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Uffici postali e bolli della provincia di Pistoia: PONTEPETRI |
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di Enrico Bettazzi | ||
PERCORSO: le schede > Gli uffici postali della provincia di Pistoia > questa pagina > Uffici di posta di Pistoia e provincia AGGIORNAMENTO: 20-07-2024 Pontepetri è la prima località del Comune di S. Marcello che incontriamo risalendo da Pistoia, passata la valle del Reno. Una frazione posta su un bivio tra la vecchia strada granducale che porta al valico di Abetone per Modena e una “traversa” che invece continua per Porretta e Bologna. Snodo stradale che ha meritato un proprio ufficio postale perché nel novecento alcuni importanti personaggi soggiornavano nei paraggi ed avevano bisogno di un comodo posto ove far transitare le loro comunicazioni: rammentiamo oltre all’on. Morelli Gualtierotti, l’industriale polivalente Giannino Giannini. Quest’ultimo vulcanico imprenditore pistoiese spaziò in vari campi merceologici, tra cui l’industria del ghiaccio naturale, che trovava nelle acque del fiume Reno e nel freddo proverbiale di quella vallata che va da Le Piastre a Pontepetri la sede più ovvia per tale produzione. Sulle alture intorno, per sua iniziativa, furono piantate ampie abetaie (un altro dei tanti interessi economici di Giannini era il vivaismo). Inoltre fu costruito tra gli abeti un grosso complesso alberghiero, che era il buon retiro estivo dell’imprenditore: all’albergo fu dato il nome di “Paradiso”, poi quando quei bei tempi pieni di progetti passarono, divenne la Colonia montana “Toniolo”. Ormai tutte queste imprese sono finite e la montagna ha ripreso il sopravvento, lasciando pochi abitanti a queste frazioni montane che solo con l’innalzarsi attuale delle temperature hanno rivisto i villeggianti dei primi anni del secolo andato. NOTIZIE STORICO POSTALI Sopravvivono piccoli uffici postali, quasi sempre monosportello e ad orario limitato, dopo che nel 2015 circa Poste Italiane ne aveva previsto la soppressione per evidenti ragioni di budget economico, ma che grazie alla “ sollevazione” dei residuali residenti fu arginata con il compromesso di riorganizzarli limitandone gli orari e i servizi. L’ufficio postale di Pontepetri fa parte di questi uffici, che esistono ancora con personale distaccato da alcune filiali del capoluogo pistoiese che fanno da “hub” fornendo il personale nei giorni di apertura.
A Pontepetri (inizialmente trascritto Ponte Petri) venne istituita una collettoria di 2ª classe il 1 Novembre 1884 il cui ufficio di riferimento ed appoggio era quello di S. Marcello Pistoiese, ufficio peraltro di una certa rilevanza per la montagna fin dai tempi granducali. La presente tabella, come le successive, sono tratte dalle originali pubblicazioni ministeriali, ora online nel sito dell’Istituto di Studi Storici Postali di Prato (ISSPPo). (Bullettino n.12/1884) Per maggior vicinanza, nel 1891 essendo Bardalone divenuto Ufficio di 2 classe (1/10/1890), fu aggregato a questo: le collettorie svolgevano solo pochi servizi postali e quindi necessitavano di un appoggio su di un ufficio viciniore. La posta accettata nel territorio della collettoria veniva timbrata col timbro lineare corsivo e l’ufficio di riferimento vi apponeva poi il timbro datario.
Con il regolamento n. 374 del 14 ottobre 1900, le Collettorie 2ª classe furono denominate Collettorie Uniche, mentre quelle di 1ª divennero Uffici Postali di 3ª classe. Al 1/11/1902 Pontepetri venne trasformato in Ufficio postale di 3ª classe e circa un anno dopo fu istituito quindi anche un ufficio telegrafico, ad orario limitato, riunito in pari data a quello postale.
Dopo la riforma del 1912, con cui si riclassificarono gli uffici postali, diventa Ricevitoria di 3ª classe. Gli venne assegnato il numero frazionario fiorentino 25/149. Col 1 ottobre 1913 venne elevato a Ricevitoria di 1ª classe, diventando autonomo; dal 1922 venne riclassificato Ricevitoria di 2ª classe. Tale rimase come si evince nell’Elenco ministeriale del 1943.
Nel 1951, quando Pistoia assunse piena autonomia contabile da Firenze, a Pontepetri venne assegnato il nuovo frazionario pistoiese 85/173. Enrico Bettazzi
Marcofilia La collettoria di 2ª classe fu istituita nel 1884, con l’utilizzo di timbro lineare corsivo, come si evince dal catalogo relativo redatto da Vanni Alfani, in bibliografia. Con le nuove disposizioni per l’ampliamento dei servizi anche per questa tipologia di uffici, nel 1893 tutte le collettorie di 2ª classe furono dotate di bolli datari propri, circolari o meglio tondo riquadrati. Non si hanno tracce di utilizzo, né indicazioni certe di quale tipologia di bollo venne usata fino alla data certa del 1901 per il tondo riquadrato (catalogo Gaggero /Prudenzano). SEGNI UTILIZZATI NELLE DIDASCALIE Si ringrazia Alcide Sortino, attuale presidente ANCAI, per la tabella con le note storico postali, la consulenza e la documentazione fornitaci. https://www.ilpostalista.it/marcofilia/marcofilia_a01.htm
BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA G. GAGGERO – R. MONDOLFO, Storia postale italiana. Le collettorie postali del Regno d’Italia. Catalogo dei bolli e degli annullamenti, Spoleto, 1970 V. ALFANI, Catalogo dei bolli ed annullamenti della Toscana 1700‐1900 (collettorie e tondo‐riquadrati) , Prato, 2010 P. SALETTI, Lodovico Josz, incisore di bolli postali in una famiglia di artisti, Roma, 2013 Gli articoli di M. POZZATI su Il Postalista https://www.ilpostalista.it/marcofilia/marcofilia_027.htm https://www.ilpostalista.it/marcofilia/marcofilia_027a.htm F. FILANCI, La bolzetta vien dalla campagna, in Storie di Posta, 2010, ora anche in https://www.ilpostalista.it/timbro_e_fischetto.pdf https://www.ilpostalista.it/arezzo/arezzo_0300.htm
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