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P.G. 82: prigionieri alleati nel pistoiese | ||||||||||||
Enrico Bettazzi | ||||||||||||
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Nonostante la guerra procedesse con esiti sempre meno positivi, le iniziali campagne di guerra e soprattutto quella in Africa Settentrionale, ci avevano permesso la cattura di diverse migliaia di prigionieri alleati, principalmente Britannici. Il numero complessivo dei prigionieri di guerra se messo a paragone con quelli da noi lasciati in mano agli Alleati era sicuramente una ben misera aliquota. Si stima che dall’inizio della guerra all’8 settembre 1943 restassero in nostre mani 143.150 militari nemici. Dopo una prima reclusione nei territori vicini ai campi di battaglia, i prigionieri venivano smistati in appositi campi disseminati lungo tutta la penisola. Tra aperture e chiusure, spostamenti dovuti al progredire negativo della guerra, si ebbero oltre un centinaio di campi, numerati in maniera progressiva con la siglia P.G. Molti furono stabiliti nella zona centrale della penisola ed alcuni anche in Toscana; tra questi il P.G. 82 di Laterina. Questo dava luogo a distaccamenti di lavoro, talvolta anche abbastanza lontani dal campo madre; tali sottocampi venivano designati col numero arabo principale del campo seguito da un numero romano progressivo identificativo. Non erano veri e propri campi, talvolta i prigionieri, sorvegliati da aliquote di carabinieri, milizia o battaglioni territoriali, trovavano alloggio presso strutture private adattate alla custodia. Molto spesso si trattava di lavori agricoli per periodi limitati, ma talvolta i prigionieri prestarono l’opera anche presso fabbriche manifatturiere. Il campo di Laterina ebbe, seguendo i numeri dati, più di quindici distaccamenti di lavoro.
Si ritiene, in accordo con Roger Absalom, che anche i due distaccamenti sul territorio pistoiese avessero una uguale aliquota di prigionieri occupati al lavoro.
Abbiamo invece l’evidenza di una corrispondenza spedita da un carabiniere di sorveglianza ad uno dei sottocampi pistoiesi. Infatti la cartolina in franchigia spedita ad una famiglia amica di Borgo a Buggiano, sempre in provincia di Pistoia, riporta il generico indirizzo del Campo di Concentramento n. 82 e della Posta Militare di riferimento (il concentramento postale di Bologna PM 3200), ma oltre al timbro di reparto del campo di prigionia, è presente quello circolare del comando della Tenenza dei RR.CC. di Pistoia.
I contatti con la popolazione circostante furono amichevoli. L’8 settembre 1943, quando l’apparato militare italiano si sfaldò, furono lasciati liberi dai loro controllori, anch’essi in fuga. Si sparpagliarono nei territori a loro familiari e furono ospitati, talvolta per mesi, dalle famiglie di coloni della zona, dando vita al fenomeno degli “Helpers”. Fenomeno poi riconosciuto dagli stessi Alleati con sussidio post-bellico e consegna di diploma di benemerenza; alcuni prigionieri andarono ad ingrossare le fila partigiane, soprattutto nel territori di Montale e del Montalbano.
Enrico Bettazzi
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA AA.VV., Pistoia fra guerra e pace, Pistoia, 2005 R. RISALITI, Antifascismo e Resistenza nel Pistoiese, Pistoia, 1976 R. ABSALOM, Contadini ed ex prigionieri alleati nel pistoiese 1943 -1945, in “Farestoria”, 1/1985 A. BRESCI, Montemurlo fra storia e memoria, Firenze, 1995 AA.VV., Domani il sereno: quarant’anni fa la liberazione di Pistoia, Pistoia,1985. E. BETTAZZI- A. PASQUINI, I prigionieri di guerra in Italia nel secondo conflitto mondiale (prima parte), in “Posta militare e storia postale”, n.114 (febbraio 2010). https://www.ilpostalista.it/arezzo/arezzo_0205.htm https://powcamp82laterina.weebly.com/
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