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| Cartolina illustrata di propaganda a firma di Rino Albertarelli. |
Le cento e passa cartoline della serie Medaglie d’Oro furono stampate negli anni di guerra per propaganda, con una vignetta policroma disegnata da diversi illustratori e la motivazione del conferimento della massima onorificenza al valor militare, per servire da sprone ed esempio.
Non furono stampate come franchigie ufficiali in uso ai militari in servizio, per i quali venne approntata una serie similare ma numericamente più ristretta; furono a disposizione di tutti e circolarono quindi normalmente affrancate.
Tra le 17 disegnate da Rino Albertarelli, ve ne è una (la n.35 della serie) che ritrae un caduto pistoiese, Giulio Tuci.
Originario di Pistoia, dove era nato nel 1908 da Raffaele Tuci e Teresa Reghini, si trasferì a Milano, dove all’epoca della guerra risiedeva da più di vent'anni.
Alle armi per leva fu prima caporal maggiore nel 77° reggimento Fanteria; richiamato come Sottotenente di Complemento servì nell'8° Reggimento di Fanteria ed allo scoppio della guerra fu trattenuto.
Chiese allora di passare nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e come Capomanipolo di un plotone di mitragliatrici appartenente alla 24ª Legione CC.NN. combattè in Albania sul fronte greco. Il 13 aprile 1941 con la 24ª compagnia avanzò verso le quote 66 e 133 dello Skutarit e rimase ucciso nel cruento scontro.
Gli venne concessa la medaglia d’oro al valor militare alla memoria, con la seguente motivazione, riportata anche sulla cartolina:
Nel 1942 le spoglie rientrarono in Italia assieme a quelle di molti altri caduti su quel fronte e la cosa ebbe vasta eco nei giornali.
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| Stralcio da giornale dell’epoca. |
Enrico Bettazzi
24/03/2024
SITOGRAFIA
http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/#
