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  Una storia tra le due guerre:
Le linee automobilistiche postali pistoiesi gestite dalla "LAZZI"
di Luigi Pulcini

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Interno di depliant aziendale con le principali direttrici di movimento del trasporto merci dalla sede centrale di Pistoia
(coll. priv. autore)

Nel corso del primo Ventennio del secolo scorso Vincenzo Lazzi, esponente della fiorente imprenditoria sviluppatasi intorno a Cutigliano, San Marcello e Pracchia, i maggiori centri della dinamica e industriosa Montagna Pistoiese, sviluppa una impresa di trasporto di persone e merci con veicoli a motore.

Nel 1919 rileva, insieme ad altri soci, la “Rossi, Galli, Biondi & C.” e, conseguentemente, il servizio postale e il trasporto di passeggeri effettuato con autobus tra Pievepelago e la stazione ferroviaria di Pracchia.

La neonata azienda “Lazzi, Lenzini, Danti” eredita dalla precedente gestione anche una sede, dotata di rimessa e officina, realizzata a Casotti di Cutigliano lungo il tracciato della importante transappenninica “Ximenes-Giardini” che collega Pistoia a Modena.

Sempre nel corso del 1919 viene ottenuta la concessione per effettuare servizio postale automobilistico tra Pistoia–Prunetta-Lima, Cutigliano-Bagni di Lucca e tra Casotti e Cutigliano. Per l’espletamento delle corse vengono confermati i tre autobus gialli Fiat 28-40 HP ex- “Rossi, Galli, Biondi & C.” integrati da mezzi allestiti sui pianali motorizzati degli autocarri Fiat 18 BL residuati bellici alienati dal Regio Esercito alla fine della Grande Guerra.

Nel 1923 la rete delle corriere postali “Lazzi, Lenzini, Danti” si amplia attraverso nuove concessioni e l’acquisizione di quelle assegnate ad altre società così le Autolinee della Montagna Pistoiese effettuano servizio pubblico e postale lungo la tratta Casotti di Cutigliano- Pian degli Ontani e quella diretta a Lucca attraverso le Valli della Lima e del Serchio.

Nel 1924 viene determinato un nuovo assetto societario con la costituzione della società “Lazzi & Govigli”. Il centro gestionale viene trasferito a Pistoia in via Attilio Frosini e si allargano ulteriormente i servizi postali e di granturismo di una vicenda imprenditoriale che in poco tempo interesserà l’area più ricca e popolata della Toscana, ovvero quella che comprende Firenze, Prato, Pistoia, Lucca, la Versilia, il Valdarno Inferiore, Pisa e Livorno.

Questo contributo si limiterà ad evidenziare le linee postali che si sviluppano tra Pistoia, la Montagna Pistoiese e la Valdinievole oltre alle relazioni con le località più vicine.

Tra il 1925 e il 1926 vengono attivate: la Pistoia-Empoli, la Firenze-Prato-Montemurlo-Montale, la Lamporecchio-Pieve, la Nievole-Montecatini Terme, la Firenze-Sesto F.no-Abetone, la Pistoia-San Marcello-Popiglio-Abetone, la Pescia-Prunetta, la Pistoia-Lamporecchio-Empoli, la Empoli-Fucecchio-Montecatini Terme, la Pescia-Chiesina Uzzanese-Fucecchio.

Dopo la costituzione della Provincia nel 1929, si aggiungono alla rete la Viareggio-Lucca-Abetone e la Pescia-Chiesina Uzzanese-Ponte Buggianese.

Autobus della Lazzi e Govigli, in partenza da Pistoia (coll.priv. autore)

Nel 1934 c’è un nuovo assetto societario che determina, da un lato, la costituzione della Impresa F.lli Lazzi ovvero l’uscita di scena di Vincenzo Lazzi a favore dei figli Jacopo e Ferruccio e dall’altro, la liquidazione dei fratelli Gino e Guido Govigli, anche loro di Cutigliano, e che hanno stretti legami di parentela con i Lazzi .

