Storia Postale dello Stato Pontificio: non solo bolli... |
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Appunti sulla storia postale di ARCEVIA |
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di Francesco Maria AMATO | ||||||||||||||||||||||||
Anche se la prima notizia di un centro fortificato sul Monte Cischiano è del 1130, l’origine di Rocca Contrada (questo era l’antico toponimo dell’attuale Arcevia) la si fa risalire all’VIII secolo, e più precisamente all’epoca dell’invasione dei Franchi guidati da Carlo Magno. Lo sviluppo di questo primitivo abitato, che sorgeva nei pressi dell’attuale Porta di Santa Lucia, ebbe inizio nel 1201, con la nascita del Comune che prese successivamente il nome di Rocca Contrada. A partire da questa data vi si afferma il regime consolare, a marcata impronta nobiliare e feudale, mentre alla fine del Duecento è elencata fra i comuni rurali del Comitato di Senigallia. Agli inizi del secolo successivo mentre si assiste al trapasso dalla magistratura consolare a quella podestarile, parallelamente viene ad affermarsi anche una certa valenza territoriale e politica del comune, nell’ambito dei domini dello Stato Pontificio. Affermazione questa testimoniata dai dati della Descriptio Marchiae Anconitanae, fatta redigere dal Vicario Pontificio Cardinale Albornoz nella seconda metà del ‘300, dove il comune di Rocca Contrada compare tra le città “mediocres”, quinta per importanza tra quelle dell’attuale provincia di Ancona, con una popolazione di 1.200 fuochi (circa 5.000 persone). Agli inizi del ‘400, a causa della sua posizione strategica, divenne campo di contesa fra i Malatesta e Braccio da Montone, sotto la cui signoria si pose fino al 1424. Dopo un breve periodo in cui Rocca Contrada ritornò possedimento della Chiesa, Francesco Sforza la occupò nel 1434 e vi instaurò il suo dominio fino al 1445, quando un forte esercito guidato da Sigismondo Malatesta, alleatosi con il Papa, liberò definitivamente il castello. Nel 1449 Papa Nicola V conferisce al Comune il titolo di “Propugnaculum Ecclesiae”, riconoscimento per la fedeltà dimostrata nei secoli e per l’importante ruolo avuto nella lotta contro gli Sforza. Dal 1631 al 1797 Rocca Contrada fu retta da un governatore nominato dalla Sacra Consulta e dipendente dal governatore generale della Marca, con sede a Macerata (1). Nel corso della Repubblica Romana del 1798 Rocca Contrada venne incorporata nel Dipartimento del Metauro venendo a costituire il circondario del Governo Distrettuale di Monte Caroto unitamente a Poggio San Marcello, Castel del Piano, Serra di Conte, Vaccarille, Mergo, Rosara, Serra San Chirico, Genga, Paticchia, Perosaja, Montale, Barbara e Monte Nuovo (2). Il primo bollo postale impiegati dalla posta di Rocca Contrada risale al gennaio del 1814, pochi giorni prima quindi della fine del periodo di occupazione napoleonica del territorio, e si tratta di uno stampatello diritto a grandi lettere riportante il toponimo ROCCA CONTRADA (fig. 1).
In figura 2 invece il bollo ovale di franchigia postale che, utilizzato sia nel periodo di occupazione di Murat, che di quella austriaca del 1815, riporta come dicitura GOVERNO / COMUNE DI / ROCCONTRADA / PROVVISORIO.
Con la Restaurazione Pontificia del 1816, le Marche vennero ripartite in tre distinte parti: il Ducato di Camerino, la Provincia di Urbino e Pesaro e la Provincia della Marca, di cui fece parte anche Rocca Contrada venendo a costituire, unitamente ai comuni di Barbara, Belvedere, Castelplanio, Corinaldo, Majolati, Massaccio, Montalboddo, Monte Carotto, Montenovo, Monte Roberto, Morro, San Marcello e Serra dei Conti, il Governo Distrettuale di Jesi. Con lettera apostolica di papa Pio VII del 16 settembre 1817, Rocca Contrada fu chiamata ufficialmente Arcevia. Al 1819, 1823 e 1826 l’impiego dei bolli postali in stampatello diritto riportante per la prima volta il nuovo toponimo Arcevia (fig. 3, 4 e 5)
Con il nuovo assetto amministrativo dello Stato Pontificio, introdotto con Moto Proprio di Papa Leone XII il 21 dicembre 1827, le Marche vennero distinte in quattro Delegazioni, quella di Camerino e Macerata, quella di Fermo, di Urbino e Pesaro e quella di Ancona. Il Comune di Arcevia venne inglobato nella Delegazione di Ancona (fig. 8) continuando a costituire, unitamente a Corinaldo, Montalboddo e Monte Carotto, il circondario del Governo distrettuale di Jesi.
Al 1847 risale il bollo di franchigia del Battaglione Civico della Guardia Civica di Arcevia (fig. 9) ed al periodo della Repubblica Romana del 1849 risalgono invece i bolli in figura 10 e 11.
Conclusasi la breve ma intensa realtà repubblicana del 1849, con la riforma amministrativa che aboliva le quattro Delegazioni ed introduceva le Province, nel 1857 il Governo di Arcevia (fig. 12), unitamente al suo circondario amministrativo composto dai comuni di Cessapalombo e Serrapetrona, entrò a fare parte della Provincia di Camerino.
Note: - 1. cfr. http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=7560 (visitato il 2 febbraio 2018) e www.arceviaweb.it/arcevia/arcevia/storia.html (visitato il 3 febbraio 2018); - 2. Leggi relative alla Costituzione della Repubblica Romana, in Roma, presso i Lazzarini Stampatori Nazionali, Anno VI, Repubblicano 1798, p. 13. |
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