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Il bollo tondo riquadrato venne introdotto dalla Amministrazione Postale principalmente per semplificare il lavoro degli ufficiali postali che, avendo in uso il numerale a sbarre, dovevano apporre due bolli sulla corrispondenza. Inoltre, essendo il movimento postale in forte aumento, si rendeva necessario velocizzare il lavoro di bollatura ed aumentare la produttività al fine di contenere i costi del servizio.
Nel 1888 venne assegnato allo Josz, già incisore delle Poste dal 1875, il compito di realizzare un timbro che sostituisse il cerchio grande e che nello stesso tempo, con un'unica bollatura, fosse in grado di impedire il riutilizzo del francobollo.
Guardando quello che avevano già fatto altre amministrazioni postali, dopo diverse proposte, venne scelto un cerchio semplice circondato da 4 lineette curve in modo da ottenere un quadrato, simile a quello in uso in Gran Bretagna da circa 10 anni.
Con il bollettino N.11 del 1889 la Direzione delle Poste diede disposizione di utilizzare un unico tipo di bollo per tutti gli uffici postali (comprese le collettorie di 1a e 2a classe) man mano i bolli in uso diventavano inutilizzabili per usura.
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Il bollo rimase in uso fino al 1910, ma non tutti gli uffici postali lo utilizzarono, diversi vennero realizzati anche dopo il 1915 e l'uso si prolungò nel tempo.
Per Pistoia, visto il periodo preso in esame, si tratta di timbri appartenenti ad uffici postali delle allora province di Firenze e Lucca.
Pertanto nel catalogo si è indicata la provincia originaria di appartenenza, oltre a riportare le immagini delle impronte conosciute; si tralasciano le prime/ultime date di utilizzo rintracciate, rimandando al catalogo di Prudenzano per i periodi di utilizzo.
Le riproduzioni sono in ordine alfabetico.
Le impronte solitamente all’interno dell’annullo riportano la dizione della provincia fra parentesi per una miglior localizzazione; talvolta al nome dell’ufficio è associato quello di appoggio (es. Montagnana con Marliana), sporadicamente non viene riportata la provincia. Possono esistere diversi sottotipi con segni divisori diversi nel lettering (stelle , asterischi, linette).
Si ringrazia coloro che via via segnaleranno nuovi ritrovamenti; particolari ringraziamenti vanno alle associazioni che ci hanno fornito gran parte della documentazione : ASPOT, nella figura del presidente A. Caroli e dei soci R. Monticini, S. Giovacchini, C. Innocenti e soprattutto D. Focosi per la documentazione “lucchese” ; ANCAI, nella figura del presidente A. Sortino; CFNP , nella figura del presidente P. Bresci e dei soci D. Ciullini, E. Nappini, F. Parenti; un ringraziamento a R. Zeferi per la segnalazione di Torri apparsa su Il Postalista.
Enrico Bettazzi
01/02/2023
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
P. SALETTI (a cura di), Lodovico Jodz incisore di bolli postali in una famiglia di artisti, Roma, 2013
D. PRUDENZANO (a cura di), Il nuovo Gaggero. Catalogo dei bolli tondo riquadrati del Regno d’Italia. 2016, Modena, 2016
V. ALFANI- A. PAPANTI- S. RINALDI, Tondo riquadrati usati in Toscana. Provincia di Firenze, in Il Monitore della Toscana, n.5 (2007)
https://www.ilpostalista.it/marcofilia/marcofilia_027a.htm
https://www.ilpostalista.it/tondor_indice.htm
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