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Il nuovo palazzo delle poste a Pistoia | ||||||||||||||||||
Paolo Bresci | ||||||||||||||||||
PERCORSO: le schede > Uffici di posta di Pistoia e provincia > questa pagina Le vicende del nuovo palazzo possono essere riassunte e documentate da alcune foto nella sequenza delle fasi di demolizione e ricostruzione che si sono avvicendate a partire dalla fine degli anni '20 e per un paio di decenni successivi, fino alla completa sparizione dell'intero quartiere medievale di S. Matteo. Dalla planimetria allegata ci si rende conto di come tutto il vecchio quartiere fosse integrato nel contesto del centro storico, all'interno della vecchia cerchia muraria. Si può ipotizzare che con la scusa di rendere più accessibile la viabilità verso Piazza del Duomo, Firenze (allora facevamo parte della sua provincia) che veniva da un passato piuttosto ricco di fasti e in particolare dall'esser stata anche per qualche anno capitale d'Italia, avesse esteso una certa 'mania di grandezza' anche per le città limitrofe e quindi appoggiasse la costruzione di un palazzo con chiari riferimenti medicei perfino in un centro storico... I fondi della Cassa di Risparmio poterono tacitare anche i più tenaci oppositori del progetto. Il nuovo palazzo della Cassa di Risparmio fu inaugurato nel 1905 e tra questo e il palazzo Baly furono abbattute le vecchie case per ampliare l'attuale via Roma. Per nascondere lo squarcio venne dato incarico di progettare e costruire una loggia, detta poi ''dei mercanti'', che doveva raccordarsi nello stile sia con il vecchio palazzo Baly che con il nuovo edificio della banca. Non fu impresa facile perché si doveva raggiungere una notevole altezza in uno spazio piuttosto stretto, ma, alla fine nel 1913, la loggia fu inaugurata e la realizzazione fu assai soddisfacente. Non ebbe purtroppo vita lunga e con la scusa che non era ''originale'' venne deciso di demolirla e creare un'entrata del tutto diversa per il nuovo palazzo delle poste. Dopo appena 26 anni, nel 1939, iniziarono i lavori di smontaggio e come per incanto comparve la nuova facciata del palazzo delle poste. La loggia, sul lato di via Roma, era servita a coprire ‘’le vergogne’’ della demolizione del quartiere di San Matteo, come si nota in un paio di foto. L'architetto che progettò il nuovo palazzo fu il Mazzoni. L'edificio subì però varie trasformazioni sia in fase progettuale che in fase successiva, tant'è che il parallelepipedo che vediamo oggi ha perso anche quelle poche caratteristiche che lo potevano contraddistinguere come un'opera di qualche significato. Vi fu aggiunto anche un ulteriore piano, come documentato in una cartolina. BIBLIOGRAFIA G.BENEFORTI, Appunti e documenti per una storia urbanistica di Pistoia 1840-1940, Pistoia, 1979.
Paolo Bresci |