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  La Libia e la Grande Guerra
Enrico Bettazzi

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Pistoia interno della stazione ferroviaria con veduta dei feriti di ritorno dalla Libia (Coll. G.Bosco)

La guerra italo – turca era finita nel 1912 con la conquista italiana della Tripolitania e della Cirenaica, riconosciute all’Italia dall’Impero Ottomano col Trattato di Losanna del 1/10/1912.
Perchè la Libia fosse effettivamente una entità nuova (lo diverrà formalmente nel 1934) mancava il controllo effettivo del vasto entroterra comprendente il Fezzan e le aree desertiche sahariane.

Non solo, in Cirenaica erano presenti bande arabo-turche, per cui la guerriglia aumentò di intensità con l’inizio della Grande Guerra e lo schieramento delle forze turche a fianco degli Imperi Centrali, che non lesinarono aiuti anche in colonia. Gli occhi distolti dalle colonie consentirono ai ribelli una quasi totale riconquista dei territori libici, ormai ridotti per l’Italia ai capoluoghi regionali e pochi altri presidi costieri (anche Misurata fu perduta e riconquistata).

Finita la Grande Guerra, il conflitto continuò contro le forze arabe/senusse e varie campagne di controguerriglia furono intraprese dai vari Governatori succedutisi in Tripolitania e Cirenaica, con sempre un maggior coinvolgimento militare.
Raffrontando i dati dei caduti si ha una idea dell’impegno militare sostenuto e continuato fino al 1931, rispetto all’iniziale conflitto biennale; nella guerra italo-turca caddero 1432 militari, mentre dal 1913 in poi furono 7466.

Furono cinque i caduti pistoiesi nella guerra italo-turca. I nomi sono riportati nell’Albo d’onore dei Pistoiesi morti per la patria, vd. Bibliografia.

Cartolina inviata ancora durante la guerra “italo-turca”, in franchigia, tramite poste civili da ufficio postale di Homs in data 19/5/1912. Spedita al professor Ciro Arrighi, insegnante nel locale R. Ginnasio Forteguerri di Pistoia.
Al recto immagine di corrispondenti di guerra; al verso indicazione Cartolina Postale della Tripolitania e Cirenaica.

In precedenti articoli andati online su questa rivista, abbiamo riportato le corrispondenze pistoiesi apparse sul giornale fiorentino “Nuovo Giornale” durante la guerra del 1911-12; un piccolo gruppo di corrispondenze rintracciate nel periodo successivo, relativo grossomodo alla Grande Guerra, ci permette di fare alcune considerazioni ulteriori su quel periodo e sulla presenza di militari pistoiesi in quei territori.

Cartolina illustrata viaggiata in franchigia spedita da u.p. di Bengasi il 29/5/1914 da militare della 1ª sezione dei Carabinieri Reali di Derna.

Cartolina illustrata spedita da Bengasi il 27/4/1914 da Dino Parri presso il Comando del Corpo d’occupazione della Cirenaica (timbro circolare in inchiostro viola) al padre Pietro, residente nella casa di proprietà posta in cima a Via Bozzi a Pistoia.

Il 1914 fu un anno di sistemazione della colonia, tutto sommato favorevole all’Italia che raggiunse la massima estensione territoriale. Il disagio delle truppe presenti, seppur in costante allarme, non era certo paragonabile allo stato in cui si sarebbero ritrovati da lì a poco i militari nella guerra mondiale che nel frattempo già funestava il territorio europeo.

L’Italia era neutrale allora e anche quando entrò in guerra, la situazione in colonia non era certo paragonabile alle sanguinose e continue battaglie sull’Isonzo. Opinione che ritroviamo in una corrispondenza scritta da una madre di militare a parenti emigrati, ancora nel 1916:

“Pistoia 9/3/1916
… E’ sottotenente dei Bersaglieri… abbiamo scritto...per farlo incorporare nel 1° (reggimento) di Napoli così si saprebbe più sicuro a Tripoli, comprenderai da te che a Vallona e sull’Isonzo sono luoghi pericolosi!….”

 

Cartolina postale militare – Tripolitania Cirenaica in esenzione di tassa stampata dalla Tipolitografia del Governo, Tripoli (TLGTN2 stampigliato al recto). Timbro dell’ ufficio postale di Tripoli, timbro circolare di reparto, timbro del censore n.5.

Si capisce bene la diversità di situazione dal testo della cartolina in franchigia sopra riportata, scritta per Capostrada da un militare pistoiese assegnato al 2° battaglione del 1° rgt. Speciale di formazione:

“Tripoli 29 Giugno 1918
...Nessuna novità degna di rilievo nella mia vita tranquilla ed inattiva, troppo in contrasto con quella che dovrebbe essere in questo momento solenne e di giubilo in cui il fante italiano rivendica il suolo sacro invaso e la sciagura di Caporetto!
M’immagino la gioia in ogni posto italiano all’annuncio che il nemico è stato per ora ricacciato sulla destra del Piave per proseguire poi la sua ritirata inevitabile da tutte le terre dove veneto suona, di fronte alla falange degli eroi del Carso, di fronte al destino d’Italia che non può essere diverso dall’iperbole ascendente della gloria e della civiltà! Da lassù ricevetti ieri sera due cartoline dai cugini Tenenti Bossi e Falchi. Esse mi addolorarono mi strinsero il cuore. Lassù, lassù era pure il mio posto con loro e come loro e mi rammaricarò del mio destino….”

Alla fine della prima guerra mondiale furono oltre mille i caduti (1023) nati nel Comune di Pistoia, di questi 11 caddero in colonia: Baldi Ferdinando, Benesperi Guido, Ciampi Mario, Cecchi Dino, Fantacci Oreste, Fedi Paolino, Frandini Felice, Maltinti Sabino, Merlini Adolfo, Tosi David.
Il primo caduto in guerra fu proprio Guido Benesperi, soldato delle truppe coloniali, morto il 28/5/1915 .

Enrico Bettazzi
26/09/2024

 

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

B. CREVATO SELVAGGI – P. MACRELLI, Libia. Storia, posta, filatelia. Vol. II, Rimini, 2024.

AA.VV. , Le poste militari italiane in Africa, Milano, 1978

COMUNE DI PISTOIA, Albo d’onore dei pistoiesi morti per la patria, Pistoia, 1925, p.195

E. BETTAZZI, Caduti pistoiesi nella Grande Guerra, in QF Quaderni di Farestoria, a. XX, n.2 (2018), p. 36

https://it.wikipedia.org/wiki/Libia_italiana