I Govigli sono interessati a sviluppare linee turistiche tra Liguria e Costa Azzurra dopo avere gestito una linea automobilistica internazionale tra Nizza e Roma gestita insieme ai Lazzi. Nel 1935 i Govigli costituiscono la Società Anonima Trasporti Internazionali (SATI) che avvia una intensa attività tra Genova e le più prestigiose località balneari della Riviera di Ponente e la Costa Azzurra, come Portofino, Rapallo, Sanremo e Nizza. Anche i Lazzi svilupperanno ulterormente le loro linee Gran Turismo, ma non abbandoneranno le linee postali liguri tanto da mantenere una propria agenzia a Genova.

Dopo il riassetto il Gruppo Linee Toscane dell’Impresa di Trasporto F.lli Lazzi viene potenziato: le corriere Lazzi da Pistoia raggiungono Porretta, Quarrata, Poggio a Caiano e la Ditta “Auto-Tramvie Pistoiesi” di Ferruccio Lazzi che gestisce le linee urbane, viene investita anche del servizio postale sulle relazioni tra Pistoia e le località di Piteccio, Capostrada, Candeglia, Casalguidi, oltre a Montecatini Terme. Il capolinea del servizio urbano rimane sul piazzale antistante la Stazione Ferroviaria.

Si è parlato molto del fatto che l’ascesa della famiglia Lazzi possa essere stata favorita da Costanzo Ciano e la sua famiglia. La querelle giudiziaria che vede, negli anni immediatamente successivi al passaggio del fronte, il durissimo scontro tra Jacopo e Ferruccio Lazzi e la SACA, la Cooperativa costituita da ex-dipendenti Lazzi, è una vicenda molto complessa e questa non è la sede per affrontarla, ma è comunque necessario accennare ad un profilo di Costanzo Ciano quale ministro del governo fascista.

Nel decennio che intercorre tra il 1924 e il 1934 è a capo del potentissimo dicastero che si occupa di poste e telegrafi, ferrovie, radiofonia (EIAR). E’ il numero 2 del PNF e padre di Galeazzo Ciano che ha sposato la figlia prediletta del Duce, Edda Mussolini. I componenti della famiglia sono assidui frequentatori di Montecatini Terme e dell’Abetone e in questo periodo vengono migliorate le infrastrutture postali e ferroviarie in tutta la Toscana (come del resto in tutta la nazione) e nella provincia di Pistoia vengono progettati da Angiolo Mazzoni e realizzati un grande ufficio postale all’Abetone (1934), il Palazzo delle Poste di Pistoia (1939) e la nuova stazione ferroviaria di Montecatini Terme (1939) e non ultima la realizzazione della Autostrada Firenze-Mare e dei caselli di Pistoia e Montecatini. E’ in questo quadro che le aziende partecipate dalla famiglia Lazzi assumono, particolarmente in Toscana, un ruolo importante nell’autotrasporto di persone, corrispondenza e merci. Un ruolo comunque condiviso con la SITA, società del Gruppo FIAT che ha una delle sedi più importanti a Firenze da dove gestisce una rete vastissima. Si parla in entrambi i casi di aziende che, all’avvento del fascismo, hanno già una organizzazione collaudata ed efficiente in grado di corrispondere agli elevati standard richiesti dalla Amministrazione Postale. C’è da dire, inoltre, che tutte le personalità di rilievo del fascismo coltivano un rapporto privilegiato con le città e i territori dai quali provengono e in Toscana negli anni del massimo consenso al regime i protagonisti indiscussi della politica locale sono i livornesi Costanzo e Galeazzo Ciano e il fiorentino Alessandro Pavolini.

Per quanto riguarda i rotabili adottati nel periodo di massima espansione dalla Lazzi prima del secondo conflitto mondiale, si registra una netta prevalenza di autobus urbani (livrea in due tonalita di verde), di linea (in due tonalità di blu) e turismo (rossi) prodotti dalla Lancia, Si tratta dei modelli Pentaiota, Eptaiota e Omicron. Tra le rare eccezioni tra le quali figureranno pochissimi autobus prodotti dalla Fiat quelli ereditati nel 1919 dalla gestione “Rossi, Galli, Biondi & C.”.

La fedeltà al prestigioso e innovativo marchio Lancia delle aziende della famiglia Lazzi è confermata dal fatto che in via Attilio Frosini viene aperta una concessionaria auto e autobus Lancia.

