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Quando tra Pontelungo, Barile e Spazzavento
si vestivano fiaschi e damigiane

Luigi Pulcini

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La prima ciminiera a sx è quella della Vetreria Elmi&Serafini

Le fiascaie e le portantine - Una piccola targa è stata collocata a Spazzavento per ricordare l'importante ruolo sociale ed economico rivestito dalle fiascaie e dalle portantine sino agli anni ‘60 del secolo scorso.

Le prime erano lavoranti a domicilio reclutate prevalentemente nei sobborghi di Pontelungo, Barile e Spazzavento. Erano generalmente delle madri di famiglia ad impagliare i fiaschi soffiati nella Vetreria Elmi&Serafini di viale Pacinotti.

Pontelungo - Fiascaie intente alla vestitura

Le portantine erano le donne più giovani addette, con barroccini a mano, alle consegne in vetreria del lavoro finito e al ritiro dei manufatti soffiati e della sala e del sarello necessari per rivestirli.
In vetreria e in presenza della portantina il lavoro delle fiascaie veniva contabilizzato da addetto alla verifica. In caso di malfatture il controllore, armato di un coltellino affilato, tagliava il cordino all'accollatura, restituendo alla lavorante il fiasco nudo. Il costo del materiale veniva detratto da quanto dovuto alla lavorante responsabile della malfattura.
In conclusione la portantina rappresentava l’elemento di connessione e comunicazione di questa articolata filiera produttiva. Un ruolo assimilabile a quello del corriere di merci e di corrispondenze aziendali.

Una portantina, accompagnata da una bimba, trasporta i fiaschi impagliati da consegnare alla vetreria

La produzione del vetro verde impagliato - A Pistoia si producevano fiaschi, bottiglie e damigiane per rispondere alla domanda dei produttori locali di vino e di olio. La domanda di fiaschi per l’imbottigliamento era cresciuta enormemente tra la fine dell’ottocento e gli inizi del ‘900 e la panciuta bottiglia impagliata era la migliore soluzione per conservare, trasportare e distribuire il vino.

1933 - Pubblicità della azienda vinicola pistoiese di Adolfo Giannini

In città alla fine del XIX° secolo operava la Ditta Ciulli Marianna ved. Stanghellini specializzata nella produzione di fiaschi di vari tipi e oggetti in vetro per farmacie. La Vetreria di Italia Lotti si distingueva dalla concorrenza per i suoi fiaschi decorati. Inoltre, “fuori Porta Barriera”, nel 1909 esercitava una azienda specializzata nella realizzazione di damigiane.

Nel 1912 Augusto Biagini ottiene dalla Provincia di Firenze una licenza per la realizzazione di un fabbricato da edificare in corrispondenza di viale Pacinotti, allora strada suburbana di competenza provinciale. Lo stabilimento sarà occupato dalla Vetreria Elmi & Serafini. Nel 1925 l’azienda, diretta da Vasco Elmi, occupava 80 operai e si affidava per il rivestimento a circa 250 lavoranti a domicilio.

Come altre attività analoghe, produceva fiaschi e damigiane di diversa capacità: il fiasco più diffuso alla metà del ‘900 è quello da un litro e tre quarti (1750 cc.), a testimonianza del fatto che all’epoca il consumo familiare di vino era molto più consistenti di quello attuale.

Il fiasco è stato per lungo tempo il miglior ambasciatore nel mondo della toscanità

I recipienti in vetro venivano vestiti con la sala e il sarello provenienti dal Padule di Fucecchio.
Della memoria di questa lavorazione rimane ben poco: la vetreria, ridotta ad un rudere, è stata demolita per fare posto ad un nuovo edificio, alle spalle del quale, sono ancora visibili le camere dei forni ricavate alla base della cinta muraria.

Luigi Pulcini
29-08-2024