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  Le “cronache” di Pescia di Vittorio Taddei
Il giornalismo locale raccontato attraverso le corrispondenze
Luigi Pulcini

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Vittorio Taddei (Pescia, 1918-2010) ha avuto un ruolo rilevante nella vita sociale, politica, amministrativa, professionale, economica e culturale della sua città e della Valdinievole, sia come testimone quale corrispondente per le testate più diffuse della stampa quotidiana toscana, che da protagonista in qualità di docente nel prestigioso Istituto Tecnico per l’Agricoltura pesciatino, di esponente politico con cariche amministrative in Comune e in Provincia, di animatore e promotore nell’ambito della cultura, del turismo, dello sport e dello spettacolo.

Questo contributo è mirato principalmente ad evidenziare lo stretto rapporto tra il lavoro di cronista e l’uso della posta in un periodo del Novecento nel quale i servizi postelegrafonici erano il mezzo di comunicazione più utilizzato a supporto della informazione attraverso la carta stampata.

Taddei inizia a raccontare Pescia a partire dalla seconda metà degli Anni Trenta per il quotidiano livornese “Il Telegrafo – Corriere del Tirreno”. La denominazione della testata era originariamente “Il Telegrafo” e fu scelta dal capo-tipografo per evidenziare il fatto che Livorno fu la prima città italiana ad essere dotata, nel 1847, di una linea telegrafica. Il primo numero del giornale della sera labronico uscì il 29 aprile 1877.

“Il Telegrafo” onorò la sua denominazione per aver dato conto nel 1877 dell’evolversi del conflitto russo-turco, attraverso un vero e proprio “bollettino di guerra” aggiornato e tempestivo.
Nel periodo del “Ventennio” il giornale diviene di proprietà della famiglia di Costanzo e Galeazzo Ciano, entrambi tra i massimi esponenti del PNF e del governo Mussolini.
Tra il 1937 e il 1943, il quotidiano viene diretto dal genovese Giovanni Ansaldo (1895-1969) giornalista e scrittore, nipote del fondatore della importante azienda metalmeccanica particolarmente attiva nella cantieristica navale e nel settore ferroviario.
Il 22 luglio 1937, Ansaldo indirizza al giovanissimo collaboratore pesciatino un biglietto di ringraziamenti, probabilmente legato alle felicitazioni espresse da Taddei per la nomina del prestigioso giornalista a Direttore del quotidiano. Il piccolo biglietto in busta aperta viene consegnato alla redazione di Pescia che provvede e inoltrarlo a Viareggio dove Vittorio Taddei è stato assegnato al Comando del Campo “Pistoia” dell’ONB (Opera Nazionale Balilla) allestito nella Pineta di Levante.


 

Una cartolina postale di un altro corrispondente locale, spedita da Lizzano in Belvedere (BO) il 24 luglio 1940, indirizzata a Taddei presso la redazione de “Il Telegrafo – Corriere del Tirreno”, testimonia che la guerra, dichiarata poche settimane prima da un balcone su Piazza Venezia, è ancora un fatto secondario rispetto alla spicciola quotidianità di Pescia.

 

Taddei viene raggiunto dalla chiamata alle armi e avvia un intenso scambio epistolare con la sua redazione: a partire dal 1941 le missive dei colleghi lo raggiungono nelle varie caserme nel periodo di addestramento e formazione nel Corpo del Genio Militare presso i Distaccamenti di Cento e di Sasso Marconi dove un biglietto di auguri inviato il 18 novembre 1941 dal Redattore Capo de’ “Il Telegrafo” Vincenzo Greco lo raggiunge presso un Distaccamento del Genio.

 

Il suo pensiero è sempre rivolto alla sua città: in lettera diretta ai genitori, inoltrata a Pavia il 2 marzo 1942 dove frequenta la Scuola A.U.C. (Allievi Ufficiale di Complemento), scrive “(…) Vi prego di serbarmi, fino a quando non ve le manderò a chiedere, le cronache. Stasera scriverò a Livorno perché mi mandino il giornale qua, direttamente, così poi non occorrerà che stiate e serbarmele (…)”. L’aggiornamento relativo alle cronache viene alimentato sia dai colleghi del giornale per cui lavora che da quelli de “La Nazione”, la testata concorrente che, per l’ampio spazio dedicato alle edizioni locali, rappresenta un modello per tutte le iniziative editoriali intraprese nella “terra dei campanili”.
Una missiva della redazione pesciatina de’ “Il Telegrafo” del 14 dicembre 1942 lo raggiunge a Belluno dov’è in servizio con il grado di Sotto Tenente e una cartolina postale della “Città di Pescia” spedita l’ 8 febbraio 1943 lo raggiunge a Santa Maria Capua Vetere (Napoli).

