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  Loris Pasquali pittore a Segnacco in Friuli
Enrico Bettazzi

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Un autoritratto di Loris Pasquali.

Quando in paese gli domandavano di dove veniva, lui rispondeva da Pistoia, Sant’Alessio, ma in verità le sue origini erano cittadine: era infatti nato in casa, nella dimora familiare posta in Via Cavour al civico 279, il 25 novembre 1890 (e non 1880 come erroneamente riportato in Wikipedia).

Era nato da famiglia benestante: la madre Marianna Ghini aveva sposato l’avvocato Alfredo Pasquali, in quell’epoca presente nella politica cittadina tra le fila della democrazia radicale e che avrà incarichi di un certo rilievo in associazioni ed enti pistoiesi anche successivamente.

Fin da piccolo sentì di essere portato per le arti e artisti come Tito e Calosa gli insegnarono a tenere il pennello in mano; non mancava di fantasia e questo abbinato al talento gli permise di esprimersi più tardi in qualità di pittore.
Ma come tutti i giovani ventenni cresciuti nell’alveo di una istruzione familiare e scolastica che guardava con rispetto al Risorgimento partì forse volentieri per quella che fu definita la Quarta Guerra d’Indipendenza, incorporato nei Bersaglieri, al 15° Reggimento.
Tanto dette l’arma e tanto quel reggimento già fin dai primi anni di guerra, così come era tradizione per i fanti piumati: partecipò ad importanti battaglie e si coprì di gloria.



Resoconto delle azioni del 15° Reggimento bersaglieri nel settembre 1916, tratto dal sito Fronte del Piave.

Loris era allora tenente di complemento e non fu da meno. Era passato un anno di guerra.
Il reggimento ricevette l’ordine di sfondare le linee nemiche a Quota 208, sopra Doberdò, e dopo 3 giorni di attacchi , conquiste poi non mantenute, riuscì il 16 settembre 1916 ad oltrepassare le linee nemiche. Il nostro ufficiale ebbe un encomio solenne per il contegno in battaglia ed una promozione sul campo per meriti di guerra; encomio poi trasformato nel 1924 in medaglia di bronzo al valor militare.



Decreto del Comando Supremo del 14 ottobre 1917.

Motivazione della medaglia di bronzo al valor militare.

La guerra nel frattempo si era conclusa e Pasquali andò col proprio reparto nelle terre istriane e dalmate: fu lì che iniziò a dipingere, a disegnare i paesaggi delle terre redente e ritrarre le persone di quei posti.
Ma un po’ per la disillusione che accompagnò tutti i reduci e un po’ per motivazioni di carattere familiare (il padre Alfredo era stato contestato per alcune vicende amministrative nella gestione di società a carattere pubblico a Pistoia), Loris non tornò nella città natia e cercò la pace interiore in quei paesaggi solitari che aveva frequentato quando era di stanza in Friuli. Nel suo epitaffio lui stesso si disse ”...confuso da tanta miseria…”.

Dopo essere stato col corpo di occupazione interalleato in Germania, dove si mise in evidenza per le sue doti organizzative di cerimonie militari e festeggiamenti, ne riverberò l’esperienza una volta arrivato a Segnacco, organizzando negli anni successivi manifestazioni popolari anche in quel circondario, illustrando pannelli e carri di feste in costume.

Arrivò in paese ancora da ufficiale decorato e vi trovò una calorosa accoglienza; ma lui schivo ed un poco misogeno, mantenne poche strette relazioni, passando il proprio tempo a coltivare la sua arte, mantenendosi con quella, facendo ritratti e dipinti.

Sono rimasti a testimoniare la sua opera una serie di pannelli di abbellimento del luogo preferito di ritrovo dei paesani, l’Osteria del Gjal Blanc (gallo bianco): ciclo delle stagioni e del giorno. Una mano di artista che occhieggiava al tratto ritrattistico di Beltrame, classica ed al tempo stesso testimone della realtà del suo tempo, cosa che gli aprì le porte alla illustrazione di riviste, di testi scolastici e libri per ragazzi.
La gran parte delle sue poche opere rimaste (ma censite un centinaio) sono in collezioni private, altre, tra cui un suo autoritratto, sono ora nei musei civici friulani.

A Pistoia nessuno si ricorda più di quel figlio lontano che scelse l’esilio tra la pace dei monti.
Già nel 1917 lui si sentiva “dimenticatissimo” in una cartolina dal fronte.
Una strada invece lo ricorda a Segnacco.
Morì quarantaseienne a Udine il 9/12/1936. E’ sepolto come da suo volere sotto una colonna con capitello classico nel piccolo cimitero di S. Eufemia.

 



Cartolina in franchigia postalizzata tramite P.M. 36 Divisione sez. B in data 3/2/1917.

Pasquali era tenente del 15° Reg.to Bersaglieri, reparto zappatori. Qui scrive al Prof. Andrea Corsini, storico della Scienza ed insegnante all’epoca a Magistero a Firenze.

Enrico Bettazzi
29/09/2023

 

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

N. PAULUZZO D’ARONCO, Loris Pasquali uomo e pittore, in “Ce Fastu?”(Bollettino della Società Filologica Friulana), a.60, n.1, pp.41-84.

Archivio di Stato di Pistoia, 1890, Nati, registro B, atto n. 767.

https://it.wikipedia.org/wiki/Loris_Pasquali

http://www.frontedelpiave.info/public/modules/Fronte_del_Piave_article/