Storia Postale dello
Stato Pontificio

Stato Pontificio: non solo bolli...
di Francesco Maria AMATO

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Appunti sulla storia postale di CERI
- dalla prima Repubblica Romana all’adesione al Regno d’Italia -

di Francesco Maria AMATO

Frazione del comune di Cerveteri in provincia di Roma, già dimora etrusca, sorge su una caratteristica rupe tufacea che anticamente presentava non poche difficoltà di accesso.

Nel 1503, dopo essere stata dei Normanni e vassalla di Cola da Rienzo, quindi feudo degli Alberteschi, dei Conti di Anguillara e degli Orsini, dovette subire un assedio di trentasei giorni da parte del Duca Valentino (Cesare Borgia).

Elevata a ducato nel XVI secolo, passò prima ai duchi di Cesi, quindi, per effetto del matrimonio di Giovanna Cesi con il conte Giulio Cesare Borromeo, pervenne ai Borromini, che nel 1678 la vendettero per la cifra di 437,000 scudi romani, alla famiglia Odescalchi.

Durante il periodo della Repubblica Romana del 1798 Ceri venne a far parte del Dipartimento del Cimino costituendo, unitamente ai comuni di Rota, Canale, Oriolo, Cerveteri, Palo, Cesano, Anguillara, Trevignano, Monte Virginio, Monterano, Castel Giuliano e Sasso, Manziana, Pisciarelli, Bagni di Stigliano, Quadroni, Sasso e Santa Severa, il Cantone di Bracciano (1).

Tornata in essere l’autorità pontificia sui territori della Chiesa, nel 1816 pur dipendendo amministrativamente e postalmente da Civitavecchia, Ceri dipese postalmente anche da Roma.

Già Luogo Baronale, come chiaramente evidenziato dal documento proposto in figura 1, riportante il bollo di franchigia GOVERNO BARONALE DI CERI E PALO, in virtù del Moto Proprio di Leone XII del 1827, Ceri venne inglobata nel Distretto di Civitavecchia.

Fig. 1) - Lettera del 21 marzo 1825 da Ceri per Civitavecchia riportante il bollo di franchigia GOVERNO BARONALE DI CERI E PALO con stemma pontificio al centro

 

La lettera da Ceri per Civitavecchia con bollo negativo CERI in figura 2, risale invece al 10 aprile 1828.

Fig. 2) - Lettera da Ceri per Civitavecchia del 10 aprile 1828 riportante l’impronta in negativo CERI con insegne pontificie al centro.

 

Il 23 luglio 1833, abitato e territorio circostante furono ceduti al Principe Alessandro Torlonia per un complessivo di circa 230,000 scudi.

Giurata fedeltà al Governo della Repubblica Romana del 1849, nel corso dei cinque mesi di vita che questa ebbe, l’unico bollo di cui posso documentarne l’esistenza è riportato nella figura 3, e trattasi del corsivo su tre righe Comune / di / Ceri. Un caso analogo si riscontra anche per il comune di Allumiere (2).

Fig. 3) - Repubblica Romana. Lettera del 4 aprile 1849 da Ceri per Civitavecchia riportante il lineare manoscritto su tre righe Comune / di / Ceri.

 

Caduta la Repubblica Romana e ripristinato il Governo Pontificio, con il nuovo assetto amministrativo voluto da Papa Pio IX nel 1857, Ceri, decaduto come Governo Baronale, continuò ad essere inquadrato nel territorio amministrato dalla provincia di Civitavecchia, mantenendo la duplice dipendenza postale che lo legava anche a Roma.

Invitati ad esprimere il proprio consenso, con Plebiscito del 2 ottobre 1870 Ceri, unitamente a Cerveteri, votò l’annessione al Regno d’Italia.

 

 

Note:

1. Leggi relative alla Costituzione della Repubblica Romana, in Roma, presso i Lazzarini Stampatori Nazionali, Anno VI, Repubblicano 1798, p. 5;

2. vedi mio articolo Appunti sulla Storia Postale di Allumiere in www.ilpostalista.it del 04.04.2017