Depliant aziendale del 1937; copertina disegnata da F. Romoli. Si evidenziano le linee gestite e le connessioni societarie
(coll. priv. autore)

E’ il caso di evidenziare l’importanza delle linee postali in riferimento alle normative legate alla circolazione e per primo il Codice della Strada-Norme per la tutela delle Strade e per la Circolazione (Regio Decreto Legge del 2 dicembre 1928, n° 3179) dove all’art. 25 si determina che “(…) Nei tratti di strada di montagna a mezza costa o tutti in rilevato, da segnalarsi con appositi cartelli che dovranno essere apposti a cura e spese delle ditte esercenti linee di servizio pubblico regolarmente concesse od autorizzate, ogni veicolo che stia per incrociare con un autoveicolo di linee automobilistiche in servizio pubblico deve fermarsi poco prima dell’incrocio e non può procedere nella marcia se non quando sia passato il detto veicolo. Il collocamento dei cartelli è subordinato all’approvazione del Circolo Ferroviario d’ispezione che la concede sentito il Compartimento per la viabilità (...)” e all’articolo 60 si impone che riguardo al segnalamento acustico “(…) Gli autoveicoli in servizio pubblico di linee automobilistiche debbono avere un dispositivo di segnalazione acustica speciale; tuttavia per quelli tra essi adibiti in servizio pubblico su linee urbane è ammesso l’impiego di campane del tipo tramviario (...)”.

I dispositivi di segnalazione acustica destinati ai mezzi a motore utilizzati sulle linee postali hanno una emissione sonora bitonale che si rifà agli squilli prodotti con il corno postale, uno strumento musicale a fiato che veniva utilizzato dai postiglioni delle diligenze postali per segnalare arrivi e partenze, ma soprattutto il transito su strade di montagna particolarmente strette e non protette su versanti particolarmente acclivi. L’uso di questo strumento era praticamente una prerogativa esclusiva del personale addetto al trasporto postale effettuato con carri a traino animale. Ogni abuso veniva severamente punito.

Il corno postale è stato adottato come logo da molte amministrazioni postali. In Italia è il Touring Club Italiano ad utilizzare già dai primi decenni del secolo scorso il pittogramma dello strumento allo scopo di segnalare con specifica cartellonistica di località la presenza di linee postali. Tornando al Codice della Strada vigente tra le due guerre l’art. 66 definisce che per servizio pubblico e quello destinato “(…) per il trasporto di persone e cose su linee (…) regolarmente concesse od autorizzate (…)”. L’art. 82 impone che i conducenti degli autobus utilizzati sulle linee postali debbano essere muniti della patente di 3° grado la quale “(…) abilita alla guida colui che esercita la professione di conducente, in servizio pubblico da piazza, in servizio pubblico da noleggio di rimessa od in servizio pubblico su linee regolarmente concesse od autorizzate (…)”.

La patente di 3° grado veniva rilasciata solo dai Circoli Ferroviari d’ispezione, mentre per quelle di 1° e 2° grado la competenza era del Prefetto. Questo per evidenziare che gli autisti Lazzi di autobus postali o gran turismo erano una “elite” rispetto alle altre figure che componevano il quadro aziendale. Un ruolo di prestigio che, conseguentemente, imponeva una responsabilità diretta sulla gestione, sulla sicurezza e la integrità dei veicoli loro affidati, compresi i controlli tecnici di routine e i rapporti con le officine di manutenzione. In ogni caso era l’autista che in caso di guasto della macchina vestiva la tuta da meccanico in dotazione e provvedeva agli interventi sulla meccanica.

Il fattorino aveva un ruolo prevalente nella gestione della bigliettazione e nell’espletamento del servizi propri delle linee postali. Sulla base delle regolamentazioni del personale viaggiante questi sono i suoi doveri: “(…) Nelle stazioni capolinea ed intermedie, il fattorino deve provvedere al ritiro e lo scambio dei sacchi, della corrispondenza , dei plichi, pacchi, ecc., curando che il ricevitore postale o l’impiegato addetto appongano sul registro o modulo apposito, la propria firma di ricevuta all’atto della consegna dei dispacci ordinari e speciali, rilasciando analoga ricevuta per gli effetti ritirati (...)”.
Sempre il fattorino doveva provvedere alla tenuta del “foglio di corsa” mod. IGF 18, una procedura istituita dall’Ispettorato Generale delle Ferrovie, Tranvie e Automobili per le linee automobilistiche con trasporto di effetti postali.

