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  R.S.I. - La posta da campo a Pistoia
Enrico Bettazzi

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Dopo l’ 8 settembre 1943 l’organizzazione della posta militare risentì del clima di incertezza che aveva travolto l’intero Paese.
Nelle aree sotto controllo germanico, solo col novembre 1943 si iniziò a parlare di una nuova organizzazione della posta militare, che si discostava dalla precedente del Regio Esercito, per l’organizzazione territoriale e per i segni esteriori postali (nomenclatura, numerazione).
Fino alla ricostituzione di grandi unità combattenti (le 4 divisioni addestrate in Germania tratte per lo più da nuovi coscritti ed I.M.I. optanti), non vi erano quindi uffici di posta militare assegnabili, se non a organizzazioni militari e paramilitari già presenti sul territorio o ad unità al massimo paragonabili alla forza di un reggimento. Fu mantenuto il regolamento generale organizzativo, ma si scelse di denominare la nuova posta militare in “Posta da Campo” di stile germanico (ma anche anglosassone, in verità), che sarebbe suonata per i vecchi alleati come un riconoscimento di fedeltà alla rinnovata alleanza (la loro posta militare era appunto la FELDPOST).

La nuova numerazione fu stabilita in tre cifre, partendo dal n. 704, unico pari, al n. 897.
Quando poi le 4 divisioni rientrarono in Italia la situazione si era ulteriormente “evoluta” e pertanto a loro toccò una numerazione imperniata su quella della feldpost germanica con 5 numeri.

Pertanto gli uffici postali con numero a tre cifre identificativo della Posta da Campo vennero assegnati ad entità territoriali localizzate (Comandi Regionali e Provinciali) a cui erano aggregati organizzativamente Enti politici (ad es. La GNR), di carattere militare o unità militari presenti in loco.

Dal Comando Regionale dipendevano più Comandi Provinciali; gli uffici di Posta da Campo (PdC) ebbero quindi una assegnazione stabile con funzione di concentramento non solo per i reparti territorialmente collegati, ma anche per quei reparti combattenti in movimento col fronte e che transitavano in quel territorio.
Essendo già nata con una sequenza numerica con alcuni ammanchi, la lista si assottigliò ulteriormente man mano che gli Alleati avanzavano; i Comandi Provinciali chiudevano e con essi gli uffici di PdC .

Il Comando regionale in Toscana, di base a Firenze, ebbe il numero di PdC n. 765, che oltre al 201° Comando Militare Regionale, serviva anche il 44° Comando Militare Provinciale, sempre con base nel capoluogo toscano. Il comandante era il generale Enrico Adami Rossi.

Anche Pistoia ebbe il proprio ufficio di posta militare, assegnato al 45° Comando Militare Provinciale, al comando del Colonnello (poi generale) Gigli.
Il numero di PdC assegnata fu il n. 817.

L’inizio della Posta da Campo viene concordemente stabilito al 1° gennaio 1944; l’assegnazione della posta da campo a Pistoia viene anticipata nella stessa opera da Buzzetti (vedi bibliografia), con assegnazione del numero fin dal 15 novembre 1943, corretto poco sotto dallo stesso autore al gennaio 1944. Buzzetti riporta, nella sua fondamentale opera sulla posta militare in RSI, anche la data di chiusura dell’ufficio di PdC: 13/9/44.

In questo caso, probabilmente la data, tratta da documentazione ufficiale della RSI riguardante le date di stralcio degli uffici, è da correggersi con una maggior attinenza alla storia militare del territorio pistoiese. Infatti l’ 8 settembre 1944 avviene la liberazione della città e l’ufficio di PdC sarà stato anticipatamente chiuso. E’ da considerare che con il luglio 1944 il territorio pistoiese passa come zona di guerra e quindi è sotto il diretto controllo delle forze armate germaniche, con tutte le conseguenze organizzative che tale dichiarazione comporta. Già col maggio del ‘44 gran parte degli apparati amministrativi della RSI si erano dissolti con l’avvicinarsi del fronte e la conseguente emigrazione di strutture e famiglie più direttamente coinvolte con la Repubblica Sociale verso il Nord Italia.
Di conseguenza, in concomitanza con questi eventi, c’è da ritenere che la Posta da Campo sia cessata fin da quel periodo sul territorio pistoiese o tuttalpiù fin dal primo di agosto del ‘44, quando cessò anche la PdC n.765 del C.M.R. di Firenze.

Immagine del timbro Posta da campo n. 817 come riportato nel catalogo di Buzzetti e Vironda, in bibliografia.

Da correggere nella indicazione sovrastante di Buzzetti, oltre alle date ufficiali con quelle dette di effettivo utilizzo, anche l’indicazione del Distretto Militare collegato che dovrebbe essere il n. 84 e non l’85 (sino al marzo 1944 presso la Caserma Ferrucci in Piazza S.Lorenzo).
Sino al febbraio 1944 la sede del 45° Comando Militare Provinciale (CMP) fu in Ripa del sale, n.1 (Palazzo Rospigliosi).

Timbro del 45° CMP di Pistoia (in Archivio Storico Comunale di Pistoia, ora in Carlesi, in bibliografia)


Truppe che sicuramente si servirono del PdC n.817 furono inoltre il 44° Battaglione Lavoratori di Pronto intervento adoperato per la costruzione della Linea Gotica, la 94ª Legione GNR, comandata dal Console Strino, la Compagnia O.P. (ordine pubblico) sempre della GNR, comandata dal Capitano Dei, di stanza a Capostrada (presso scuole asilo Puccini), i militari del Deposito del 83° e 127° reggimento di fanteria, le tenenze dei Carabinieri.

Cartolina del Comando del 44° Battaglione Lavoratori di pronto intervento, a supporto della costruzione della vicina Linea Gotica. Con indicazione della PdC 817 (coll. E. Bettazzi).


 

 

 

Timbri della PdC 817. Dimensioni: timbro circolare amministrativo accessorio diam. cm. 3,8;
timbro lineare dim. lungh. cm. 6,5.

 

Timbro datario annullatore (tipo guller) con lunette rigate; dimensioni diam. cm. 3,2.


Cartolina illustrata di propaganda RSI della serie personaggi repubblicani del Risorgimento, in questo caso Daniele Manin. Spedita da Pistoia il 13/5/1944 verso Roma, rimase bloccata per la caduta della Capitale in mano alleata il 4/6/44, ove poi giunse solo il 28/12/44 (vedasi annotazione manoscritta). Presente timbro (8259) di censura (AMG) (coll. E.Bettazzi).

 

BIBLIOGRAFIA

L. BUZZETTI – P. VIRONDA, Repubblica Sociale Italiana. Poste da campo e feldpost. 1943-1945, Milano, 1997

a cura di M. FRANCINI, Pistoia fra guerra e pace, Pistoia, 2005

A. CARLESI, Pistoia nella RSI. Gli Uomini – Le Istituzioni (1943-1944), Milano, 2016.

A. ROSSI, Sfollati toscani in Valtellina, in Farestoria n.22 (1994).

G. PISANO’, Io fascista, Milano, 1997

C.O. GORI, Gli irriducibili fascisti pistoiesi della Valtellina, in Microstoria n.33 ( gen/feb.2004).

 

Enrico Bettazzi
24-04-2023