Storia Postale dello Stato Pontificio: non solo bolli... |
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Appunti sulla storia postale di FRASCATI LINEA FERROVIARIA ROMA - FRASCATI |
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di Francesco Maria AMATO | ||||||||||||||||||||||||||||||
Dei diversi tracciati sottoposti all’attenzione dei responsabili, si optò per quello che avrebbe collegato in modo diretto Roma con Frascati, sede di dimore nobiliari e luogo di villeggiatura preferito dalla maggior parte delle famiglie vicine al pontefice. L’accordo per la costruzione dei ventuno chilometri della ferrovia Roma-Frascati venne stipulato il 25 novembre 1848 tra il Comitato Governativo e la Società Pia-Latina. I lavori ebbero inizio nello stesso periodo e si trascinarono per ben otto anni, ritardi dovuti sia a vicende politiche, prima fra tutte l’avvento della Repubblica Romana del 1849, sia ai numerosi intoppi di carattere burocratico. Con stazione di partenza a Roma realizzata a ridosso di Porta Maggiore tra la via Casilina e l’acquedotto Claudio, e stazione di arrivo costruita in zona Campitelli, a circa tre chilometri dal centro di Frascati, i lavori furono eseguiti senza trovare particolari difficoltà (7). Tutte le opere vennero affidate all’impresa York & Co di proprietà del signor John Oliver York, che impegnò ben centottanta persone tra maestranze e dirigenti. Il 7 luglio 1856, una sontuosa cerimonia ed una prima corsa inaugurale, segnarono l’apertura dell’intera tratta ferroviaria. Il servizio regolare ebbe invece inizio il successivo 14 luglio e prevedeva l’impiego di cinque coppie di treni giornalieri che percorrevano l’intera linea in poco più di mezz’ora, con due fermate intermedie a Galleria di Ciampino e Valle Vermiglia. Le tabelle di marcia previdero l’effettuazione di tre corse giornaliere per ogni senso nel periodo invernale, e quattro corse nel periodo estivo, con una corsa in più durante le festività. Il materiale rotabile era composto da sei locomotive di fabbricazione inglese (Sharp & Steward e Brids Adams) e da diverse carrozze viaggiatori. Le quattro principali locomotive avevano i nomi dei Santi Pio, Pietro, Paolo e Giovanni, nomi voluti dallo stesso Pio IX. Nonostante l’esigua distanza coperta dalla ferrovia, la Direzione delle Poste Pontificie volle egualmente utilizzare questo nuovo mezzo di locomozione per il trasporto della corrispondenza. Stipulata una convenzione tra la S.A. Società Strade Ferrate e l’Intendenza Generale delle Poste Pontificie, una volta al giorno un commesso della Posta si recava su treno portando al seguito i pacchi delle corrispondenze per Frascati ed il suo Circondario e li accompagnava fino all’ufficio postale di Frascati. Il sacco delle corrispondenze da e per Frascati veniva consegnato dai commessi della Roma-Ceprano al Capostazione di Ciampino che, dietro adeguato compenso, lo passava al capo-treno del successivo convoglio Roma-Frascati. Tale disposizione rimase in vigore fino al 18 luglio del 1864, data alla quale venne ripreso l’invio, una volta al giorno, del commesso postale da Roma a Frascati e viceversa. Scrive il Gallenga sull’argomento (8): In effetti vi era un regolare servizio postale una volta al giorno; ed un servizio privato autonomo per ogni partenza dei treni, con i suoi ben conosciuti e rari bolli. Ormai è certo che gli impiegati della società ferroviaria avessero organizzato un servizio supplementare, del tutto privato, che si può considerare “per espresso”. Gli utenti consegnavano le proprie lettere all’agenzia ferroviaria in Roma o in Frascati, a seconda dei casi, che a sua volta provvedeva ad affrancarle e bollarle. Su ogni lettera veniva apposto un bollo lineare di tipo componibile riportante tre cifre. La prima cifra corrispondeva alla corsa del treno che avrebbe trasportato la missiva: pari per la percorrenza da Frascati a Roma (fig. 15), dispari per la percorrenza da Roma a Frascati (fig. 16); la seconda cifra indicava il giorno e la terza il mese.
Dall’ottobre del 1859 il bollo a datario subì una modifica. Venne esclusa la cifra indicante il mese e venne apposta una lettera “A” seguita da un fregio (9) (fig. 17).
I francobolli, annullati inizialmente a penna (fig. 18), dal settembre 1857 ricevettero impronte rilasciate da appositi tamponi chiudi-lettera inchiostrati (fig. 19).
Questo servizio privato cessò definitivamente nel maggio 1860 con il passaggio della linea ferrata alla Società Generale delle Strade Ferrate Romane (S.G.S.F.R.). Osservazione sui bolli lineari
Osservazione sui bolli a tampone
Osservazione sugli annulli a penna
Per chi volesse “gustare” una visione d’insieme delle diverse tipologie di bolli e annulli utilizzati nel corso del servizio privato condotto sulla linea ferroviaria Roma-Frascati, si consiglia di visionare la collezione di Giuliano Padrin: Roma-Frascati (1856-1860). Il primo trasporto di posta per ferrovia dello Stato Pontificio (10). Note: 7. nel 1854, la Società Pio Latina, trovandosi in difficoltà finanziarie, cedette la Roma-Frascati alla S.A. delle Strade Ferrate da Roma a Frascati; 8. Gallenga M., I Bolli di Roma. Dalle origini al XX settembre 1870, Italphil Edizioni Studi Filatelici, Roma 1980, pp. 112–113; 9. a volte spostato prima della cifra della corsa del treno; 10. storiapostale.altervista.org/Ferrovia/RFC.pdf (visitato il 15 febbraio 2018). |
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