Storia Postale dello Stato Pontificio: non solo bolli... |
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Appunti sulla storia postale di CERVARA |
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di Francesco Maria AMATO | ||||||||||||||
Distante circa 70 chilometri da Roma, Cervara è collocata lungo le pendici dei Monti Simbruini, ad un’altezza di 1053 metri sul livello del mare, che lo rende il più alto comune della Provincia di Roma e secondo della Regione subito dopo Filettino. Difficile inquadrare la fase preistorica del territorio, la scarsità dei reperti fino ad ora venuti alla luce, non consentono infatti di affermare con certezza una effettiva databilità. Ciò che possiamo invece asserire e che l’evoluzione storica del territorio abbia seguito, pari passo, quella della Valle dell’Aniene cui è incorporato. Toponimo derivante dalla presenza dei numerosi “cervi” che un tempo vivevano nel territorio, vedasi i consistenti fossili rinvenuti in più parti, la prima data nella quale viene esplicitamente citato il nome di Cervara è riportata nel documento n. 6 del 21 agosto 844 presente nel Regesto Sublacense. Si tratta di un atto di donazione attraverso il quale Cesario, Console e Duca, figlio di Pipino cede all’Abate Stefano vari possedimenti del territorio Sublacense; tra questi è compreso il “monte qui dicitur Cervaria”. Documento questo tuttavia che lascia alquanto perplessi non pochi studiosi del settore. Per avere una maggiore certezza sulla sua fondazione, possiamo invece fare riferimento all’elenco dei castelli incisi nella lapide dell’Abate Umberto, dell’anno 1052-1053, murata sulla facciata della Cattedrale di S. Scolastica. Da questa data le vicende storiche di questa terra appartengono alla storia dell’Abbazia di Subiaco. Nel 1273 dopo la morte dell’abate Enrico, il monaco Pelagio con l’aiuto di Bartolomeo di Jenne occupò Cervara commettendo ogni sorta di delitti. Le truppe sublacensi, su ordine di Papa Innocenzo V, assediarono per ben due mesi il castello di Cervara in cui si era rifugiato Pelagio. Espugnatolo, Pelagio fu catturato e portato prigioniero nella Rocca di Subiaco ove morì. Un altro fatto saliente risale al 1511 quando Pompeo, abate di Subiaco e Vescovo di Rieti, avuta notizia della morte di Papa Giulio II, in realtà solo gravemente malato, tentò di sollevare la popolazione di Roma contro il pontificato. Guarito il Pontefice, Pompeo venne dichiarato colpevole di lesa maestà e privato del titolo di Vescovo e dei benefici ecclesiastici. Lasciata allora Subiaco, si ritirò nella Rocca di Cervara rimanendovi fino alla morte di Giulio II. Rocca che a sue spese fece restaurare e fortificare. Nell’aprile del 1592, il paese subì un duro attacco da parte dei briganti di Marco Sciarpa, che procurarono ingenti danni e numerosi morti. Dopo questi avvenimenti la fortezza andò con il tempo a decadere finché Pio VI ne tentò il restauro. Ma non se ne fece nulla. Visti gli alti costi per il suo rifacimento, il progetto non ebbe seguito. Con Bando del 1816, a firma del Cardinale Pacca, vennero istituite le nuove Direzioni Postali e Cervara fece parte del vasto circondario di quella di Tivoli. E tale rimase fino al 1823 quando Subiaco, elevata a Distribuzione postale di I Classe, costitui un proprio circondario formato dai comuni di Affile, Agosta, Camerata, Canterano, Cerreto, Gerano, Jenne, Marano, Ponza, Rocca Canterano, Vallepietra e Cervara. Analoga situazione perdurò anche nel 1827 quando in virtù del Moto Proprio di Leone XII, Cervara, incorporato nella Comarca di Roma, continuò a far parte del circondario di Subiaco. Al 1828 e al 1833 risalgono i bolli riproposti in figura 1, 2.
Attiva e sentita la partecipazione della popolazione ai moti rivoluzionari che si conclusero con la proclamazione della Repubblica Romana del 1849. In ottemperanza ai dettami del nuovo Governo repubblicano, Cervara modificò i timbri di franchigia postale rimuovendone le insegne pontificie (fig. 3).
Caduta la Repubblica e rientrato il pontefice nei territori della Chiesa, abolite le Delegazioni, i Luoghi Baronali e i Distretti, nel 1857 Cervara venne ad essere compresa nella neonata Provincia di Roma e Comarca sempre alle dirette dipendenze del Governo di Subiaco. Dopo la presa di Roma del 20 settembre 1870, con Plebiscito del 2 ottobre successivo, la popolazione di Genzano, votò l’annessione al Regno d’Italia. Note: per un maggior approfondimento si consiglia di visitare i siti: |
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