Storia Postale dello Stato Pontificio: non solo bolli... |
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Appunti sulla storia postale di FABRICA |
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di Francesco Maria AMATO | ||||||||||||||
Dallo studio dei principali resti archeologici venuti alla luce nel territorio ove sorge Fabrica, si è portati a credere che quasi sicuramente la sua storia è legata alla presenza, nel luogo, della popolazione falisca (1). Di notevole interesse infatti le numerose grotte scavate nel peperino con all’interno nicchie, a costituire sicuramente un antico colombario, presente proprio in seno all’attuale centro storico. Il primo documento ufficiale con il quale si attesta l’esistenza di Fabrica risale al 1093 e si tratta di una concessione fatta da tale Ildebrando all’abbazia di Farfa, concessione che riguardava un insieme di proprietà fra le quali un fundus Frabricae. Ulteriori conferme che ne attestano l’esistenza in epoca medioevale risalgono ad altri due documenti quali una Bolla papale di Alessandro III del 1177 che la vede citata tra le proprietà dell’abbazia di Sant’Elia sub Pentoma, e ad un atto di donazione del 1217 con il quale ne viene attestata l’appartenenza all’Ospedale di San Tommaso in Formis. A meno di alterne vicende il castello di Fabrica rimase così amministrato dall’Ospedale fino alla prima metà del Cinquecento allorquando venne concesso in enfiteusi a Lucrezia della Rovere, vedova Colonna. Alla famiglia Della Rovere si deve la costruzione di un proprio palazzo, appena fuori dalle mura, che fu dimora anche di papa Giulio II della Rovere. La proprietà di Lucrezia durò tuttavia solo due anni in quanto Fabrica, nel 1538, fu ceduto ai precedenti proprietari per poi essere nuovamente rivenduto a Pier Luigi Farnese. Da questo momento Fabrica entrò a fare parte del Ducato di Castro e Ronciglione. Ai Farnese, ed ancor più al cardinale Alessandro Farnese, si deve la costruzione della Torre posizionata nel centro storico del comune. Il rapporto tra Fabrica e i Farnese ebbe termine sul finire della prima metà del Seicento, e coincise con la definitiva sconfitta della famiglia ribelle da parte delle truppe di papa Innocenzo X. Sul finire del XVIII secolo Fabrica fu ceduta a Stefano e Leopoldo Cencelli che diedero inizio a opere di restauro ambientale e di abbellimento architettonico. Nel corso della Repubblica Romana del 1798-99 e della occupazione francese dei territori della Chiesa, il Fabrica venne incorporato nel Dipartimento del Cimino costituendo il circondario di Ronciglione insieme a Vico, Caprarola, Carbognano, Sutri, Capranica, Bassano e San Vincenzo (2). Al 1812 risale l’impronta riportata in figura 1. Trattasi di un bollo di franchigia con la dicitura COMUNE DI FABRICA con aquila imperiale coronata al centro. Dopo il Congresso di Vienna ritornò sotto l’influenza della Chiesa.
E tutto ciò rimase inalterato fino alla successiva riorganizzazione amministrativa pubblica del 21 dicembre 1827 allorquando Fabrica entrò a far parte della Delegazione di Viterbo a costituire il circondario amministrativo del Governo di Ronciglione con Caprarola e Carbognano. In figura 2 il bollo postale lineare in stampatello diritto FABRICA in uso dall’ufficio di posta dal 1844 al 1870, alla figura 3 il bollo di franchigia COMANDO DELLA GUARDIA CIVICA / DI / FABRICA risalente al 1848.
Restaurato il Governo della Chiesa sui territori pontifici, nel 1857 Fabrica venne acquisito dalla neonata Provincia di Viterbo continuando a costituire il circondario del Governo di Ronciglione con Caprarola e Carbognano. La situazione rimase pressoché invariata fino al 1870 allorquando con voto plebiscitario dell’ottobre 1870, gli abitanti di Fabrica espressero la propria volontà di aderire al Regno d’Italia. Note: - 1. I Falisci risiedevano in una regione chiamata dai Romani l’Ager Faliscus, che si trovava sulla riva destra del fiume Tevere nella zona compresa tra Grotta Porciosa a nord e Capena a sud. Il territorio era attraversato dalla Via Amerina che collegavano Veio con Ameria (l’attuale Amelia in Umbria) attraversando tutto il territorio falisco e toccando i suoi principali centri, e dalla via Tiberina, l'antica strada romana, che da Roma, risalendo la valle del Tevere, attraversava l'agro falisco e capenate, la Sabina e l’Umbria, e puntava verso Ocriculum; - 2. Leggi relative alla Costituzione della Repubblica Romana, in Roma presso i Lazzarini Stampatori Nazionali, Anno VI Repubblicano, 1798, p. 6.
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