Il fattorino, nel caso in cui la macchina di servizio per qualsiasi motivo non fosse stato in grado di continuare il completamento della corsa doveva raggiungere a piedi per consegnare gli effetti postali al primo ufficio postale ancora da raggiungere e mettere il personale della Amministrazione Postale a conoscenza dell’interruzione forzata del servizio, perché inoltrasse questa informazione a tutti gli Uffici dislocati lungo la linea. Era il fattorino che caricava e scaricava i bagagli dei passeggeri e i sacchi con gli effetti postali sull’imperiale e che segnalava ai passeggeri le località attraversate e l’approssimarsi alla fermata.

Avevano diritto alla riduzione i Carabinieri Reali che viaggiavano di scorta a effetti postali. In questo caso il fattorino doveva registrare nella documentazione di corsa tale concessione per consentire alla Direzione della Lazzi di rivalersi nei confronti della Amministrazione Postale per il recupero dello sconto praticato.

Particolare del depliant del 1937 con le linee postali.

L’Impresa F.lli Lazzi avviò linee di trasporto merci e bagagli sulle direttrici Firenze-Genova. Firenze-Abetone, Firenze-Livorno (via Empoli). In accordo con le Ferrovie dello Stato venivano espletati servizi merci tra la stazione di Buggiano e Chiesina Uzzanese e Ponte Buggianese, tra la stazione di Pescia per Vellano e Prunetta, dalla Stazione di Porretta per Collina e Sambuca P.se, dalla Stazione di Pistoia per Collina, Sambuca P.se, Quarrata, Casalguidi, Cireglio, Piastre, Cireglio, Prunetta, Piteglio, Ponte Lima, Popiglio, Lizzano, Cutigliano, Pian degli Ontani, Pianosinatico, Abetone, Fiumalbo, Pievepelago, San Baronto, Lamporecchio, San Rocco, Larciano, Vinci, Cerreto Guidi e da Pracchia verso tutta la Montagna Pistoiese.

Molte di queste informazioni sono state desunte da pubblicazioni aziendali edite dalla Lazzi&Govigli, dalla Impresa F.lli Lazzi, e dalle Auto-Tramvie Pistoiesi di Ferruccio Lazzi, che evidenziano una grafica molto ricercata, coerente con una filosofia aziendale che ha sempre puntato ad un alto standard di qualità del servizio, sia sulle linee più prestigiose che quelle postali e urbane rivolte ad una fascia di utenza più vasta.

Luigi Pulcini
14/04/2023

Bibliografia:

Pubblicazioni pubblicitarie delle aziende partecipate dalla famiglia Lazzi edite negli Anni Trenta del Novecento;
Ditta Lazzi Ferruccio Auto-Tramvie Pistoiesi, Guida del personale viaggiante, Pistoia, Stab. Poligrafico Arte della Stampa, 1931;
Impresa F.lli Lazzi, Norme indispensabili che ogni autista deve sempre osservare, Pistoia, Stab. Grafico Niccolai, 1938;
Impresa F.lli Lazzi, Guida del personale volume 1° Regolamento interno autisti, Pistoia, Stab. Grafico Niccolai, 1939;
Fratelli Lazzi Impresa Autoservizi Pubblici, Orario autotrasporti merci, Pistoia, Tipografica Pistoiese s.a., 1939;
Annuari Generali TCI Touring Club Italiano e CTI Confederazione Turistica Italiana pubblicati nel periodo tra le due guerre;
Paolo Bellucci, Storia di una strada, i due secoli del valico dell’Abetone, Azienda autonoma di soggiorno e turismo, 1980;
Andrea Ottanelli, Storia dei trasporti pubblici pistoiesi, le radici del CO.PI.T, Pistoia, Consorzio Pistoiese Trasporti, 1989;
Nicola Cefaratti, Dalla montagna pistoiese alle strade del mondo, storia dell'Impresa Automobilistica Lazzi, Calosci, Cortona, 1999..