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Giuseppe Butelli medaglia d’oro al valor militare | ||||||||
Enrico Bettazzi | ||||||||
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Le cento e passa cartoline della serie Medaglie d’Oro furono stampate negli anni di guerra per propaganda, con una vignetta policroma disegnata da diversi illustratori e la motivazione del conferimento della massima onorificenza al valor militare, per servire da sprone ed esempio. Alcune di queste hanno riguardato anche militari nativi della provincia di Pistoia; abbiamo già visto quella dedicata a Giulio Tuci, disegnata da Rino Albertelli. Tra le 17 cartoline di propaganda dedicate alle medaglie d’oro disegnate da Giulio Bertoletti, vi è anche quella per Giuseppe Butelli, nato nel 1918 a Sambuca Pistoiese e poi emigrato a Bergamo. Poco prima dell’inizio della seconda guerra mondiale era emigrato clandestinamente in Francia, dove aveva lavorato come meccanico; richiamato in patria, si era presentato per la leva con qualche ritardo e nel settembre 1939 era stato condannato a lieve pena e poi inserito nel 3° reggimento Fanteria il 1 marzo 1940. Scoppiata la seconda guerra mondiale, il reggimento mobilitato, inquadrato nella Divisione Piemonte, era stato spedito in Albania a settembre a presidiare il fronte greco- albanese.
Il 28 ottobre varcava col reggimento il confine con la Grecia e nel novembre durante la controffensiva greca, lasciato il suo incarico di porta-ordini, si faceva assegnare ad un reparto mitraglieri. Il 19 novembre dopo diversi giorni di combattimenti, cadeva nella difesa della sua postazione. Per questa azione militare gli venne concessa la medaglia d’oro al valor militare alla memoria. La motivazione, riportata sulla cartolina illustrata, diceva: “Porta arma tiratore, durante otto giorni di aspra ed alterna lotta per arginare reiterati attacchi nemici, tendenti alla conquista di un caposaldo occupato dalla sua compagnia, si spingeva animosamente avanti colla sua arma, infliggendo all’avversario sensibili perdite. Ferito una prima volta, rimaneva al suo posto di combattimento, incitando i compagni alla resistenza. Colpito una seconda volta, benché sanguinante, spostava ancora la sua arma in posizione più idonea per meglio battere il nemico incalzante. Rimasto senza munizioni, in un supremo sforzo di volontà, si lanciava arditamente avanti, contribuendo con lancio di bombe a mano, a snidare elementi avversari, infiltratisi nelle linee del suo reparto. In questo generoso slancio, cadeva esausto, immolando la vita per la Patria. Fulgido esempio di virtù militare, di eroismo e di attaccamento al dovere. – lvanit Vogel (Fronte greco), 14-19 novembre 1940.” Sul territorio pistoiese di lui rimane traccia grazie ad una lapide apposta esternamente alla cappella costruita nel cimitero di Treppio in memoria dei caduti della Grande Guerra ed una lapide comunale dedicata a tutti i caduti delle guerre.
A lui fu dedicata anche una ulteriore cartolina di propaganda, stavolta una franchigia non illustrata, stampata a cura dello Stato Maggiore del Regio Esercito nel 1943, ma non distribuita.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), Roma, 1965, p. 467. F. Filanci-C. Sopracordevole - D. Tagliente, Manuale Catalogo Specializzato degli Interi Postali dell’Area Italiana, Milano, 2022, p. 179 http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/# https://www.combattentiliberazione.it/movm-dal-1935-al-7-sett-1943/butelli-giuseppe https://combattentibergamaschi.it/cerca.php?pag=36&mode=decorati&comune= https://it.wikipedia.org/wiki/29%C2%AA_Divisione_fanteria_%22Piemonte%22
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