 

Nel carteggio non sono presenti documenti postali tra l’8 settembre del 1943 e la liberazione di Pescia e della Valdinievole avvenuta esattamente un anno dopo.
Per definire il ruolo di Vittorio Taddei in quel periodo si rimanda al contributo dello storico Riccardo Maffei, pubblicato sul n. 2 del 2009 della edizione lucchese di QF - Quaderni di Farestoria (https://www.istitutostoricoresistenza.it/wp-content/uploads/2016/12/QF-2009-n.-2-Lucca.pdf ).

Nel 1945 Taddei pubblica “Le condizioni economiche dei mezzadri della Valdinievole prima ed alla fine dell'attuale conflitto”. I primissimi anni del secondo dopoguerra vedono Taddei allontanarsi dalla sua città per rispondere alle chiamate di lavoro nell’ambito del pubblico impiego.

Rientra definitivamente a Pescia dopo la nomina a insegnate di ruolo presso l’Istituto Tecnico Agrario. Nei primi anni degli Anni ‘50 riprende una intensa l’attività giornalistica come corrispondente de “Il Nuovo Corriere – Quotidiano dell’Italia Centrale” che ha la sede a Firenze in via Ricasoli, 8, “uscio a uscio” con “La Nazione”.

“Il Nuovo Corriere” nasce sulle ceneri de “Il Corriere di Firenze”, il giornale messo in piedi in fretta e furia dalla Allied Military Government of Occupied Territory (AMGOT), l’amministrazione provvisoria dei territori occupati dagli Anglo-americani.. Nel 1945 il quotidiano passa sotto il controllo dei partiti della sinistra (PCI, PSI e Partito d’Azione) che cambieranno denominazione della testata per sottolineare la discontinuità con la precedente gestione.
Taddei divide questa collaborazione con l’insegnamento, con l’associazionismo professionale, con l’attività politica nel Partito Socialista, con la promozione turistica nell’ambito della Federazione Italiana del Campeggio, con la costituzione della Fondazione Carlo Collodi e molto altro ancora. Non c’è associazione, iniziativa, istituzione che riguardi Pescia e la Valdinievole che non veda coinvolto Taddei.

Della attività giornalistica con il quotidiano fiorentino rimangono le raccomandate inviate dalla Amministrazione contenenti note di liquidazione e relativo assegno a fronte dei servizi realizzati dal giornalista. In quella documentata dalla foto è compreso un premio per la cronaca di un evento avvenuto a Chiesina Uzzanese

 

Interessanti le carte postali de “Il Nuovo Corriere” che assegnano Vittorio Taddei a seguire gli incontri casalinghi del Pescia. impegnato nel Girone H del Campionato di calcio di Promozione 1951-1952 (Lega Interregionale Centro), divisione nella quale milita anche l’Unione Sportiva Pistoiese. Alla fine della stagione il Pescia si classificherà al 6° posto con 39 punti, precedendo gli “Arancioni”, solo undicesimi con 32 punti.

Il documento postale riporta le modalità trasmissione della cronache sportive attraverso la modalità “Fuorisacco” con affidamento al personale di un treno in grado di raggiungere la stazione di Firenze Santa Maria Novella (e più precisamente l’Ufficio Postale Ferrovia) entro una determinata ora. Altrimenti il servizio doveva dettato alla redazione sportiva attraverso il telefono, come nel caso del derby Pescia-Pistoiese del 16 dicembre 1951.

 

Non mancano collaborazioni con altre testate come “Sentieri” la rivista italiana di narrativa e poesia diretta Vittorio Baracchi e Mauro Senesi e che ha sede a Pistoia in via XX Settembre, 3. Scrive anche per “Aria Aperta – giornale dei campeggiatori” una rivista milanese legata alla Federazione Italiana del Campeggio che ha sede a Firenze e che vede coinvolto Taddei e che trova il tempo anche per organizzare concorsi per la elezione di Miss, di veglioni danzanti per riservati al mondo del giornalismo toscano.

“Il Nuovo Corriere” cessa l’attività nel 1956, ma oramai il ruolo di cronista rimane troppo stretto per Vittorio Taddei che è divenuto a tutti gli effetti una figura influente con una fitta rete di relazioni. Emergono contatti con il quotidiano romano “Paese-Paese Sera” vicino al Partito Comunista e che però non attecchisce in Toscana.

Si ripropone ai lettori con la rivista “Valdinievole ‘80”, da lui fondata nel 1985 e che pubblica come supplemento ai nn. 1-2 del gennaio/febbraio 1986, gli “Atti dell'incontro di studi: Socialismo e Stampa a Pescia nel nostro secolo - Omaggio ad un socialista nel suo 50° di giornalismo (Prof. Vittorio Taddei)” . Nel 2013 pubblica il libro “L'attività ricreativa a Pescia nel secolo XX. Cinema, teatro, circoli e altro” edito da ETS, Pisa, che testimonia della intensa attività culturale della “Città dei Fiori”.

LUIGI PULCINI
10/06/2023