>> Storia Postale dello S. Pontificio >>Bibliografia dello S. Pontificio >> Stato Pontificio: non solo bolli… di Francesco Maria AMATO
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Appunti sulla storia postale di CELLENO - dalle origini all’adesione al Regno d’Italia - |
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di Francesco Maria AMATO | |||||||||||||||
Il primo dato sulla esistenza dell’insediamento di Celleno ci viene fornito dallo storico e retore greco Dionisio di Alicarnasso. Stando allo studioso, la città fu fondata da Italo, molti anni prima della fondazione di Roma in memoria di sua figlia Cilenia. Al di là di ogni leggenda, non è azzardato supporre la presenza di un primitivo nucleo nel territorio cellenese prima dell’avvento di Roma. Ritrovamenti archeologici testimoniano infatti sul territorio la presenza di un piccolo centro sin dal VII secolo a.C. quando, in periodo etrusco, Celleno divenne un’importante via di comunicazione tra le città di Volsinii (1) e Ferento (2). Nonostante le lunghe e sanguinose battaglie condotte contro Roma per la propria indipendenza, nel 264 a.C. dovette soccombere alla sua potenza. Costretta alla resa e saccheggiata, fu risparmiata dalla distruzione delle mura e dell’abitato perché considerata importante nodo di comunicazione e punto strategico di osservazione da impiegarsi quale base di appoggio per le future operazioni militari. Ampliata dai conquistatori la rete viaria intorno alla città, ben presto Celleno divenne un’importante direttrice per tutti i traffici che, provenienti dalla media valle del Tevere, erano diretti verso Montefiascone e Roma. Con la caduta dell’Impero Romano, l’intero territorio fu oggetto di incursioni e saccheggi da parte dei Goti e dei Longobardi, e la situazione si protrasse fino all’anno 774 d.C. quando Carlo Magno, sconfiggendo i Longobardi consegnò la città alla giurisdizione della Chiesa. Ma neanche in questo periodo i cellenesi conobbero il vero significato della parola pace. Affidata infatti dalla Reverenda Camera Apostolica di Roma alla famiglia Monaldeschi della Cervara, la città visse in prima persona le violente dispute tra i Guelfi e i Ghibellini delle opposte città di Orvieto e Viterbo. Un periodo di serenità e di rinascita si ebbe finalmente tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, dopo che il feudo venne acquisito dal Cardinale Orsini Franciotto (3) passando nuovamente sotto l’ala protettrice della Chiesa. Divenuta con il passare del tempo l’ombra di quella che anticamente era il fiorente centro dei traffici e dei commerci del periodo etrusco e romano, nel 1696 il paese venne colpito da un violentissimo sisma che oltre a danneggiare seriamente le strutture pubbliche e civili presenti, ne determinò l’isolamento geografico rispetto al territorio circostante. Oppostasi con veemenza, ma inutilmente, alla Repubblica Romana del 1798, lasciò sul campo più di cento uomini. Posta amministrativamente alle dirette dipendenze del Cantone di Bagnorea, venne inquadrata nel Dipartimento del Cimino. A restaurazione pontificia avvenuta, con la notifica del Cardinale Camerlengo Pacca sull’istituzione delle Direzioni postali, Celleno, inquadrata nella Direzione Postale di Viterbo, verrà a costituire il circondario di Bagnorea, e sempre in tale circondario permase anche dopo la successiva riforma amministrativa del 1827 voluta da Leone XII. Devastanti le due epidemie di febbre petecchiale che nel 1832 e nel 1833 procurarono numerose vittime tra la popolazione. Al 1845 risale la prima impronta postale di Celleno di cui posso fornire documentazione. Si tratta di un bollo lineare in stampatello diritto apposto al verso di una lettera spedita da Celleno e diretta a Roma (fig. 1).
Un secondo bollo, questa volta di franchigia postale, è relativo alla Guardia Civica presente nella comunità sin dalla sua istituzione avvenuta nel 1847 (fig. 2).
Giurata fedeltà al Governo della Repubblica Romana del 1849, nel corso dei cinque mesi di vita che questa ebbe, non mi risulta l’esistenza di timbri postali o di franchigia con insegne o diciture repubblicane. Nel 1855 un’ulteriore devastante sisma tellurico, seguito da ben altre 54 scosse, come si legge dagli archivi comunali, diede il colpo di grazia alla popolazione costretta ad abbandonare il paese per spostarsi a circa un chilometro e costruire, in località Le Poggette, la nuova Celleno.
note: 1. coincidente con l’attuale città di Orvieto; 2. antica città etrusca che sorgeva a circa 6 chilometri da Viterbo, sulla strada Teverina verso la Valle del Tevere; 3. Orsini Franciotto (1473-1534), romano di nascita, fu nominato da Papa Leone X Cardinale diacono del titolo di Santa Maria in Cosmedin. |
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