alessandro Papanti:

Il catalogo è uno dei principali “ferri del mestiere” del filatelista, che ha fra le sue precipue funzioni proprio quella di consentire l’identificazione di un francobollo semplicemente con un numero. La numerazione è peraltro una delle più importanti indicazioni fornite da un catalogo, ed è fra quelle che lo distinguono da un altro.

Logico e naturale quindi che chiunque tratti  di filatelia - anche nel pubblicare un listino di vendita o  nello scrivere uno articolo o uno studio - identifichi ed indichi gli esemplari mediante il numero di un certo catalogo; catalogo del quale dovrà indicare il nome proprio perché, come anzi detto, ognuno usa una propria numerazione.

La citazione di tali dati non costituisce violazione di alcuna norma o diritto.

Lo stesso non potrebbe dirsi nel caso in cui si intendessero riprodurre intere parti del contenuto di un catalogo - come di qualsivoglia pubblicazione - né tantomeno se ciò fosse fatto con l’intento di spacciarle come  proprie.

Si citino dunque in piena libertà numerazione ed elementi identificativi dei francobolli indicati dai cataloghi, specificando - non tanto per disposizione normativa quanto per necessità pratica - a quale viene fatto riferimento.


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